Lโautore raccoglie eย commenta dieci raccomandazioniย pratiche e spirituali che stanno particolarmenteย a cuore a papa Francesco, e che egli rivolgeย ai sacerdoti. Alcune sono espresse con la formulaย del ยซnon perdeteยป; รจ un modo caro a Francescoย per dire che i doni che i sacerdoti hanno ricevutoย al momento dellโordinazione sono sempre a loroย disposizione, per il bene del popolo. Un piccoloย decalogo, per aiutare ad allargare il cuore in unย movimento che va dalla contemplazione allโazione.
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Ringraziamento di papa Francesco
Caro Diego,
grazie per il tuo libro Dieci cose che papa Francesco propone ai sacerdoti, dove rifletti su alcuni miei desideri e suggerimenti, quelli che vengono spontanei dal cuore quando un vescovo parla con i suoi sacerdoti.
Sento che il libro รจ frutto di anni di accompagnamento di tanti preti, in Argentina e qui a Roma; anni di ascolto, di Esercizi dati, di aiuto a discernere..
Mi pare una buona cosa che al centro del ministero sacerdotale si ponga il non perdere lo zelo apostolicoยป. Ho sempre creduto che sia questa la grande grazia dello Spirito alla Chiesa e ai suoi pastori: uscire con coraggio in strada, nelle periferie, dove tanti fratelli hanno bisogno di provare la gioia del Vangelo, che Dio รจ Padre misericordioso e che davvero non vuole che gli si perda nemmeno uno solo dei suoi piccolini.
La Vergine e san Giuseppe, che ti proteggono, ti benedicano nella tua missione alla Civiltร Cattolica affinchรฉ tu continui ad aiutare a scoprire il volto di Gesรน nel volto e nella vita dei piรน poveri, come quelli che accompagnavi a El Hogar de San Josรฉ. Possano le ยซDieci coseยป fare il bene e il Signore lo moltiplichi, suscitando nuove vocazioni sacerdotali in mezzo al suo popolo, affamato di pastori che ne abbiano cura e lo guariscano, lo alimentino, lo consolino e lo guidino sulle vie dello Spirito. Non dimenticarti di pregare per me.
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Fraternamente,
Francesco
Introduzione
Alla fine del ritiro nel Giubileo dei sacerdoti, il 2 giugno 2016, papa Francesco ci ha fatto alcune raccomandazioni sulle cose che ha piรน a cuore. Sono stati cinque non perdeteยป: non perdete la preghiera; non perdete il lasciarvi guardare dalla Madonna e il guardarla come Madre; non perdete lo zelo, cercate di fare… non perdete la vicinanza e la disponibilitร alla gente; non perdete il senso dell’umorismo.
Quella del ยซnon perdeteยป รจ una sua formula, cosi come quella del non lasciatevi rubareยป (non lasciatevi rubare la gioia del Vangelo, non lasciatevi rubare la pace..). E un modo di consigliare nella prospettiva della grazia, non in quella del dover essere. Quando ci dice di non perdere qualcosa, ci sta dicendo che sono grazie che giร abbiamo, che il Signore ci ha dato nel giorno dell’ordinazione; sono grazie di stato, che sono sempre a nostra disposizione, per il bene del nostro popolo.
A queste cinque raccomandazioni paterne ne aggiungiamo altre cinque che sono sorte spontaneamente e che, dopo avere scritto e pregato su ciascuna, abbiamo ordinato seguendo lo stesso spirito che ha ispirato le prime cinque a Francesco. L’ordine mantiene lo zelo apostolico e il fare al centro del ministero sacerdotale (5). Infatti lo zelo apostolico nasce nella preghiera (3) e sotto il calore dello sguardo di Maria (4). ร questo che ci rende disponibili, creando vicinanza (6), e per sostenerlo nel tempo รจ richiesto l’allegro sostenuto del buonumore (7).
Rispettando questo ritmo e questa sequenza, abbiamo inserito due raccomandazioni preliminari: quella di porgere la spalla e di metterci il cuore (1) e quella del discernimento (2), che รจ un modo di pregare nettamente apostolico, diretto a ritrovare ciรฒ che piรน aiuta in ogni momento a far si che sia lo Spirito Santo a guidare la nostra vita quotidiana.
Alla fine abbiamo aggiunto altre due raccomandazioni pratiche, sempre presenti nei messaggi di Francesco ai sacerdoti: la misericordia nella confessione (8) e l’importanza di prediche che conquistino il cuore delle persone (9). Il decimo capitolo, sul fatto che un prete si riconosce da come viene unto il suo popolo, ricapitola quanto detto prima nella prospettiva dell’unzione.