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Diario di Avvento – Commento al Vangelo del 20 Dicembre 2024 di Paolo Curtaz

Commento al brano del Vangelo di: Lc 1,26-38

A pochi giorni dal Natale, rileggiamo lโ€™incontro tra un misterioso e garbato angelo (uno dei principi degli angeli) e una ragazzina acerba di Nazareth. รˆ un incontro che ha scatenato nei secoli lโ€™arte di pittori e poeti e che rischiamo di leggere come una pia favola. E, invece, รจ accaduto.

Nel garbato dialogo fra lโ€™arcangelo e Maria, riportato da Luca, scopriamo la grandezza del pensiero di Dio. In quella minuscola casa di quel minuscolo paese addossato a un declivio roccioso, da cui la gente aveva ricavato nelle grotte naturali delle abitazioni fresche ed asciutte, avviene lโ€™assurdo di Dio: lโ€™inizio di una storia diversa, una storia di salvezza.

La pur lunga storia di amicizia e di affetto col popolo di Israele non รจ stata sufficiente per spiegarsi, e Dio sceglie di farsi uomo: parole, lacrime, sorriso, emozione, sentimento, tono di voce, sudore. Dio necessita di un corpo, abbisogna di una madre.

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Non la moglie dellโ€™imperatore, o il premio Nobel per la medicina, non una donna manager dinamica dei nostri giorni sceglie Dio, ma la piccola adolescente Mariam (la bella). A lei chiede di diventare la porta dโ€™ingresso per Dio nel mondo.

Maria ci sta, ci crede, e tutti noi non sappiamo se ridere o scuotere la testa davanti a tanta splendida incoscienza. Tutti restiamo basiti (noi, razionali figli di Piero Angela) davanti alla sconcertante semplicitร  di questo dialogo, davanti allโ€™ardire di una figlia di Sion che parla alla pari con lโ€™Assoluto, che gli chiede spiegazioni e chiarimenti.

FONTE: Diario di Avvento (Alumera)

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