Il commento alle letture del 6 Marzo 2019 a cura del sito Dehoniane.
Mercoledì delle Ceneri
Quaresima Proprio
Convertire… in novanta giorni
Come ogni anno, è il profeta Gioele ad aprire il nostro cammino quaresimale con un invito che ci porta al cuore del processo di conversione: «Laceratevi il cuore e non le vesti» (Gl 2,13). Il profeta Gioele apre il nostro itinerario quaresimale e sarà la sua parola a introdurci, assieme ad altre, nella solennità di Pentecoste, accompagnandoci così per tutto questo tempo liturgico di ben novanta giorni.
Abbiamo davanti a noi un tempo lungo che può diventare realmente un’occasione per andare al cuore della nostra vita battesimale, per ritrovare l’essenziale del nostro essere discepoli del Signore crocifisso e risorto. L’esortazione del profeta Gioele non fa che preparare quella ancora più circostanziata e precisa che il Signore Gesù ci offre quest’oggi nel vangelo: «Chiudi la porta» (Mt 6,6). Ciò che siamo chiamati a vivere in questo tempo di conversione, che è la Quaresima, e di illuminazione, che è la Pasqua, non è altro che un ritorno al centro, all’essenziale, all’irrinunciabile del nostro vissuto discepolare. L’invito del profeta a lasciar cadere tutto il «teatro» esteriore, persino dei gesti penitenziali, per ritrovare il centro del nostro impegno di conversione non fa che preparare l’obbedienza alla parola del Signore Gesù. Il vangelo ci invita a coltivare una fondamentale differenza: «Non siate simili agli ipòcriti che, nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, amano pregare stando ritti, per essere visti dalla gente» (6,5).
Come discepoli e come comunità di discepoli – quale Chiesa – vogliamo approfittare, per così dire, di questi novanta giorni per andare al sodo della nostra identità cristiana. Per comprende in cosa consista questo processo irrinunciabile e urgente possiamo fidarci della parola ardente di Paolo, che ha vissuto in prima persona la conversione alla differenza evangelica: «Vi esortiamo a non accogliere invano la grazia di Dio» (2Cor 6,1). I giorni della penitenza quaresimale non sono fine a se stessi, ma sono il tempo della preparazione ai lieti giorni della gioia pasquale. Nella vita cristiana non siamo chiamati a diventare musoni o autolesionisti, siamo invece invitati a entrare nella sala festiva della gioia del Padre. Più volte il Signore Gesù ci rammenta questa presenza intima che è capace di fare la differenza sostanziale in un’apparente uguaglianza di pratiche: «… e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà» (Mt 6,6).
A questo punto potremmo chiederci cosa mai sarà la ricompensa al nostro impegno di conversione e di illuminazione. La risposta la troviamo nella parola del profeta: «Ritornate al Signore, vostro Dio, perché egli è misericordioso e pietoso, lento all’ira, di grande amore» (Gl 2,13). Ciò che siamo chiamati a coltivare in questo «momento favorevole» (2Cor 6,2) è di renderci conto della «grazia di Dio» (6,1) che, se conosciuta e accolta, non potrà che renderci sempre più graziosi, benevoli, pietosi e misericordiosi.
Un compito sicuramente arduo ma, al contempo, appassionante. In ogni modo, abbiamo tutto il tempo… abbiamo novanta giorni, sempre che ci decidiamo a cominciare oggi. Signore Gesù, accompagnaci in questo tempo di conversione e di illuminazione e non lasciare che la tua grazia lavori invano nella nostra vita. Ognuno di questi giorni sia una tappa nel cammino di conformazione a te, che sei il volto della misericordia del Padre. Kyrie eleison!
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Vangelo del giorno
Il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 6,1-6.16-18
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«State attenti a non praticare la vostra giustizia davanti agli uomini per essere ammirati da loro, altrimenti non c’è ricompensa per voi presso il Padre vostro che è nei cieli.
Dunque, quando fai l’elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipòcriti nelle sinagoghe e nelle strade, per essere lodati dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, mentre tu fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
E quando pregate, non siate simili agli ipòcriti che, nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, amano pregare stando ritti, per essere visti dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu preghi, entra nella tua camera, chiudi la porta e prega il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
E quando digiunate, non diventate malinconici come gli ipòcriti, che assumono un’aria disfatta per far vedere agli altri che digiunano. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu digiuni, profùmati la testa e làvati il volto, perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà».
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.