Il commento alle letture del 3 Dicembre 2018 a cura del sito Dehoniane.
S. Francesco Saverio (memoria)
I settimana di Avvento โ I settimana del salterio
Attendereโฆ il messaggio
La liturgia della Parola che ci accompagna nella ferialitร di questo nuovo tempo di Avvento ci fa cominciare il nostro cammino sensibilizzandoci al fatto che siamo destinatari di un ยซmessaggioยป (Is 2,1). A partire dal versetto introduttivo della prima lettura possiamo immaginare il nostro cammino di Avvento come un percorso che ci permetta di accogliere un messaggio da non trattenere per noi stessi, ma da condividere con tutti i nostri fratelli e sorelle in umanitร . Infatti, il messaggio risuona chiaro e forte e riguarda una sorta di riqualificazione simbolica del ยซmonte del tempio del Signoreยป (2,2). Da luogo riservato e sacralmente interdetto alla maggior parte degli uomini e delle donne che non condividono la tradizione dogmatico-rituale di Israele, diventa un luogo ove ยซaffluiranno tutte le gentiยป (2,2). Con la nostra sensibilitร , segnata dallโincremento di conoscenza su noi stessi offertaci dalle scienze umane, possiamo ricomprendere il ยซtutte le gentiยป di cui parla Isaia riferendolo non piรน soltanto alla totalitร numerica del genere umano, ma allโinterezza complessa e variegata della nostra esperienza di umanitร . Non solo non cโรจ nessuno che possa essere escluso, ma nulla di ciรฒ che umanamente sperimentiamo รจ ormai incompatibile con una reale esperienza di salvezza che si permette di percepire la divina presenza nel tessuto concreto di ogni umana esistenza.
Lโicona di quel ยซcenturioneยป (Mt 8,5) senza nome si fa ancora una volta apripista del nostro itinerario di Avvento. Ricominciamo il nostro cammino verso il Natale non certo accontentandoci di accendere le luminarie o addobbare lโalbero, ma ripartendo dal grido piรน umano della nostra umanitร : ยซsoffre terribilmenteยป (8,6). Il coraggioso credere di questo centurione non รจ una professione di fede in senso dogmatico, nรฉ, tantomeno, un atteggiamento rituale in senso devozionale. Si tratta, invece, della protesta che rivela una fede sana che fa tuttโuno con una sana umanitร . Nel centurione troviamo unโumanitร capace di farsi carico in modo concreto, urgente e fattivo del bisogno e della sofferenza dellโaltroโฆ meravigliosamente. Ciรฒ che genera ammirazione nel Signore Gesรน รจ il fatto che un centurione, abituato alla vita militare, si prenda cura di un ยซservoยป malato che sarebbe piรน facile sostituire che curare. Nella reazione del centurione possiamo scorgere lโattitudine di questโuomo a valutare le cose in modo concreto e assolutamente pratico, proprio come si addice a persone di comando e a militari chiamati a decidere ยซsul campoยป di battaglia della vita.
Il messaggio ricevuto ยซin visioneยป (Is 2,1) dal profeta Isaia diventa la rivelazione del sogno che lโincarnazione del Verbo rende possibile: ยซMolti verranno dallโoriente e dallโoccidente e siederanno a mensa con Abramo, Isacco e Giacobbe nel regno dei cieliยป (Mt 8,11). A tutti รจ chiesto di ricordare che, per quanto possiamo sentirci attrezzati e pronti per affrontare vigorosamente le sfide della vita, la nostra umana esperienza si infrange contro lo scoglio della sofferenza ed รจ lร che si qualifica non in termini di quantitร , ma di qualitร . La parola ammirata del Signore Gesรน ci interpella: ยซIn veritร io vi dico, in Israele non ho trovato nessuno con una fede cosรฌ grande!ยป (8,10). Lasciamo che la sofferenza โ nostra e degli altri โ ci sensibilizzi fino a umanizzarci. La parola che dice al meglio oggi ciรฒ che gli antichi chiamavano divinizzazione รจ, appunto, diventare piรน umani. Mai saremo troppo umani perchรฉ, in realtร , non lo saremo mai abbastanza.
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Verbo di Dio, riprendiamo il nostro cammino verso Betlemme con gioia e trepidazione. Donaci di non accontentarci di fare memoria del tuo Natale e obbligaci a entrare nella tua avventura di umanizzazione, perchรฉ il mistero dellโincarnazione renda le nostre vite piรน umane cosรฌ da essere capaci di fede non solo grande, ma vera. Vieni, Signore Gesรน.
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LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
Mt 8, 5-11
Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, entrato Gesรน in Cafร rnao, gli venne incontro un centurione che lo scongiurava e diceva: ยซSignore, il mio servo รจ in casa, a letto, paralizzato e soffre terribilmenteยป. Gli disse: ยซVerrรฒ e lo guarirรฒยป.
Ma il centurione rispose: ยซSignore, io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto, ma diโ soltanto una parola e il mio servo sarร guarito. Pur essendo anchโio un subalterno, ho dei soldati sotto di me e dico a uno: โVaโ!โ, ed egli va; e a un altro: โVieni!โ, ed egli viene; e al mio servo: โFaโ questo!โ, ed egli lo faยป.
Ascoltandolo, Gesรน si meravigliรฒ e disse a quelli che lo seguivano: ยซIn veritร io vi dico, in Israele non ho trovato nessuno con una fede cosรฌ grande! Ora io vi dico che molti verranno dallโoriente e dallโoccidente e siederanno a mensa con Abramo, Isacco e Giacobbe nel regno dei cieliยป.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
Fonte: LaSacraBibbia.net
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