Il commento alle letture del 27 Ottobre 2018 a cura del sito Dehoniane.
XXIX settimana del tempo ordinario II settimana del salterio
Vedremo
Non sappiamo nรฉ con quali sentimenti nรฉ con quali intenzioni si avvicinano a Gesรน ยซalcuniยป per riferirgli ยซil fatto di quei Galilei, il cui sangue Pilato aveva fatto scorrere insieme a quello dei loro sacrificiยป (Lc 13,1). Possiamo perรฒ immaginare che il loro stato dโanimo sia turbato e disorientato, un poโ come lo รจ il nostro, quando sfogliamo il giornale o guardiamo la televisione e siamo costretti a confrontarci con fatti di cronaca sconcertanti, in cui esplode lโenigma del male e della sofferenza. Da una parte proviamo a rassicurare il nostro cuore, sentendoci immuni da quelle situazioni terribili in cui altri si sono trovati, e immaginando che niente di simile possa mai arrivare a toccare anche la nostra vita. Dallโaltra parte, proviamo a sentirci migliori di chi ha subito un doloroso destino, o almeno non meritevoli di dover affrontare qualcosa di simile, in ragione delle nostre buone azioni o delle nostre convinzioni profonde.
ยซPrendendo la parolaยป (13,2), il Signore Gesรน si mostra totalmente estraneo a questi due modi di leggere la storia, annunciando che di fronte al mistero del dolore non serve a niente nรฉ imboccare la strada della fuga, nรฉ quella del disimpegno: ยซO quelle diciotto persone, sulle quali crollรฒ la torre di Sรฌloe e le uccise, credete che fossero piรน colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme?ยป (13,4). Finchรฉ non esaminiamo a fondo il nostro cuore e impariamo ad affidare a Dio tutti i sensi di colpa da cui รจ continuamente minacciato, i nostri occhi saranno sempre a caccia di qualche colpevole, per non soccombere di fronte al male e alla sofferenza presenti nella realtร . Questo modo di (non) vivere, nel quale lโaltro รจ sentito come uno scomodo simbolo da eliminare o sorpassare, sta agli antipodi di una visione pasquale della storia, di cui trabocca invece il cuore dellโapostolo Paolo. Riflettendo sulle conseguenze della risurrezione di Cristo, lโapostolo riesce a cogliere nella realtร una grazia da saper riconoscere e accogliere: ยซFratelli, a ciascuno di noi รจ stata data la grazia secondo la misura del dono di Cristoยป (Ef 4,7).
La piรน diretta conseguenza del vangelo dentro la storia รจ la rivelazione di una gratuita ed efficace presenza di Dio in ogni cammino che lโuomo รจ chiamato a percorrere per diventare se stesso e per riconoscere gli altri come fratelli e sorelle. Questa speciale compagnia di Dio, da sperimentare sia nel dolore sia nella gioia, รจ la ยซgraziaยป a cui occorre imparare a volgere continuamente lo sguardo del cuore: ยซSe non vi convertite, perirete tutti allo stesso modoยป (Lc 13,5). Il movimento di conversione che facciamo fatica a compiere non รจ tanto quello dal peccato alla grazia โ cioรจ da una condotta fallimentare a una esemplare โ ma quello dalla solitudine alla comunione, dove non esiste alcuna gioia privata o esclusiva. Per questo il Padre ha fatto salire al cielo colui che prima era disceso dal cielo, ยซallo scopo di edificare il corpo di Cristo, finchรฉ arriviamo tutti allโunitร della fede e della conoscenza del Figlio di Dio, fino allโuomo perfetto, fino a raggiungere la misura della pienezza di Cristoยป (Ef 4,12-13).
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In questo tempo in cui ci troviamo, come uomini e come creden ti, nel quale รจ necessario che ciascuno scopra la sua ยซmisuraยป di vita, occorre coltivare quella pazienza che si esprime in una duplice fiducia: negli altri e nella storia. La disponibilitร ad attendere i tempi affinchรฉ le cose giungano a pienezza e ad accettare la presenza del male finchรฉ si sia scaricato tutto il suo veleno, รจ lโunica via attraverso cui noi ยซcerchiamo di crescere in ogni cosa tendendo a lui, che รจ il capo, Cristoยป (4,15). A partire da questo sguardo, la provvidenza di Dio guida e accompagna ogni percorso e ogni persona verso il suo destino in Cristo: ยซVedremo se porterร frutti per lโavvenire; se no, lo taglieraiยป (Lc 13,9).
Signore Gesรน, tu ci aspetti con ferma fiducia. Abbi ancora pazienza con noi, finchรฉ smetteremo di ingaggiare una lotta solitaria contro il nostro dolore profondo e lo vedremo secondo la misura di un dono ricevuto, non di una colpa. Aiutaci a non fuggire, a non rassegnarci davanti alla nostra insufficienza, finchรฉ vedremo secondo la misura della tua pienezza.
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LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
Lc 13, 1-9
Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, si presentarono alcuni a riferire a Gesรน il fatto di quei Galilei, il cui sangue Pilato aveva fatto scorrere insieme a quello dei loro sacrifici. Prendendo la parola, Gesรน disse loro: ยซCredete che quei Galilei fossero piรน peccatori di tutti i Galilei, per aver subรฌto tale sorte? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo. O quelle diciotto persone, sulle quali crollรฒ la torre di Sรฌloe e le uccise, credete che fossero piรน colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modoยป.
Diceva anche questa parabola: ยซUn tale aveva piantato un albero di fichi nella sua vigna e venne a cercarvi frutti, ma non ne trovรฒ. Allora disse al vignaiolo: โEcco, sono tre anni che vengo a cercare frutti su questโalbero, ma non ne trovo. Tร glialo dunque! Perchรฉ deve sfruttare il terreno?โ. Ma quello gli rispose: โPadrone, lascialo ancora questโanno, finchรฉ gli avrรฒ zappato attorno e avrรฒ messo il concime. Vedremo se porterร frutti per lโavvenire; se no, lo taglieraiโยป.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
Fonte: LaSacraBibbia.net
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