Il commento alle letture del 26 Marzo 2019 a cura del sito Dehoniane.
III settimana di Quaresima โ III settimana del salterio
Un cuore contrito e umiliato
Unโintensa preghiera penitenziale ci introduce alla liturgia di oggi. ร la preghiera di Azaria, presente nel libro del profeta Daniele, una preghiera innalzata a Dio ยซin mezzo al fuocoยป (Dn 3,25), una pre-ghiera ยซinfuocataยป perchรฉ purificata dalla sofferenza, dalla nostal-gia di unโalleanza abbandonata, dal pentimento, ma soprattutto arsa dal desiderio di rivedere il volto di Dio: ยซOra ti seguiamo con tutto il cuore, ti temiamo e cerchiamo il tuo volto, non coprirci di vergognaยป (3,41). Il popolo di Israele si trova in esilio, lontano dai luoghi a lui cari, da quel tempio in cui poteva invocare il nome del Dio dellโalleanza.
Ma paradossalmente il paese straniero, il luogo della schiavitรน e dellโidolatria si trasforma in quella ยซfornaceยป che purifica il cuore e la preghiera. Anzi, proprio in questo deserto ab-bandonato la preghiera compie quellโesodo che rinnova lโalleanza con Dio. Ciรฒ che rende ยซinfuocataยป la preghiera di Azaria รจ anzi-tutto la consapevolezza della fedeltร e della misericordia di Dio. Azaria puรฒ invocare la salvezza e il perdono per il popolo non in virtรน di qualche merito che puรฒ essere vantato davanti a Dio. Tutto รจ sospeso allโamore di Dio, alla scelta da lui fatta di entrare in alleanza con Israele, a ciรฒ che aveva promesso ad Abramo: ยซNon ci abbandonare fino in fondo, per amore del tuo nome [โฆ]; non ritirare da noi la tua misericordia, per amore di Abramo, tuo amicoยป (3,34-35).
ร lโamore di Dio e la memoria di questo amore che attraversa le generazioni a sostenere e rendere possibile la preghiera, a invocare il perdono. Ma la preghiera diventa vera nel momento in cui lโuomo ritorna alla sua giusta misura davanti a Dio, facendo memoria del suo peccato e riconoscendo la sua piccolezza: ยซOra invece, Signore, noi siamo diventati piรน piccoli di qualunque altra nazione, oggi siamo umiliati per tutta la terra a causa dei nostri peccatiยป (3,37). In questa umiliazione che รจ luogo di veritร davanti a Dio, la preghiera compie un miracolo inatteso. Non cโรจ piรน bisogno del tempio per offrire sacrifici a Dio: รจ sufficiente un cuore pentito, un cuore che si affida totalmente al perdono di Dio. Lo sguardo della preghiera si stacca cosรฌ dallโumi-liazione causata dal peccato e si offre allo sguardo stesso di Dio, affidandosi alla sua misericordia: ยซPotessimo essere accolti con il cuore contrito e lo spirito umiliato [โฆ].
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Tale sia oggi il nostro sacrificio davanti a te e ti sia gradito, perchรฉ non cโรจ delusione per coloro che confidano in teยป (3,39-40).A un cuore contrito e umiliato, Dio offre sempre il suo perdono. Il suo perdono รจ totalmente gratuito. Ma dalle parole di Gesรน che commentano la parabola riportata da Matteo, puรฒ sorgere un interrogativo. Riferendosi al comportamento del servo malvagio e alla reazione del padrone, Gesรน dice: ยซCosรฌ anche il Padre mio ce-leste farร con voi se non perdonerete di cuore, ciascuno al proprio fratelloยป (Mt 18,35). Ma allora Dio puรฒ ritirare la sua misericordia? Perdona solamente se noi sappiamo perdonare? La nostra colpa condiziona la gratuitร di Dio?
La parabola non mette in dubbio la gratuitร del perdono di Dio: esso รจ sempre senza riserve, Dio non si lascia condizionare dal nostro peccato e il perdono tra fratelli รจ una conseguenza. Ma la parabola sottolinea la serietร del perdo-no di Dio, che non puรฒ lasciarci indifferenti. Se esso non cambia realmente la nostra vita, la nostra relazione con gli altri, il nostro sguardo su Dio, se non ci converte alla logica della compassione, allora la sua forza viene vanificata in noi: che lโuomo estenda il perdono ricevuto o lo trattenga per sรฉ, agli occhi di Dio non รจ la stessa cosa. Il perdono al fratello non รจ la ragione del perdono di Dio, ma il luogo dove questo diventa vero ed efficace per noi. Cosรฌ ci testimonia un detto dei padri del deserto: ยซSi racconta che un fratello si irritava contro il suo fratello e quando entrava nella sua cella si vergognava di pregare il Signore a motivo della soffe-renza che aveva provocato nellโaltro. Si levรฒ allora per supplicarlo, dicendo: โSignore mio, ecco che ho perdonato al mio fratello con tutto il mio cuore!โ. Venne allora una voce che gli disse: โSe dun-que tu hai agito a mia immagine, pregami con fiducia!โยป.
Quando il nostro cuore conserva rancore verso il fratello, Signore, abbi pietร di noi! Quando la vendetta fa scendere il nostro cuore nella tenebra, Signore, abbi pietร di noi! Quando ci dimentichiamo del perdono senza misura che tu ci doni, Signore, abbi pietร di noi!
[box type=โinfoโ align=โโ class=โโ width=โโ]Qui puoi leggere tutti i commenti al Vangelo della comunitร dei Dehoniani oppure leggere altri commenti al Vangelo del giorno.[/box]
Vangelo del giorno
Mt 18, 21-35
Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Pietro si avvicinรฒ a Gesรน e gli disse: ยซSignore, se il mio fratello commette colpe contro di me, quante volte dovrรฒ perdonargli? Fino a sette volte?ยป. E Gesรน gli rispose: ยซNon ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette.
Per questo, il regno dei cieli รจ simile a un re che volle regolare i conti con i suoi servi. Aveva cominciato a regolare i conti, quando gli fu presentato un tale che gli doveva diecimila talenti. Poichรฉ costui non era in grado di restituire, il padrone ordinรฒ che fosse venduto lui con la moglie, i figli e quanto possedeva, e cosรฌ saldasse il debito. Allora il servo, prostrato a terra, lo supplicava dicendo: โAbbi pazienza con me e ti restituirรฒ ogni cosaโ. Il padrone ebbe compassione di quel servo, lo lasciรฒ andare e gli condonรฒ il debito.
Appena uscito, quel servo trovรฒ uno dei suoi compagni, che gli doveva cento denari. Lo prese per il collo e lo soffocava, dicendo: โRestituisci quello che devi!โ. Il suo compagno, prostrato a terra, lo pregava dicendo: โAbbi pazienza con me e ti restituirรฒโ. Ma egli non volle, andรฒ e lo fece gettare in prigione, fino a che non avesse pagato il debito.
Visto quello che accadeva, i suoi compagni furono molto dispiaciuti e andarono a riferire al loro padrone tutto lโaccaduto. Allora il padrone fece chiamare quellโuomo e gli disse: โServo malvagio, io ti ho condonato tutto quel debito perchรฉ tu mi hai pregato. Non dovevi anche tu aver pietร del tuo compagno, cosรฌ come io ho avuto pietร di te?โ. Sdegnato, il padrone lo diede in mano agli aguzzini, finchรฉ non avesse restituito tutto il dovuto.
Cosรฌ anche il Padre mio celeste farร con voi se non perdonerete di cuore, ciascuno al proprio fratelloยป.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.