Dehoniane โ€“ Commento al Vangelo del 25 Ottobre 2018

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Il commento alle letture del 25 Ottobre 2018 a cura del sito Dehoniane.

 XXIX settimana del tempo ordinario II settimana del salterio

Fuoco

Le parole con cui Gesรน รจ pronto a rivelare la determinazione del suo cuore, in vista dellโ€™imminente dono dโ€™amore che vuole offrire  a tutti attraverso il suo mistero pasquale, non possono essere in alcun modo nรฉ addomesticate, nรฉ troppo facilmente intese:

ยซSono venuto a gettare fuoco sulla terra, e quanto vorrei che  fosse giร  acceso!ยป (Lc 12,49). Se per noi il fuoco evoca purificazioni dolorose, seppure necessarie, a cui non riusciamo sempre a offrire un pronto assenso, per il Signore Gesรน il ricorso a questa immagine incandescente non ha altro scopo, se non quello di rivelare lโ€™intensitร  del  desiderio  che  abita  la  sua  carne  umana e orienta i suoi passi verso la nostra umanitร  bisognosa di salvezza. รˆ lui stesso a stabilire una relazione tra lโ€™impazienza nei confronti dellโ€™incendio che sulla terra รจ in procinto di scatenarsi     e lโ€™angoscia rispetto al mistero di passione, morte e risurrezione che si sta per consumare nella sua carne umana: ยซHo un battesimo nel quale sarรฒ battezzato, e come sono angosciato finchรฉ non sia compiuto!ยป (12,50).

In queste parole siamo invitati a cogliere non lโ€™ostentazione di   una forza a noi estranea, nรฉ il ricatto di qualcuno che si aspet    ta subito una generosa risposta dโ€™amore da parte nostra, ma semplicemente il disvelarsi dellโ€™ยซamore di Cristo che supera ogni conoscenzaยป (Ef 3,19). Si tratta di una comprensione necessaria per non fraintendere il successivo ยซinno alla divisioneยป, in cui Gesรน annuncia una brusca rottura nel modo in cui siamo abituati  a percepire e a condurre le nostre relazioni: ยซPensate che io sia venuto a portare pace sulla terra? No, io vi dico, ma divisioneยป   (Lc 12,51). Il riferimento a ciรฒ che maggiormente temiamo di sperimentare โ€“ ancora โ€“ nella nostra vita, cioรจ la rottura e lโ€™abbandono, vuole ricordarci che nessun amore โ€“ nemmeno quello di Dio โ€“ puรฒ propagarsi in modo meccanico, senza il concorso e lโ€™ausilio della libertร . Contro immagini e ideali di relazioni troppo scontate, il vangelo ci riporta con i piedi per terra, costringendoci  a fare i conti con quel passaggio fondamentale in cui ogni legame diventa autentico nella misura in cui รจ disposto a perdere e a perdersi nel mistero dellโ€™altro.

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Lโ€™amore che sgorga dal mistero di comunione di Dio non ha paura di accettare il conflitto e la divisione, come tappe indispensabili per arrivare alla costruzione di legami non fondati sul possesso ma sulla condivisione. Il suo compimento nello spazio della nostra umanitร  avviene fuori dallโ€™egoismo, dove lโ€™altro รจ amato per quanto รจ capace di offrire, ma dentro il terreno della vera caritร , che si nutre del desiderio di offrire allโ€™altro il meglio in vista di una pienezza di vita. Una genuina attestazione di questo amore ci viene offerta dal cuore di Paolo, cosรฌ libero da ogni forma     di preoccupazione per se stesso da poter essere un grembo di disponibilitร  nei confronti di quanti stanno per essere battezzati nellโ€™amore del Risorto: ยซFratelli, io piego le ginocchia davanti   al Padre, dal quale ha origine ogni discendenza in cielo e sulla terra, perchรฉ vi conceda, secondo la ricchezza della sua gloria, di essere potentemente rafforzati nellโ€™uomo interiore mediante il suo Spiritoยป (Ef 3,14-16). Lโ€™intreccio delle letture proposte dalla liturgia di oggi ci consegna unโ€™irrinunciabile profezia: solo ginocchia che sanno piegarsi possono sostenere mani capaci di gettare un amore ardente e libero, capace di affrontare ogni inevitabile divisione come momento di purificazione e di approfondimento. Non per trasformarci in persone insensibili alla fatica della comunione con lโ€™altro, ma per liberare in noi la leggerezza del cuore e la fiducia in ยซcolui che in tutto ha potere di fare molto piรน di quanto possiamo domandare o pensare, secondo la potenza che opera in noiยป (3,20).

Signore Gesรน, il tuo desiderio di salvarci, di vederci crescere in unโ€™umanitร  adulta e libera, di aprirci i tesori del tuo amore e la conoscenza del tuo mistero, noi non lo possiamo nemmeno immaginare. Ma lo possiamo credere e sperare: accendi in noi il fuoco del tuo amore che accetta di essere purificato, diviso, abbandonato, fino a imparare come ardere nella comunione.

LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

Lc 12, 49-53
Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesรน disse ai suoi discepoli:
ยซSono venuto a gettare fuoco sulla terra, e quanto vorrei che fosse giร  acceso! Ho un battesimo nel quale sarรฒ battezzato, e come sono angosciato finchรฉ non sia compiuto!
Pensate che io sia venuto a portare pace sulla terra? No, io vi dico, ma divisione. Dโ€™ora innanzi, se in una famiglia vi sono cinque persone, saranno divisi tre contro due e due contro tre; si divideranno padre contro figlio e figlio contro padre, madre contro figlia e figlia contro madre, suocera contro nuora e nuora contro suoceraยป.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Fonte: LaSacraBibbia.net

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