Dehoniane โ€“ Commento al Vangelo del 20 Febbraio 2019

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Il commento alle letture del 20 febbraio 2019 a cura del sito Dehoniane.


VI settimana del tempo ordinario โ€“ VI settimana del salterio

Uno sguardo nuovo

Le acque del diluvio si ritirano, progressivamente, facendo pian piano emergere la terra asciutta. Noรจ deve attendere e verificare piรน volte la situazione, fino a quando la colomba, che aveva lasciato andare, non tornerร  piรน. Anche Gesรน, nel racconto di Marco, guarisce gradualmente, in due tappe, un cieco, fino a quando egli non giungerร  a vederci chiaramente. Cโ€™รจ la pazienza di Dio che incontra quella degli uomini. La salvezza opera efficacemente, ma si distende nel tempo, perchรฉ lenta รจ la guarigione del cuore umano. Nello stesso tempo, abbiamo bisogno di tem po per conoscere il volto di Dio in tutto lo splendore della sua rivelazione.

Nei racconti evangelici la guarigione di ciechi assume sempre un forte valore simbolico, poichรฉ allude a una piรน profonda visione  cui lโ€™occhio umano deve giungere, fissandosi sul mistero di Dio che si rivela in Gesรน. Nel racconto di Marco questo rimando simbolico รจ particolarmente evidente. Il vangelo piรน antico, infatti, narra di due sole guarigioni di ciechi, che lโ€™evangelista colloca      in punti strategici del suo racconto. La guarigione del cieco di Betsaida, infatti, conclude la sezione dei pani e introduce in una nuova sezione, quella della via. Anche questโ€™ultima sezione si concluderร  con la guarigione di un altro cieco, Bartimeo di Gerico (cf. Mc 10,46-52), che introdurrร  negli eventi finali di Gerusalemme.

รˆ come se ogni volta Marco volesse ricordarci che abbiamo bisogno di ricevere il dono della vista per poter conoscere meglio Gesรน e seguirlo lungo la sua via, come fa Bartimeo dopo averlo incontrato: ยซE subito vide di nuovo e lo seguiva lungo la stradaยป (10,52).

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Cโ€™รจ un progressivo vedere, perchรฉ abbiamo bisogno di tempo per comprendere chi sia davvero Gesรน e che cosa significhi essere suoi discepoli, incamminati con lui lungo la stessa via. Questa gradualitร  รจ ben espressa nel modo originale, rispetto ad altre guarigioni, con il quale Gesรน ridona la vista al cieco di Betsaida. Lo fa in due tappe: lโ€™uomo inizia a vedere qualcosa,  ma  non bene, poichรฉ vede la gente come degli alberi che camminano. Allora Gesรน deve imporgli nuovamente le mani e questa volta il cieco giungerร  finalmente a vederci chiaramente. Nella sua vicenda viene simbolicamente anticipato quello che accadrร  a Pietro subito dopo. Egli inizia a vedere qualcosa del mistero di Gesรน, poichรฉ a Cesarea di Filippo confessa che egli รจ il Cristo, ma non vede ancora bene tutto, giacchรฉ non riesce a comprendere come il volto del Cristo possa, anzi debba, identificarsi con quello del Crocifisso (cf. 8,31-33). Allora Gesรน รจ come se dovesse imporre una seconda volta la mano sugli occhi del discepolo, per condurlo a vederci chiaramente. Lo farร  nella seconda parte del vangelo, che inizia proprio con la professione di fede di Pietro, quando, lungo la via che sale a Gerusalemme, tornerร  a istruire i discepoli sul significato del suo cammino verso la Pasqua. 

Che cosa significa, tuttavia, vederci chiaramente? Non soltanto riconoscere chi sia Gesรน ma, piรน radicalmente, giungere a vedere come lui vede. Accennavo prima che il cieco di Betsaida conclude la sezione della via. Vale la pena ricordare come era iniziata: con lo sguardo di compassione di Gesรน per le folle stanche e sfinite, poichรฉ pecore senza pastore (cf. 6,34). รˆ interessante: la sezione dei pani si apre con lo sguardo di Gesรน e si conclude con lo sguardo guarito del cieco di Betsaida. Ecco un modo narrativo, molto efficace, per ricordarci che vedere chiaramente e distintamente, da lontano, ogni cosa (cf. 8,25), significa proprio questo: assumere nei propri occhi lo stesso sguardo di compassione che abitava gli occhi di Gesรน.

Il racconto del diluvio si conclude con il desiderio di Dio di rinnovare lโ€™alleanza e di rimanervi fedele. ยซFinchรฉ durerร  la terra, seme e mรจsse, freddo e caldo, estate e inverno, giorno e notte non cesserannoยป (Gen 8,22). Rimanere nellโ€™alleanza significa anche giungere a una fusione di sguardi: vedere come Dio vede, desiderare quello che egli desidera.

Signore Gesรน, donaci la beatitudine di chi puรฒ contemplare il tuo mistero, sa ascoltare la tua parola, impara a vedere gli altri con la tua stessa compassione e tenerezza. Siamo ciechi, abbiamo bisogno della tua guarigione. Torna a imporre la tua mano sui nostri occhi. Donaci la gioia di incontrare il tuo sguardo, che si posa su di noi e ci dona la possibilitร  di vedere come tu vedi, ciรฒ che tu vedi.

[box type=โ€infoโ€ align=โ€โ€ class=โ€โ€ width=โ€โ€]Qui puoi leggere tutti i commenti al Vangelo della comunitร  dei Dehoniani oppure leggere altri commenti al Vangelo del giorno.[/box]

Mc 8, 22-26
Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesรน e i suoi discepoli giunsero a Betsร ida, e gli condussero un cieco, pregandolo di toccarlo.
Allora prese il cieco per mano, lo condusse fuori dal villaggio e, dopo avergli messo della saliva sugli occhi, gli impose le mani e gli chiese: ยซVedi qualcosa?ยป. Quello, alzando gli occhi, diceva: ยซVedo la gente, perchรฉ vedo come degli alberi che camminanoยป.
Allora gli impose di nuovo le mani sugli occhi ed egli ci vide chiaramente, fu guarito e da lontano vedeva distintamente ogni cosa. E lo rimandรฒ a casa sua dicendo: ยซNon entrare nemmeno nel villaggioยป.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

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