Dehoniane โ€“ Commento al Vangelo del 2 Novembre 2018

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Il commento alle letture del 2 Novembre 2018 a cura del sito Dehoniane.

Commemorazione di tutti i fedeli defunti
 XXX settimana del tempo ordinario II settimana del salterio

Abbร !

La festa di Tutti i santi, che abbiamo celebrato ieri, e la commemorazione dei fedeli defunti, che affidiamo oggi alla misericordia del Padre, ci fanno ascoltare, una dopo lโ€™altra, due pagine del Vangelo di Matteo che si collocano lโ€™una allโ€™inizio, nel primo grande discorso di Gesรน, e lโ€™altra alla fine del ministero pubblico, nel suo quinto e ultimo discorso. Due pagine, dunque, lontane, che la liturgia ha lโ€™intuizione felice di accostare, facendoci cosรฌ scoprire i nessi che le collegano. ยซBeati!ยป รจ la prima parola che  Gesรน pronuncia nella sua proclamazione del Regno (cf. Mt 5,3). Lโ€™ultima sarร  simile alla prima: ยซBenedetti!ยป (cf. Mt 25,34-35). Lโ€™intera predicazione di Gesรน la si puรฒ racchiudere in questa  cornice, che costituisce la chiave di interpretazione, ciรฒ che dร  significato, sapore, veritร , a tutto ciรฒ che egli dirร  tra la prima e lโ€™ultima parola: beatiโ€ฆ benedetti!

La prima parola โ€“ ยซbeatiยป โ€“ รจ rivolta ai poveri in spirito, ai quali appartiene il regno dei cieli. E poveri in spirito sono coloro che vivono la loro condizione davanti a Dio, in relazione con lui, fidandosi della sua promessa, attendendo la sua misericordia. Possiamo anche dire che sono coloro che, nella loro povertร , sanno fare tutto lo spazio possibile allo Spirito di Dio che viene  in loro, dimora nella loro vita, li riempie di gioia con la sua presenza. Ecco il regno dei cieli che abita giร  nel loro cuore, perchรฉ  il Regno non รจ qui o lร , ma รจ dentro di noi (cf. Lc 17,21). Lโ€™ultima parola โ€“ ยซbenedettiยป โ€“ รจ rivolta a tutti coloro che hanno saputo incontrare e servire Cristo nella povertร  dei loro fratelli piรน piccoli. Cristo incontra Cristo. Il Cristo che, nella sua compassione,  si prende cura dei poveri per donare loro la felicitร  del regno dei cieli, ora si lascia incontrare nei poveri: chi saprร  servirlo in loro sarร  benedetto nel regno dei cieli.

Queste due parole di Gesรน sono anche allโ€™inizio e alla fine della vita di ciascuno di noi, del nostro cammino verso il regno di Dio, nel quale, come scrive san Paolo ai romani, saremo ยซcoeredi di Cristoยป (Rm 8,17) e potremo assaporare โ€“ cosรฌ promette il profeta Isaia โ€“ quel banchetto di grasse vivande che Dio prepara per tutti i popoli sul suo monte (cf. Is 25,6). Alla fine della vita, se avre mo saputo accogliere, custodire, far fruttificare in noi il dono di Dio, ci attenderร  la parola della benedizione: benedetti voi che ereditate il Regno, perchรฉ in voi il dono ha portato i suoi frutti,  la grazia non รจ stata vana. Lโ€™amore che avete ricevuto รจ divenuto lโ€™amore che avere condiviso e donato.

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ยซQuesti รจ il Signore in cui abbiamo sperato; rallegriamoci, esultiamo per la sua salvezzaยป (Is 25,9). Ecco la nostra speranza! Noi non speriamo soltanto che la nostra vita non rimarrร  per sempre prigioniera della morte; speriamo che saranno proprio coloro che i piรน avranno scartato a condurci nel regno di Dio, perchรฉ toccando, servendo, aiutando loro, avremo incontrato il Cristo. Egli ci dirร  beati perchรฉ poveri, e ci dirร  benedetti perchรฉ avremo fatto di questa povertร  non il motivo per piangerci addosso e lamentarci di tutto, ma al contrario la motivazione e il sostegno per prenderci cura di altri: di tutti coloro che hanno fame e sete; che sono bisognosi di essere accolti e ospitati nel calore delle relazioni umane; di essere rivestiti nella propria nuditร  e liberati nelle proprie prigionie interiori ed esteriori.

Di fronte alla morte dei nostri cari, di fronte alla prospettiva della nostra stessa morte, non possiamo che provare timore, paura, angoscia. Occorre pertanto interiorizzare ciรฒ che san Paolo scrive ai romani e ripete a ciascuno di noi: non abbiamo ricevuto uno spirito da schiavi, per ricadere nella paura, ma abbiamo ricevuto lo Spirito di Dio, per mezzo del quale gridiamo: ยซAbbร ! Padre!ยป     (cf. Rm 8,15). Di conseguenza, possiamo guardare alla morte in modo completamente diverso. Sarร  il momento nel quale  il  nostro cuore sarร  liberato dalla paura, e potremo gridare anche noi, nello Spirito: ยซPadre!ยป.

Abbร ! Padre! Non cessi mai di risuonare questa invocazione nel nostro cuore e sulle nostre labbra. Sia il respiro della nostra vita e rimanga il respiro anche di coloro che sono giร  nella morte. Tu ascolta il loro grido che ti invoca. Essi possano ascoltare il tuo grido che li chiama alla beatitudine della vita: venite a me!

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LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

Mt 25,31-46
Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesรน disse ai suoi discepoli: 31ยซQuando il Figlio dellโ€™uomo verrร  nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui, siederร  sul trono della sua gloria. 32Davanti a lui verranno radunati tutti i popoli. Egli separerร  gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dalle capre, 33e porrร  le pecore alla sua destra e le capre alla sinistra.
34Allora il re dirร  a quelli che saranno alla sua destra: โ€œVenite, benedetti del Padre mio, ricevete in ereditร  il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo, 35perchรฉ  ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete   e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, 36nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmiโ€.

37Allora i giusti gli risponderanno: โ€œSignore, quando ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dato da bere? 38Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto, o nudo e ti abbiamo vestito? 39Quando mai ti abbiamo visto malato o in carcere   e siamo venuti a visitarti?โ€. 40E il re risponderร  loro: โ€œIn veritร  io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli piรน piccoli, lโ€™avete fatto a meโ€.

41Poi dirร  anche a quelli che saranno alla sinistra: โ€œVia, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il  diavolo e per i suoi angeli, 42perchรฉ ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare, ho avuto  sete  e  non  mi avete dato da bere,  43ero  straniero  e  non  mi  avete  accolto,  nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitatoโ€.

44Anchโ€™essi allora risponderanno: โ€œSignore, quando ti abbiamo visto affamato o assetato o straniero o nudo o malato o in carcere, e non ti abbiamo servito?โ€. 45Allora egli risponderร  loro: โ€œIn veritร  io vi dico: tutto quello che non avete fatto a uno solo di questi piรน piccoli, non lโ€™avete fatto a meโ€. 46E se ne andranno: questi al supplizio eterno, i giusti invece alla vita eternaยป. โ€“ Parola del Signore.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Fonte: LaSacraBibbia.net

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