Davide Moreno – Commento al Vangelo del 21 Marzo 2020 – Lc 18, 9-14

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Miei cari fratelli e sorelle, sapevate che da come preghiamo si rivela il nostro modo di vivere e di metterci in rapporto con Dio e con gli altri? Se ci pensiamo bene a volte siamo tutti un poโ€™ farisei, infatti mettiamo sempre in luce i nostri meriti, quasi da ritenerci creditori nei confronti di Dio, convincendoci addirittura di non aver bisogno di Lui, ma Lo ringraziamo per averci concesso di essere cosรฌ perfetti e giusti.

Vedete cari fratelli, penso che questi sono i tipici atteggiamenti che evidenziano la superbia e ancora piรน grave mostrano quanto si puรฒ essere giudici spietati, capaci solo di concentrare esclusivamente su sรฉ stessi unโ€™eccessiva stima e ritenere gli altri meritevoli solo di sguardi di disprezzo. Ahimรจ questo modus operandi รจ molto diffuso nella nostra societร  e talvolta anche nelle nostre comunitร .

A noi il compito di mantenere alta la speranza e la fiducia ed il brano del Vangelo stamani ci offre la possibilitร  di vivere la stessa esperienza del pubblicano della parabola, quella di farci maturare e giungere ad unโ€™autentica umiltร , qualitร  esclusiva di chi riconosce che Dio ha un cuore piรน grande di quello dellโ€™uomo ed รจ sempre pronto al perdono.

Fratelli carissimi, ecco che allora stamani comprendiamo come sia importante lasciar cadere le tante maschere con cui a volte cerchiamo di occultare prima a noi stessi e poi agli altri, la povertร  del nostro essere, la miseria del nostro cuore e la durezza dei nostri giudizi.

Vedete, in questo tempo di prova e di discernimento, dobbiamo tenere ben presente che la condizione per essere guariti รจ quella di riconoscersi malati e bisognosi di salvezza.

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Coraggio fratelli e sorelle, #andratuttobene !

Buona giornata nel Signore!


Fonte: il sito Vivere da Risorti