Dal mercoledì delle ceneri alla Veglia pasquale

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L’itinerario di fede percorso dai cristiani, anno dopo anno, durante il tempo quaresimale ripropone, per così dire, l’esperienza della storia della salvezza: è l’itinerario che dà senso alla storia del mondo e alla loro storia personale di fede, è al tempo stesso un itinerario di conversione, di crescita interiore, e cammino comunitario, perché lega i credenti tra di loro impegnandoli in una comune missione di trasfigurazione del mondo quotidiano.

E tutto questo richiede una continua lotta con se stessi e con le tentazioni che vengono dall’esterno: tentazioni di dare più importanza all’esteriorità che all’interiorità, tentazione del potere e del possesso, tentazione di cercare scappatoie e compromessi. Occorre trovare la fonte della forza e del coraggio per affrontare la lotta e mantenere la direzione giusta. Ciò che non è sempre facile.

Le tappe di questo cammino sono impegnative e richiedono rinuncia a se stessi. È più che mai necessario attingere alle fonti d’acqua viva, chiedere e ricevere il dono della luce e della forza per vivere nella grazia e nella verità, farsi vigilanti affinché la fede non si addormenti, sperimentare il digiuno come forma di solidarietà concreta.

La liturgia della Parola offre stimoli per riscoprire la propria fede e approfondirla, nella speranza e nella luce che viene, fin dall’inizio, dalla Pasqua a cui la celebrazione orienta:

Mercoledì delle ceneri: Cercare Dio. La conversione interiore non è fine a se stessa. Essa diventa la condizione per mettersi alla vera ricerca di Dio: la Quaresima è fin dall’inizio un invito a tornare al Signore, con la consapevolezza del proprio peccato e della grazia che invochiamo.

1a domenica di Quaresima: Non di solo pane vive l’uomo… Davanti a Dio, possiamo ascoltare la sua chiamata e confrontarci con le esigenze che essa comporta. Si tratta di rivedere le nostre valutazioni personali, di interrogarci sulla gerarchia dei valori che poniamo alla base della nostra vita. La Quaresima è come lo spazio del deserto, luogo di verifica, di prova e di maturazione.

2a domenica di Quaresima: Questi è il mio Figlio: ascoltatelo! Sul monte della trasfigurazione ci viene rivolto l’invito ad ascoltare il Figlio, il volto del Padre. Di fronte ai nostri naturali e molteplici timori, sentiamo l’invito di Gesù ad alzarci e a non temere. Solo una grande fiducia in Dio può aprirci il senso del mistero pasquale.

3a domenica di Quaresima: Signore, dammi dell’acqua viva. L’acqua, attorno a cui ruota il colloquio di Gesù con la Samaritana, diventa il simbolo dei beni che si possono attendere solo da Dio: il dono del suo Spirito e la vita eterna. Gesù si rivela anche a noi come il mediatore del dono di Dio, la fonte di un’acqua viva in grado di soddisfare le nostre aspirazioni più profonde.

4a domenica di Quaresima: Io sono la luce del mondo. La vita dei cristiani è una vita tutta e sempre catecumenale, alla ricerca della luce che può orientare scelte e azioni. Gesù si presenta come la luce del mondo: lui solo può liberare dalle tenebre che oscurano molto spesso la vita e la privano del suo senso.

5a domenica di Quaresima: Io sono la risurrezione e la vita. La pagina evangelica interpella la nostra fede. Il ‘segno’ di Lazzaro richiama l’attenzione non sulla vita terrena, ma sull’orizzonte di eternità che può dar significato anche alla vita nel corpo e impegnare in una lotta di liberazione da ogni forma di schiavitù e morte.

Domenica delle Palme: Obbediente fino alla morte. Il vangelo della passione di Gesù è stimolo ad unirci al suo dolore per vivere anche la gioia della risurrezione. Il contrasto tra l’ingresso festoso in Gerusalemme e la proclamazione della passione fa riflettere sul significato della professione di fede in Gesù: egli è il vero messia, ma nella linea del Servo di Dio obbediente fino alla morte.

Fonte: Servizio della Parola