D. Miguel Àngel Torres-Dulce – Commento al Vangelo del 3 Novembre 2021

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Gesù vede che è accompagnato da molta gente, ma sa che alcuni di quelli che lo seguono non lo fanno con le dovute disposizioni. Insieme a quelli che lo accompagnano con rette intenzioni, altri lo fanno per poter vivere dei momenti straordinari, assistere a qualche miracolo; altri per curiosità e alcuni anche per parlarne male.

Tu e io possiamo chiederci in che modo seguiamo Cristo, che ci spinge a seguirlo, se ci lasciamo trascinare dalla routine nelle norme od obblighi che abbiamo inserito nel nostro orario o se al contrario, assecondando la grazia, cerchiamo di identificarci con Lui.

L’unica risposta valida per seguire Cristo è per un motivo di amore, di corrispondenza all’amore che Egli ha per noi. Il vangelo di oggi non è altro che una manifestazione del primo comandamento: “Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua mente e con tutte le tue forze” (Mt 12, 30).

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Un comandamento di amore che il Signore rivolge a tutti, valido per tutte le persone e per tutti i tempi. Ogni cosa va posposta a questo amore. E questo accade quando l’amore di Dio riempie il cuore di una persona. “Chi ha Dio non ha bisogno di altro, Dio solo basta”, come diceva Santa Teresa d’Avila.

Un amore del genere non è frutto di profonde meditazioni, né di continui atti di volontà. È un dono, una grazia che Dio ci dà per poterlo amare con un amore assoluto e incondizionato, che diventa eterno dopo la morte. Quando rispondiamo con tutto il nostro essere a Dio che si dà a noi, potremo amare le persone e le cose come Dio le ama, ma prima dobbiamo fare questo passo: spogliarci radicalmente di noi stessi, come Gesù ci insegna nel vangelo: “Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua” (Mt 16, 24).

D. Miguel Àngel Torres-Dulce


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