Dio prende il buono della nostra preghiera e ci infinitamente di più di quanto noi desideravamo. Non ci induce in tentazione, ossia non ci dà cose che ci fanno male.
E ci dona subito il suo Spirito, anzi è nel suo Spirito che ci dona la preghiera e così ci apre a chiederlo sempre più. Non di solo pane vive l’uomo, dice Gesù. Non nel senso che da un lato vi è il pane e da un altro la vita spirituale. Ma nel senso che ogni cosa buona è dono dello Spirito.
E possiamo riconoscerla come tale e dunque accoglierla e farla in vario modo sviluppare nella direzione più viva e bella solo nello Spirito. Fuori di esso non ci avvertiamo dunque di tanti doni, li viviamo male, possono perdere vita, spegnersi. Nello Spirito essi invece si moltiplicano. Un piccolo dono nello Spirito è ben più potente di una cosa apparentemente grande presa fuori di esso.