Giudizio universale o figliol prodigo?
Come si concilia questo brano per esempio con la parabola del figliol prodigo, col buon ladrone? Il paradiso non è un luogo turistico, è una vita, felicità sconfinata nell’amore di Dio e anche nell’amore dei fratelli. Dio perdona tutto ma l’uomo al termine della vita terrena avrà operato una scelta definitiva almeno per la misericordia di Dio o meno.
Se la scelta è positiva Dio aiuterà allora ad aprire il cuore, con delicatezza. Ecco il Purgatorio. Non è una punizione ma il cuore aiutato con amore ad aprirsi, a superare le chiusure in cui ha vissuto. Dunque Dio perdona ma l’amore esiste. È un amore che ci orienta a diventare attenti all’altro. Ho avuto sete e mi avete dato da mangiare? No mi avete dato da bere.
E non è una cosa meccanica, né un simbolo. Cioè non è come se incontrassi Gesù ma incontro proprio Gesù, un mare di grazia a modo proprio in ogni situazione. E Gesù aiuta a vivere un discernimento sereno e non meccanico. Per esempio non devi dare soldi a tutti quelli che te lo chiedono, altrimenti poi chiedi l’elemosina anche tu.
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Talora le persone da un lato si sentono in colpa di non dare del denaro a qualcuno, dall’altro c’è qualcosa che le frena e si sentono egoiste e dunque in colpa. Ma il senso di colpa è segno di un discernimento che non viene da Dio. Infatti Dio orienta verso discernimenti pieni di buon senso.
Si può per esempio trovare una strada serena: se hai 100 euro e puoi dare 5 o 10 euro ai poveri dalli a qualcuno che sei sicuro ha bisogno e gli altri trattali bene senza dargli denaro appunto perché ordinariamente non puoi dare soldi a tutti.
Ciò che ti frena talora non è egoismo ma il dubbio se fai davvero del bene all’altro dandogli denaro. Ecco quindi dai il denaro che puoi dare a chi sei sicuro ha bisogno. Vivrai con più semplicità e gioia quella donazione che veniva turbata in altri casi da discernimenti forzati.
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