La religione del do ut des non puรฒ comprendere questa parabola. La grazia invece orienta ad accoglierla con gioia e fiducia. I lavoratori della prima ora hanno vissuto un crescente benessere che quelli dellโultima ora hanno assaporato dopo tanta sofferenza. Il denaro perรฒ indica che Dio ama tutti allo stesso modo e proprio per questo sostiene in modo diverso ogni specifica persona.
Lui sa come sostenere anche nellโoscuritร , la fede ci dona sempre piรน la fiducia che lui fa al meglio per ciascuno ogni cosa. Timori, cupezze, ogni pensiero negativo circa lโoperare di Dio รจ un inganno, il suo amore รจ pienamente divino e pienamente umano. Per questo la sequela di Gesรน conduce verso il vivere da creature piene di doni portate per mano dallโamore meraviglioso di Maria e di Gesรน, semplici, agili, pieni di buonsenso nella grazia.
Veniamo liberati da mille pesi che vengono dalla mentalitร corrente, dalle ferite, da tante cose ma non da Dio. E su queste scie impariamo a non perderci mille doni che Dio ci fa anche attraverso gli altri, le situazioni. Doni da cui addirittura talora ci difendiamo, ingannati da schemi, ferite, anche quando se accogliessimo con generositร la grazia ricevuta potremmo non lasciarci confondere.
In questo brano vediamo dunque che il denaro lo ricevono tutti ma vi รจ chi lo dร per dovuto, considerandolo una conseguenza del proprio operato mentre chi si sente graziato non attribuendo meriti o cose da difendere a sรฉ stesso riconosce e gode del dono, non se lo perde, non lo sminuisce e distorce. Venga direttamente da Dio o da Dio attraverso persone e situazioni. Il povero riconosce lโamore di Dio e degli altri, il ricco no.
Giovanni Battista รจ il piรน grande di tutti i profeti ma il piรน piccolo del regno dei cieli รจ piรน grande di lui (ed il Battista si รจ lasciato portare in tale creaturalitaโ), dice Gesรน. Infatti il piccolo ha bisogno di Dio, invoca la venuta dellโOnnipotente.
โ๏ธ Commento al brano del Vangelo di: โ Mt 20,1-16
don Giampaolo Centofanti โ Fonte