d. Giampaolo Centofanti – Commento al Vangelo del 2 Marzo 2020

2025

Dio ama tutti e non punisce. Il paradiso non รจ solo un posto dove stare ma una vita piena dโ€™amore, felicissima, nella quale si viene portati. Cosรฌ il purgatorio non รจ un essere rimandati a settembre, uno scappellotto che Dio ci deve pur dare per soddisfare la giustizia. Queste visuali nascondono lโ€™idea che anche se รจ tanto bello farsi gli affari propri bisogna sacrificarsi per essere giusti. Dio non dice, come talora si finisce invece per intendere, ad Adamo ed Eva di non mangiare dei frutti dellโ€™albero della conoscenza del bene e del male altrimenti li sopprimerร . Spiega loro che moriranno.

Nellโ€™umanitร , nello stesso corpo, di Adamo ed Eva entra una corruzione (che forse si trasmette nella generazione) quando decidono di discernere con criteri propri invece che fidandosi di Dio. Il purgatorio รจ la delicatezza con la quale Dio apre gradualmente il cuore in parte chiuso. La parola greca krino significa giudizio nel senso di discernimento. In cielo dunque vedremo, discerneremo, le nostre chiusure, i nostri ripiegamenti, consapevoli e volontari nella luce dellโ€™amore misericordioso, meraviglioso, di Dio. E sentiremo dispiacere per il male commesso, per le sofferenze causate, ma anche ci consolerร  lo sperimentare che Dio volge tutto, anche il peccato, in bene per chi si rimette a Lui.

Vedremo anche che tanti nostri sbagli non erano consapevoli perchรฉ, pur se sapevamo che certe cose non si devono fare, non avevamo la grazia per comprendere che ci toglievano vita. Il vero peccato รจ una follia. Anche se ugualmente puรฒ esistere: il diavolo lo dimostra. รˆ bello vedere in questo brano che lโ€™amore di cui parla Gesรน รจ attento a tutta la specifica persona, ai suoi specifici bisogni. Non dice ho avuto sete e mi avete dato da mangiare, come talvolta un amore ancora preso piรน da se stesso che dal fratello puรฒ fare. Attenzione al vero cammino del fratello, non a quello che a me gratifica lui faccia. Le persone talora nelle parrocchie possono trovare piรน indottrinamento che questo amore di cuore, questa attenzione, questa comprensione, della loro umanitร , del loro graduale cammino, dei loro bisogni.

Lโ€™amore vero scioglie i nodi. Giudizio, schemi, ripiegamenti, in parte possono risultare limiti umani e Dio va oltre le nostre debolezze ma preghiamo affinchรฉ Dio ci possa portare nel suo amore, nel suo amare. Lโ€™inferno dunque รจ un no definitivo persino alla misericordia di Dio che ci propone di entrare in cielo in quellโ€™amore che sulla terra possiamo aver rifiutato. Dio ci lascia vivere mille esperienze di come ci roviniamo la vita su quella strada, ferite, ansie, solitudini, malesseri, difficoltร , dโ€™ogni tipo. La nostra fragile umanitร  รจ una via di salvezza. Il demonio ha scelto in un istante la sua eternitร .

Noi possiamo chiudere il cuore mille volte ma senza ancora farlo del tutto. Possiamo anche sbagliare senza nemmeno esserne cosรฌ profondamente consapevoli. Alla fine della vita terrena, dopo tutte le esperienze necessarie, la scelta almeno pro o contro la misericordia divina sarร  consapevole e definitiva e non la metteremo piรน in discussione in eterno. Il vangelo dunque va letto per intero. Il brano odierno e la parabola del figliol prodigo ci parlano dello stesso Amore.

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A cura di don Giampaolo Centofanti su il suo blog


Tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli piรน piccoli, l’avete fatto a me.
Dal Vangelo secondo Matteo Mt 25, 31-46 In quel tempo, Gesรน disse ai suoi discepoli: ยซQuando il Figlio dell’uomo verrร  nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui, siederร  sul trono della sua gloria. Davanti a lui verranno radunati tutti i popoli.ย Egli separerร  gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dalle capre, e porrร  le pecore alla sua destra eย le capre alla sinistra. Allora il re dirร  a quelli che saranno alla sua destra: “Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in ereditร  il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo, perchรฉ ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi”. Allora i giusti gli risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto, o nudo e ti abbiamo vestito?ย Quando mai ti abbiamo visto malato o in carcere e siamo venuti a visitarti?”.ย E il re risponderร  loro: “In veritร  io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli piรน piccoli, l’avete fatto a me”. Poi dirร  anche a quelli che saranno alla sinistra: “Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli, perchรฉ ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e non mi avete dato da bere, ero straniero e non mi avete accolto, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato”. Anch’essi allora risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato o assetato o straniero o nudo o malato o in carcere, e non ti abbiamo servito?”. Allora egli risponderร  loro: “In veritร  io vi dico: tutto quello che non avete fatto a uno solo di questi piรน piccoli, non l’avete fatto a me”. E se ne andranno: questi al supplizio eterno,ย i giusti inveceย alla vita eternaยป. Parola del Signore