Il fare cose buone distoglie dalle motivazioni profonde del cuore: la sequela di Gesรน รจ un cammino del cuore nel quale la grazia unisce in modo sempre piรน profondo a Gesรน liberando dalle motivazioni fasulle, sotterranee (per esempio emergere davanti agli altri, portarli al proprio esercizio commerciale, al proprio gruppo di preghiera, chiedere soldiโฆ); ponendo al giusto posto i propri attaccamenti, anche buoni (i figli, per esempio)โฆ
Una persona puรฒ essere molto stanca e non pregare anche se vorrebbe ma per Dio quella persona ha pregato perchรฉ lo voleva davvero (certo in un cammino si impara a cercare i tempi giusti per la preghiera, non mettendola in un eventuale cantuccio di tempo eventualmente rimanente, per esempio stando serenamente attenti a non arrivare stanchi al momento della preghiera appunto).
Si possono invece fare cose buone ma per guadagnarci in vario modo qualcosa non vedendo dentro di sรฉ queste motivazioni fasulle che sottilmente ripiegano su sรฉ stessi invece di cercare davvero la vera e santa volontร di Dio. Queste motivazioni non limpide fanno male anche agli altri nella comunitร parrocchiale o di crescita perchรฉ orientano a cercare di condurre gli altri dove vogliamo noi invece di imparare a stare sempre piรน attenti al loro vero bene, la volontร di Dio per loro.
Nelle parrocchie, in tante realtร cristiane, tante tensioni e conflitti nascono dal moralismo, dal dover fare cose senza imparare a guardare al cuore, alle motivazioni profonde che poi distorcono i discernimenti, le scelte. E ciรฒ a causa di questa disabitudine puรฒ avvenire senza vera cattiveria e falsitร perchรฉ la persona non viene aiutata a vedere in sรฉ stessa le motivazioni che la muovono, puรฒ fare cose per ottenere scopi inconfessati agli altri ma a tale persona sembra magari anche un atteggiamento buono se si tratta di qualcosa esteriormente di buono.
Per esempio il possessore di un autobus pensa che sia buono andare in una comunitร per portare i partecipanti in pellegrinaggio o unโaltra persona per portare i partecipanti al proprio gruppo di preghiera, senza avvedersi appunto di avere uno scopo proprio su sรฉ stessa e su quelle altre persone invece di aiutarsi a cercare la vera volontร di Dio su ciascuno. Si fanno cose apparentemente buone ma il cuore รจ da unโaltra parte. Altre persone stanno magari in comunitร per non restare sole e non vivono e non aiutano a vivere un sincero cammino di conversione.
Si puรฒ passare la vita in parrocchia senza lasciarsi portare nella meravigliosa, vivificante, pacificante, liberante, piena di ogni autentico bene, unione con Dio. ร un cammino graduale questo delle motivazioni sincere, un cammino che viene molto facilitato dal venire formati ad una crescita serena, libera, a misura, nella quale ci si scopre amati da un Dio che ci aiuta con delicatezza ad aprire, se lo vogliamo, il cuore e non ci chiede invece di fare meccanicamente cose apparentemente buone, senza dunque trovare lโautentico noi stessi.
Fonte: per gentile concessione di don Giampaolo Centofanti, dal suo blog.