d. Giampaolo Centofanti โ€“ Commento al Vangelo del 15 Ottobre 2023

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La festa di nozze รจ invito ad un cammino verso la felicitร  piena. Agli esordi del racconto vediamo invitate persone tutte prese dai loro affari che declinano anche senza troppi convenevoli la proposta e poi, non volendo saperne, rifiutano la chiamata persino con violenza. Commettono peccato consapevolmente? In questo caso parrebbe di sรฌ, sembrano avere la grazia ma sono chiusi nei loro miopi interessi. Quando ci si chiude a lungo alla grazia la vita si spegne, in vario modo tutto tende a crollare.

Non รจ Dio che li punisce, ma lโ€™essere figli di Dio chiusi alla sua luce che li distrugge. Ma il cammino dellโ€™uomo puรฒ passare per un grande transito di conversione quando questo vario crollo di speranze, di gratificazioni, cercate con i propri criteri e le proprie forze mostra la loro precarietร  ed il loro inganno. La ricchezza dellโ€™uomo puรฒ rivelarsi la sua debolezza.

Vediamo qui che Gesรน usa la parola dignitร  non come perfezione di una persona ma come adeguatezza di percorso. Paradossalmente sono degni coloro che non hanno piรน nulla, vivono ai crocicchi delle strade. Alcuni sono buoni altri persino cattivi, ciรฒ che fa loro accettare lโ€™invito รจ il bisogno: sono poveri. Questa parabola mostra come anche oggi si puรฒ dare una lettura moralistica della stessa predicazione di Gesรน.

Si sente talora affermare infatti che lโ€™uomo senza abito nuziale sia rimproverato dal re perchรฉ cattivo. Ma la parabola stessa chiarisce che gli invitati erano alcuni buoni, altri cattivi. Il problema di quellโ€™uomo รจ lo stesso di questi interpreti ora citati: presentarsi da Dio con una propria bontร , con un proprio abito di salvezza, invece di lasciarsi vestire del tutto gratuitamente con lโ€™abito della festa che a quel tempo i ricchi padroni di casa offrivano ai loro invitati in tali occasioni.

Quel povero andato alla festa si รจ ritenuto ricco di suo per esservi andato. Dio non รจ che punisce ma aspetta come visto sopra che attraverso le esperienze della vita ed anche gli eventuali peccati ciascuno impari a puntare su Dio, sulla sua grazia e non su sรฉ stesso. La parabola finisce con questo avvertimento: molti sono chiamati ma pochi eletti. Prima o poi puรฒ scattare il momento in cui emerge la superbia ancora latente, la ricchezza in proprio e allora perchรฉ venga il tempo della grazia bisogna passare per altre esperienze ancora.

Il Signore perdona tutti e porta in paradiso chiunque lo voglia, ma qui in terra o lassรน in cielo la vita vera passa per il riconoscersi la persona totalmente bisognosa di Dio, senza alcun merito da poter vantare.

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