✝️ Commento al brano del Vangelo di: ✝ Gv 15,26–16,4a
Testimone dal principio, come indica Pietro negli Atti degli apostoli a proposito di colui che dovrà sostituire Giuda Iscariota: dovrà essere qualcuno che è stato con Gesù e gli altri apostoli dagli esordi del battesimo del Signore fino alla sua assunzione in cielo.
Però in questo brano evangelico Gesù non fa riferimento solo al fatto materiale sopra indicato. Egli evidenzia l’importanza di non fermarsi alle mediazioni umane che parlano di lui. E questo è un punto sul quale la Chiesa non finirà di crescere.
Pensiamo a quante guide possono aver letto il vangelo avendo come filosofia di riferimento quella di Agostino o di Tommaso d’Aquino. È un cammino prendere il buono da tutti ma tornare sempre più profondamente a Gesù come Dio ma anche come uomo.
Lui è vissuto duemila anni orsono ma anche, specie negli aspetti fondamentali, ci è sempre avanti. Un vero miracolo che ogni volta che si comprende meglio il divino e l’umano scopriamo che Gesù lo aveva già vissuto e insegnato allora. Lo Spirito vi condurrà alla verità tutta intera ricordandovi quello che vi ho detto.
Quindi in ogni cosa tornare a Gesù per meditare senza dare nulla per scontato come lui ha vissuto, si è rapportato con le specifiche persone… La Chiesa stessa non finisce di scoprire discernimenti nuovi su questa via.
Per esempio nei primi secoli cristiani si è passati dalla possibilità di confessarsi solo una volta nella vita a quella di poterlo fare settanta volte sette proprio tornando a tanti episodi del vangelo.
Oppure per porre un esempio dei nostri giorni la Chiesa sta comprendendo meglio che Gesù ha vissuto e insegnato alle folle verità radicali. Ma poi le singole persone le ha accompagnate in un cammino graduale, specifico, ben al di là degli schemi.
Fonte: il blog di don Giampaolo Centofanti