d. Giampaolo Centofanti – Commento al Vangelo del 14 Giugno 2023

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✝️ Commento al brano del Vangelo di:  ✝ Mt 5,17-19

Gesù è venuto a dare pieno compimento alla Legge ma lui aggiunge spesso se non sempre e ai profeti. Infatti Gesù va e porta al senso profondo della Parola. Pensiamo all’agnello pasquale o al battesimo di Giovanni.

Qualcuno potrebbe affermare che di cose ne ha cambiate tante, pensiamo a tante prescrizioni di allora. Ma anche oggi la Chiesa è portata verso la verità tutta intera lasciando cose che sono letture e deduzioni dalla Parola che possono venire approfondite, modificate, superate. Quello che non cambierà mai è il nucleo di verità e riferimenti fondamentali rivelati da Gesù.

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Si tratta dunque di una continua crescita della Chiesa che stimola anche la crescita di ciascuno e viceversa. Orientamento a non strutturarsi staticamente ma a leggere sempre con sguardo nuovo ogni cosa, rinnovando tutta la propria umanità. Si può invece finire dopo i primi anni di maturazione intensa per accumulare sempre più tutta una serie di risposte codificate che spengono al contatto vivo con lo Spirito e a lungo andare possono persino soffocare la crescita spirituale.

Pensiamo al padre di Giovanni Battista, Zaccaria, così staticizzato e rassegnato nel suo percorso che neanche l’apparizione di un angelo sembra poterlo smuovere. Ma Zaccaria vuol dire Dio ricorda. Dio ricorda le preghiere di Zaccaria da lui stesso dimenticate. E riapre tutte le strade del cuore a quest’uomo in fondo buono ma spento.

Ancora una volta un esempio della potenza estrema della preghiera.

Fonte: il blog di don Giampaolo Centofanti