d. Giampaolo Centofanti – Commento al Vangelo del 13 Settembre 2020

Un ragazzo di 23 anni si trovava in fila alla cassa al supermercato perché la mamma era malata e gli aveva chiesto aiuto. Lui era sotto esame e dunque aveva fretta di tornare a studiare. Si distrae guardando i dolciumi esposti da un lato e quando torna a guardare la fila vede che una signora gli è passata davanti.

Prova una profonda irritazione per lo sgarbo e sta per dirne quattro a quella donna quando si ricorda che lui è entrato, anche se da poco, in un cammino con Dio con tanta gioia. Allora cerca di non giudicare e di lasciar correre. In altri tempi non avrebbe esitato ad alzare la voce e a fare di tutto per riconquistare la postazione perduta.

Proprio cercando Dio ha conosciuto una brava ragazza in parrocchia e si sono fidanzati da poco. Dio è provvidente e andare con Lui porta molte sorprese. Un giorno la ragazza lo invita a casa e lì ne conosce la madre che era la signora del supermercato. Che sollievo pensare di non aver dato sfogo alla sua rabbia! Ecco il servo spietato della parabola vedeva il re come uno che poteva aiutarlo ed il suo debitore come uno da cui non aveva nulla da perdere se non il denaro che quest’ultimo gli doveva.

Qui vi è una radice profonda di tanti ripiegamenti su sé stessi. Non abbiamo sperimentato che Dio ci fa tanti doni, ogni persona, ogni situazione, in qualche vario modo, certo non nel male, è un dono di Dio. Il vangelo della grazia, della gioia, cambia il nostro cuore, i nostri sguardi e ci dona la bellezza dell’amare.


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