d. Giampaolo Centofanti – Commento al Vangelo del 10 Giugno 2023

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✝️ Commento al brano del Vangelo di: ✝ Mc 12,38-44

Ciò che dà vita non è fare cose ma cercare di lasciare aprire il cuore alla grazia che viene donata. Ci si può sentire grandi per la fede, la bontà, che si vivono e una conseguenza di ciò è il giudizio sugli altri. Anche questo può accadere per una grazia che ancora non è venuta. Meglio non giudicare il cuore di nessuno.

Solo Dio conosce il cuore: magari un bambino o un alienato è più vicino a Dio di un santo. Per questo San Paolo suggerisce di considerare gli altri superiori a sé stessi. Non è falsa modestia, San Paolo era consapevole di poter essere complessivamente più maturo di un certo alienato ma era consapevole di poter imparare e ricevere grazia, doni, aiuto, da ogni persona.

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Ma soprattutto quanto conta la maturità umana di fronte all’infinito amore di Dio? Quell’alienato in paradiso magari sarà vicinissimo a Dio, magari già qui sulla terra agli occhi di Dio è come un serafino…

Fonte: il blog di don Giampaolo Centofanti