LA VERITAโ REGNA CROCIFISSA
Nel pretorio, nellโalveo della massima autoritร giuridica di quel tempo, si sta svolgendo il processo che decide la sorte di un uomo. In realtร , della sorte di tutta lโumanitร . Un uomo che nella sua vita ha solo insegnato ad amare, un uomo che, fino a quel momento, ha sbalordito tutti per lโillogica condotta tenuta davanti a chi lo arrestava e accusava. Pilato, il magistrato che non aveva alcuna paura di soffocare cruentemente, nella morte, ogni sobillazione contro lโautoritร di Roma, ora rivolge una domanda a quellโuomo, dopo aver tentato invano di scaricare la questione ai mittenti (Gv 18,31). Questi ultimi infatti, gli stanno chiedendo di metterlo a morte e Pilato non si capacita davanti a quellโarrestato, legato, mite e inoffensivo, di come sia possibile avanzare una tale richiesta. E la domanda รจ: sei tu il re dei Giudei? Sei un re?
Perchรฉ questa domanda? I reticenti giudei non hanno affermato di avergli portato un re, bensรฌ un malfattore (Gv 18,30) e senza formulare una accusa chiara. Forse anche Pilato vedeva in quellโuomo qualcosa di troppo insolito per essere costui persona arrestata, accusata e condotta da lui; forse intravedeva qualcosa che lo connotava di una misteriosa aura di nobiltร , ma non riusciva a capire il perchรฉ. Gesรน risponde interrogando. Che strano: un imputato dovrebbe dare risposte, non far domande. Un imputato dovrebbe stare in ansia nel tribunale, e invece chiede rispettosamente al magistrato se la sua domanda nasce dal suo cuore o se lui รจ come quelli che fanno domande provenienti dal serbatoio โdel sentito direโ. Al di lร della precisazione richiesta, lโinterrogazione di Gesรน รจ giร mezza ammissione della sua regalitร . Pilato reagisce: โehi! Mi stai confondendo con quelli del tuo popolo, io non vi appartengo, รจ il tuo popolo che ti ha portato qui da me, dimmi cosa hai fattoโฆโ Il magistrato sa fare il suo lavoro, ma la curiosa attenzione alle parole di Gesรน rimane. La risposta del Signore รจ una conferma: รจ Re ed ha un regno, anche se non รจ di questo mondo.
La domanda successiva con cui Pilato incalza Gesรน รจ la domanda di uno che vorrebbe spiegarsi se davanti a sรฉ ha un pazzo fuori dalla realtร , oppure un uomo assolutamente unico, inspiegabilmente innocuo e sereno nella consapevolezza di trovarsi in pericolo di morte: dunque tu sei re? Siamo giunti al climax del processo. Gesรน sapeva che sarebbe arrivato questo momento. Ora dice al cuore del potente di turno quello che il cuore umano non ha mai udito, ma che ha giร potuto vedere con i suoi occhi: lโarrestato non รจ scappato, lโaccusato non si รจ difeso, lโinterrogato non si รจ sottratto alle interrogazioni. Lโarrestato si รจ consegnato, lโaccusato resta nelle mani di chi lo accusa, lโinterrogato a sua volta interroga. Colui che รจ sotto processo sta discretamente imbastendo il processo a coloro che lo processano e, quando lo giudicheranno, diventerร Egli stesso giudice. Gesรน proclama cosรฌ la sua regalitร e la associa inseparabilmente alla veritร : in Lui vediamo lโorigine divina della veritร e in che modo la veritร regna in questo mondo. Lโuomo che la cerca, non puรฒ non ascoltare Gesรน (Gv 18,37).
Pilato รจ sconvolto, รจ sul ciglio della porta che potrebbe farlo varcare dalla parte del rabbi di Galilea. Lo capiamo dalla strenua difesa dellโaccusato (cfr. Gv 18-19), malgrado sia stato fino ad allora un governante sanguinario e strafottente. Lo capiamo dalla triplice dichiarazione di innocenza dellโimputato davanti a tutto il popolo, implicita ammissione che Gesรน diceva il vero e i Giudei il falso. Pilato stava per entrare nel mistero di Gesรน ma, quando il popolo gli grida il nome del suo capo (Cesare), rimane uno dei tanti โpotentiโ burattini di questo mondo, guidati dalla paura. Non passa dalla parte della veritร , perchรฉ chi vi passa non puรฒ non condividere il suo destino di sofferenza, destino di apparente sconfitta. E tuttavia chi si trova disposto a passare dalla sua parte, oltre a scoprire che in questo mondo essa รจ crocifissa, scoprirร anche che cosa vuol dire essere liberi. Ce lo ha promesso il nostro Re, lโuomo piรน libero che si sia mai visto sulla terra: se rimanete fedeli alle mie parole, conoscerete la veritร e la veritร vi farร liberi (Gv 8,31-32). ย
AUTORE: d. Giacomo Falco Brini
FONTE: PREDICATELO SUI TETTI