Cari ragazzi e ragazze, bambini e bambine, ben trovati.
Siamo giร arrivati al Venerdรฌ Santo: siamo nel pieno del Triduo Pasquale. I tre giorni che compongono la liturgia della Pasqua: hanno senso solo se celebrati tutti e tre, perchรฉ non possono essere separati.
Il Giovedรฌ, la celebrazione in Coena Domini, nella quale assistiamo allโinsegnamento dellโAmore e allโistituzione dellโEucarestia; Venerdรฌ Santo, dove viviamo la morte di Nostro Signore; la Domenica di Pasqua, la resurrezione che cambia anche la nostra vita.
Possiamo provare a fare un piccolo elenco di parole chiave per comprendere in senso di questa giornata che sta nel mezzo del Triduo: la donazione, che Gesรน fa di sรฉ sulla croce; la scelta, perchรฉ Gesรน si dona liberamente, sia al Padre, per compiere il suo disegno di salvezza, sia a noi per farci stare in comunione con Lui; lโAmore, perchรฉ Gesรน non compie questi gesti per mettersi in mostra, ma solo ed esclusivamente per amore; lโabbandono, perchรฉ Gesรน viene lasciato dai suoi apostoli, ma si abbandona anche nelle braccia di Dio con infinita umiltร e fiducia; la solitudine, che Cristo ha provato sulla croce la morte, di Gesรน che ci dona il valore della nostra vita: noi siamo degni di amore perchรฉ Cristo รจ morto per noi; la Kenosi, lo svuotamento che Gesรน ha fatto di sรฉ, il suo lasciarci umiliare e mal menare, nonostante avrebbe potuto fare diversamente, solo per amore nostro; la Chiesa nascente, lasciata nelle mani della Madonna e del discepolo, ai piedi della croce.
La Prima Lettura, molto lunga e tratta dal profeta Isaia, racconta quello che deve accadere nel momento della condanna di Gesรน. Alcune cose sono da tenere a mente: il fatto che la morte di Gesรน sia stata profetizzata indica che Dio, da sempre, ha pensato ha unโalleanza indissolubile con gli uomini, da sempre ci ha amato infinitamente; Cristo viene innalzato nel momento in cui viene issata la croce, Lui non si esalta con superbia, arroganza e perfezionismo, ma con umiltร e sofferenza, generando non ammirazione, ma scandalo; Gesรน, non viene nominato direttamente da Isaia, ma viene descritto nel suo aspetto: talmente malmenato che non si puรฒ guardare: solo chi ha veramente fede in lui ha il coraggio di guardarlo e di contemplare le sue sofferenze, che nascondono cosรฌ tanto amore.
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Nella Seconda Lettura, tratta dalla Lettera agli Ebrei e particolarmente breve, si evince la particolaritร del cristianesimo: Cristo รจ Vero Dio e Vero Uomo, incarnato per amore dellโumanitร , e liberamente ha donato sรฉ stesso per la salvezza dellโumanitร .
Il Vangelo รจ di nuovo lunghissimo, letto in modo solenne da tre persone: il parroco, che dallโaltare legge le parole di Gesรน; un sacerdote o un diacono che legge le parti nel narratore; un altro sacerdote o un altro diacono, che leggere le parole degli altri personaggi.
Ascoltiamo: la Passione di Cristo, il suo processo, la sua angoscia, la sua solitudine e la decisione immutata di amare fino alla fine; la morte di Gesรน, con la quale si compie ogni volontร del Padre.
Bisogna perรฒ fare attenzione a un poโ di cose molto importanti: non vi รจ la preghiera Eucaristica, ma vengono consumate le ostie consacrate e conservate, al contrario, vengono lette dieci solenni preghiere dei fedeli, perchรฉ non si puรฒ mai smettere di essere figli di Dio, anzi, รจ proprio la morte di Cristo che ci rende figli; alla fine della messa non cโรจ la benedizione: sicuramente perchรฉ dopo si svolge la Via Crucis, ma anche perchรฉ la celebrazione del Venerdรฌ รจ incastonata nel Triduo: non puรฒ esserci Pasqua senza Croce e non puรฒ esserci Croce senza Pasqua; un altro segno importante che si compie durante questa celebrazione รจ il bacio della croce: non รจ solo un gesto di devozione popolare, ma รจ un simbolo importante della nostra fiducia in Dio: noi baciamo ciรฒ che piรน ci fa soffrire, perchรฉ impariamo da Cristo che รจ proprio quella personalissima cosa che ci permette di stare in comunione con Dio. Quello che piรน ci deve interessare, infatti, non รจ tanto cosa ha fatto Gesรน, ma come lo ha fatto: da Figlio, e non da eroe, infatti, anche noi, siamo veramente vicini a Dio, quando siamo misericordiosi come Gesรน; il fatto che dopo il Venerdรฌ ci sia la Domenica di Pasqua, significa che la croce ha un tempo: noi non siamo condannati ad unโeternitร di sofferenza gratuita, ma quella sofferenza ha un senso ed รจ destinata a finire.
In conclusione, รจ importante accennare un paio di cose per quanto riguarda la Via Crucis: essa appartiene ad una santa devozione popolare che ci insegna che la croce รจ un percorso e non una meta (perchรฉ la meta finale รจ la resurrezione) e a riconoscere il vero volto dellโuomo, che รจ fragile e debole.
Avrete capito che questi tre giorni sono ricchissimi di parole e segni che ci dicono da chi siamo amati e a cosa siamo destinati, perciรฒ non solo vi auguro una Buona Pasqua, ma di vivere intensamente questo Santo Triduo, affinchรฉ vi riempia dโamore il cuore e la vita.
AUTORE: Cristina Pettinari
FONTE: Omelie.org
SITO WEB: https://www.omelie.org