Come è organizzata e strutturata la Liturgia delle ore
La Liturgia delle ore è organizzata in vari uffici. Ogni Ufficio è previsto per un particolare momento della giornata, proprio per santificarla tutta.
Le due ore principali sono: le Lodi mattutine e i Vespri. Le ore minori sono: l’Ufficio delle letture; l’Ora media e la Compieta.
La successione temporale delle ore nel corso della giornata è:
- Ufficio delle letture (non è legato a un’ora prestabilita, ma può essere celebrato in qualunque ora della giornata);
- Lodi (si celebrano all’inizio della giornata);
- Ora media (Terza, Sesta e Nona che corrispondono alle 9, alle 12 e alle 15);
- Vespri (si celebrano la sera, solitamente all’imbrunire);
- Compieta (prima di andare a dormire).
Un laico può scegliere le ore della Liturgia che desidera celebrare. È consigliabile celebrare almeno le Lodi e i Vespri, che sono le due ore principali. Normalmente si celebra una sola ora media (solitamente solo i religiosi celebrano tutte e tre le ore medie), in questo volume abbiamo scelto di pubblicare solo l’ora sesta che si prega a mezzogiorno. Anche se è meglio recitare l’Ufficio corrispondente all’ora che si sta vivendo, ciò non toglie che “per cause contingenti” si possa recitare l’Ufficio anche in altri momenti.
Nell’Ordinario è illustrata in dettaglio la struttura delle diverse ore dell’Ufficio, per cui è necessario leggere questa sezione con attenzione più volte. In seguito, si può consultare anche lo schema riassuntivo.
Il significato delle singole ore Ufficio delle letture
Non è legato a un’ora prestabilita, ma può essere celebrato in qualunque ora della giornata. L’ora più indicata sarebbe la mattina presto (questo ufficio ha infatti sostituito l’Ora prima che veniva recitata a mezzanotte) prima delle Lodi. Un altro momento adatto potrebbe essere prima della Compieta. Dopo i 3 salmi si leggono 2 letture “lunghe”. La prima è un brano della Bibbia e la seconda è un passo patristico o di un documento della Chiesa o un brano tratto da uno scritto del santo di cui si fa memoria quel giorno.
Lodi mattutine
È l’Ufficio della mattina. Le Lodi andrebbero recitate come preghiera di inizio giornata. Dopo l’introito c’è un salmo, un cantico preso dall’Antico Testamento e un altro salmo. Poi c’è la lettura breve, il responsorio, la recita del Benedictus, la preghiera universale e il Padre nostro. I salmi si sviluppano in un ciclo di 4 settimane. Ogni domenica ha la sua antifona al Benedictus (in genere richiama le letture della Messa) e la propria preghiera finale.
Ora media
Presenta tre schemi da recitarsi in corrispondenza delle tre ore principali che nell’antichità scandivano il tempo: l’ora Terza (le nove del mattino), in cui si ricorda la discesa dello Spirito Santo nella Pentecoste; l’ora Sesta (mezzogiorno), in cui si ricorda la crocifissione; l’ora Nona (le quindici), in cui si ricorda la morte di Cristo. Chi recita soltanto una di queste ore sceglie lo schema di quella che più si avvicina al momento della sua preghiera.
L’Ora media inizia con 3 salmi, che sono comuni alle tre ore. Solo se si recita più di un’ora nel corso della giornata, alla seconda ora recitata si legge la salmodia complementare. Lettura breve e preghiera dipendono dall’ora recitata. Sono distribuite in un ciclo di 4 settimane (con qualche eccezione nei tempi forti).
Vespri
Sono la preghiera della sera, più propriamente del tramonto.
Dopo la lettura di due salmi, c’è il cantico preso dal Nuovo Testamento. Segue la lettura breve, il responsorio, la recita del Magnificat, la preghiera universale e il Padre nostro.
I salmi si sviluppano in un ciclo di 4 settimane. Ogni domenica ha la propria antifona al Magnificat (in genere richiama le letture della Messa) e la propria preghiera finale.
Compieta
È la preghiera del termine della giornata. Si recita prima di andare a dormire. Inizia con un salmo (tranne i primi Vespri della domenica e il lunedì in cui ci sono 2 salmi brevi), che si recita dopo l’inno e un breve esame di coscienza sulla giornata, in modo da offrirla nella sua totalità al Signore. Segue la lettura breve, la recita del Nunc Dimittis, la preghiera finale e si conclude con un’antifona alla Madonna. Quest’ultima può essere scelta tra quelle indicate. Nel periodo di Pasqua si deve sempre recitare il Regina coeli.
Il ciclo è settimanale.
Le 4 settimane
La settimana liturgica ha inizio al tramonto di sabato, con “i primi Vespri della domenica” (non esistono i Vespri del sabato), e termina con l’Ora media del sabato successivo. Poiché i 150 salmi sono distribuiti in quattro settimane, per sapere quale va recitata, basta vedere quale domenica ricorre e dividere il numero per 4, il resto della divisione dà la settimana. Nel caso in cui il resto è 0 (zero) si deve recitare la quarta settimana.
Per esempio: se ricorre la XVII domenica, si divide il numero per 4, poiché il resto è 1, si recita la I settimana del salterio. Se la domenica è la XXIV dividendo per 4 il resto è zero, quindi si recita la IV settimana.
Comunque, per non avere difficoltà nella scelta della settimana basta munirsi del calendario liturgico reperibile facilmente presso le librerie cattoliche.
Simboli
Nel testo dei salmi noterete alcuni segni tipografici. Servono principalmente per la celebrazione comunitaria, sia recitata che cantata. Eccone la spiegazione.
*: l’asterisco indica una pausa lunga. Nel caso di salmodia cantata indica la fine della prima parte della frase musicale;
†: la croce di colore nero indica una pausa breve. Nel caso di salmodia cantata indica che c’è una flessa;
†: questo simbolo indica che la recita del salmo si comincia o si termina direttamente dopo la croce di colore rosso, poiché la parte precedente o successiva svolge la funzione di antifona;
→: la freccia indica che il paragrafo continua nella pagina seguente. Nel caso di recita a cori alterni, chi sta leggendo prosegue anche nella pagina successiva, cioè non c’è cambio di voce.
Chiaramente i primi due segni si possono seguire anche nella recita privata. Non il terzo.
Alcune piccole gestualità
Si traccia un segno di croce sulle proprie labbra all’inizio dell’Invitatorio, alle parole: «Signore, apri le mie labbra».
Si fa un segno di croce:
- all’inizio delle ore, quando si dice: «O Dio, vieni a salvarmi»;
- all’inizio dei cantici: Benedictus, Magnificat, Nunc dimittis;
- al termine dell’Ufficio.
Si china il capo mentre si recita il Gloria alla fine dei salmi e dei cantici.
Nella celebrazione comunitaria si rimane in piedi:
- dall’inizio dell’Ufficio fino alla fine dell’inno;
- secondo le consuetudini quando si recita il Gloria alla fine dei salmi e dei cantici (durante la salmodia si sta seduti);
- dal cantico Benedictus, Magnificat, Nunc dimittis sino alla fine dell’Ufficio.
AVVERTENZE IMPORTANTI
Quando si inizia a pregare la Liturgia delle ore occorre innanzitutto consultare la tabella annuale delle principali celebrazioni mobili da cui si può sapere: l’anno liturgico in cui ci si trova: A, B o C; il tempo liturgico: Ordinario, Natale o Pasqua, ecc.; la settimana del tempo corrente, dalla quale si ricava la settimana del salterio da cui dobbiamo iniziare la preghiera; poi occorre consultare il Calendario Romano generale per conoscere se nel giorno corrente si celebra una solennità, una festa, una memoria, una memoria facoltativa o una feria. Tutte queste informazioni si possono desumere più semplicemente anche dal calendario liturgico.
Per capire la struttura delle diverse ore dell’Ufficio è necessario leggere con attenzione e più volte l’Ordinario della Liturgia delle ore.
Quindi si mettano i segnalibri per:
- Inno, al periodo corrente (se siamo nel tempo di Natale o di Pasqua o in quello Ordinario);
- Proprio del Tempo, al giorno corrispondente;
- Salterio, al giorno corrispondente della settimana corrente;
- Compieta, al giorno corrente;
- Proprio dei santi, alla data del giorno corrente;
- Comuni, alla parte del comune indicata alla pagina corrispondente del proprio dei santi.
Dopo la preparazione del libro, si inizia a pregare. Se tuttavia dovesse risultare difficile capire quali siano le diverse parti che compongono l’ora che si vuole pregare si può tornare a consultare l’Ordinario, che guida alla comprensione di ogni singolo passaggio che caratterizza tale preghiera, oppure allo schema riassuntivo. Infatti, le difficoltà che si potranno incontrare si superano con la pratica. Inoltre è sempre possibile chiedere spiegazioni a persona esperta sulla composizione delle varie ore dell’Ufficio. Comunque il più delle volte basta leggere le istruzioni e i rimandi che sono presenti nel libro stesso e che, ovviamente, sono da seguire.
Un ultimo consiglio potrebbe essere quello di recarsi in una Chiesa in cui si recitano Lodi e/o Vespri per partecipare almeno a una preghiera comunitaria, così ci si potrà rendere facilmente conto di come funziona.
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