Giorno liturgico
Sabato, XIV settimana del Tempo Ordinario
Commento a cura del P. Raimondo M. SORGIA Mannai OP (San Domenico di Fiesole, Florencia, Italia)
ยซUn discepolo non รจ piรน grande del maestroยป
Oggi, il Vangelo ci invita a riflettere sulla relazione maestro-discepolo: ยซUn discepolo non รจ da piรน del maestro, nรฉ un servo da piรน del suo padroneยป (Mt 10,24). Nel campo umano non รจ impossibile che lโalunno possa superare a chi lo inizia in una disciplina. Esistono nella storia esempi come Giotto, che supera il suo maestro Cimabue, o come Manzoni lโabate Pieri. Perรฒ la chiave della grande saggezza sta solamente nelle mani dellโUomo-Dio, tutti gli altri ne possono partecipare, fino a capirla a diversi livelli: dal grande teologo San Tommaso DโAquino fino al bambino che si prepara per la sua Prima Comunione. Potremmo aggiungere vari stili ed accessori, perรฒ non saranno mai nulla di essenziale che arricchiscano il valore intrinseco della dottrina. Al contrario, esiste la possibilitร di sfiorare lโeresia.
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Dobbiamo essere cauti nel cercare di fare combinazioni che possano falsare e non arricchire per nulla la sostanza della Buona Novella. ยซDobbiamo astenerci dalle ghiottonerie, pero soprattutto dobbiamo digiunare dagli erroriยป, dice SantโAgostino. In una occasione mi passarono un libro sugli Angeli Custodi, nel quale appaiono elementi di dottrine esoteriche, come la metempsicosi, e una incomprensibile necessitร di redenzione che perturberebbe questi spiriti buoni e confermati nel bene.
Il Vangelo di oggi ci apre gli occhi rispetto al fatto ineludibile che il discepolo sia a volte incompreso, trovi ostacoli o sia addirittura perseguitato per dichiararsi seguace di Cristo. La vita di Gesรน fu un servizio ininterrotto in difesa della veritร . Se a Lui lo appellarono come โBelzebuโ, non รจ strano che in un dibattito, in un confronto culturale o nei faccia a faccia che vediamo in televisione, ci dicano di essere retrogradi. La fedeltร a Cristo Maestro รจ il massimo riconoscimento del quale possiamo vanagloriarci: ยซChi dunque mi riconoscerร davanti agli uomini, anchโio lo riconoscerรฒ davanti al Padre mio che รจ nei cieliยป (Mt 10,32).
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LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
Mt 10, 24-33
Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, disse Gesรน ai suoi apostoli:
ยซUn discepolo non รจ piรน grande del maestro, nรฉ un servo รจ piรน grande del suo signore; รจ sufficiente per il discepolo diventare come il suo maestro e per il servo come il suo signore. Se hanno chiamato Beelzebรนl il padrone di casa, quanto piรน quelli della sua famiglia!
Non abbiate dunque paura di loro, poichรฉ nulla vi รจ di nascosto che non sarร svelato nรฉ di segreto che non sarร conosciuto. Quello che io vi dico nelle tenebre voi ditelo nella luce, e quello che ascoltate allโorecchio voi annunciatelo dalle terrazze.
E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere lโanima; abbiate paura piuttosto di colui che ha il potere di far perire nella Geรจnna e lโanima e il corpo.
Due passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure nemmeno uno di essi cadrร a terra senza il volere del Padre vostro. Perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non abbiate dunque paura: voi valete piรน di molti passeri!
Perciรฒ chiunque mi riconoscerร davanti agli uomini, anchโio lo riconoscerรฒ davanti al Padre mio che รจ nei cieli; chi invece mi rinnegherร davanti agli uomini, anchโio lo rinnegherรฒ davanti al Padre mio che รจ nei cieliยป.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.