Vangelo di oggi
Lunedì, IV settimana del Tempo Ordinario
Commento: Rev. D. Ramon Octavi SÁNCHEZ i Valero (Viladecans, Barcelona, Spagna)
«Esci, spirito impuro, da quest’uomo!»
Oggi, ci troviamo con un frammento del Vangelo che può suscitare un sorriso a più di una persona. Immaginare circa duemila maiali precipitando giù dalla montagna, risulta uno spettacolo un po’ comico. In verità, però, è che ai porcai non dovette sembrare una situazione gradevole, si arrabbiarono molto e chiesero a Gesù che se ne andasse dal loro territorio.
L’atteggiamento di quei porcai, anche se umanamente potrebbe sembrare logico, risulta francamente riprovevole: avrebbero preferito vedere i propri animali a salvo, anziché la guarigione dell’indemoniato. Ossia anteporre i beni materiali, che ci procurano soldi e benessere, alla vita degna di un uomo che non è dei “nostri”. Perché colui che si trovava dominato da uno spirito maligno era solamente una persona che «continuamente, notte e giorno, fra le tombe e sui monti, gridava e si percuoteva con pietre» (Mc 5,5).
Noi frequentemente corriamo il pericolo di afferrarci a quello che è nostro, e ci affliggiamo quando perdiamo quello che è solo materiale. Così, per esempio, il contadino si dispera quando perde un raccolto, sebbene l’abbia assicurato, o chi gioca in borsa, che ha la stessa attitudine, quando le sue azioni perdono parte del loro valore. Molto poco invece si rattristano vedendo la fame e l’insicurezza di tanti esseri umani, alcuni dei quali vivono accanto a noi.
Gesù antepose sempre le persone, perfino prima delle leggi e dei poderosi del suo tempo. Noi, invece, troppe volte, pensiamo solo a noi stessi ed in quelli che crediamo possano offrirci felicità, sebbene l’egoismo non apporta mai la felicità. Come direbbe il vescovo brasiliano Helder Camara: «L’egoismo è la fonte più infallibile d’infelicità per se stessi e per quelli che ci circondano».