Vangelo di oggi
Venerdì, VI settimana del Tempo Ordinario
Commento: + Rev. D. Joaquim FONT i Gassol (Igualada, Barcelona, Spagna)
«Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua»
Oggi, il Vangelo ci racconta di due temi complementari: la nostra croce quotidiana e il suo frutto, cioè, la vita in maiuscola, soprannaturale ed eterna.
Ci mettiamo in piedi per ascoltare il Santo Vangelo come segno divoler seguire i suoi insegnamenti. Gesù ci dice di rinnegare noi stessi, una chiara espressione di non perseguitare “il capriccio del gusto” -come viene indicato nel salmo- o le “ricchezze ingannevoli”, come dice San Paolo. Prendere la propria croce è accettare le piccole mortificazioni che ogni giorno troviamo lungo la strada.
Ci possono aiutare le parole che Gesù pronunciò nel sermone sacerdotale del Cenacolo: «Io sono la vera vite e il Padre mio è il vignaiolo. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo toglie e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto» (Gv 15,1-2). Un contadino felice avendo cura del grappolo d’uva che deve riuscire un alto grado! Sì, vogliamo seguire il Signore! Sì, sappiamo che il Padre ci può aiutare a dare molto frutto nella nostra vita terrena e godere posteriormente dell’eternità.
San Ignazio guidava San Francesco Saverio con le parole del testo di oggi: «Infatti quale vantaggio c’è che un uomo guadagni il mondo intero e perda la propria vita?» (Mc 8,36). Così riuscì ad essere il patrono delle missioni. Nello stesso modo, leggiamo l’ultimo canone del Codice di Diritto Canonico (n. 1752): «(…) avendo presente la salvezza delle anime, che deve sempre essere nella Chiesa legge suprema», che il detto popolare ha tradotto così: “Chi cerca la salvezza di un’anima, assicura la salvezza della propia” L’invito è chiaro.
Maria, Madre della Divina Grazia ci tende la mano per avanzare in questo senso.