Vangelo di oggi
Giovedรฌ IV di Pasqua
Commento: Rev. D. David COMPTE i Verdaguer (Manlleu, Barcelona, Spagna)
ยซDopo che ebbe lavato i piedi ai discepoliโฆยป
Oggi, come in quei film che iniziano ricordando un fatto del passato, la liturgia fa memoria di un gesto che appartiene al Giovedรฌ Santo: Gesรน lava i piedi ai suoi discepoli (cf. Gv 13,12). Cosรฌ questo gesto โletto dalla prospettiva della Pasquaโ assume una validitร perenne. Prestiamo attenzione, solamente, a tre idee.
In primo luogo, la centralitร della persona. Nella nostra societร sembra che fare sia il termometro del valore di una persona. In questa dinamica รจ facile che le persone siano trattate come strumenti; facilmente ci utilizziamo gli uni agli altri. Oggi il Vangelo ci incita urgentemente a trasformare questa dinamica in una dinamica di servizio: lโaltro non รจ mai puro strumento. Si tratterebbe di vivere una spiritualitร di comunione, dove lโaltro โin una espressione di Giovanni Paolo IIโ arriva ad essere โqualcuno che mi appartieneโ e un โdono per meโ, al quale bisogna โdare spazioโ. Il nostro linguaggio lo ha afferrato felicemente con lโespressione: โesserci per gli altriโ. Ci siamo per gli altri? Li ascoltiamo quando ci parlano?
Nella societร dellโimmagine e della comunicazione, questo non รจ un messaggio da trasmettere, ma รจ un incarico da compiere, nel vivere quotidiano ยซSapendo queste cose, sarete beati se le metterete in praticaยป (Gv 13,17). Forse per questo, il Maestro non si limita a una spiegazione: fissa il gesto del servizio nella memoria di quei discepoli, passando immediatamente alla memoria della Chiesa; una memoria chiamata costantemente ad essere unโaltra volta gesto: nella vita di tante famiglie e di tante persone.
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Per concludere, un campanello dโallarme: ยซColui che mangia il pane con me, ha levato contro di me il suo calcagnoยป (Gv 13,18). NellโEucaristia Gesรน risorto si fa nostro servitore, ci lava i piedi. Perรฒ non รจ sufficiente con la presenza fisica. Bisogna imparare nellโEucaristia e prendere coraggio per convertire in realtร che ยซAvendo ricevuto il dono dellโamore, moriamo al peccato e viviamo per Dioยป (San Fulgenzio di Ruspe).
[box type=โinfoโ align=โโ class=โโ width=โโ]Qui puoi continuare a leggere altri commenti al Vangelo del giorno.[/box]
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Chi accoglie colui che manderรฒ, accoglie me.
Gv 13, 16-20
[Dopo che ebbe lavato i piedi ai discepoli, Gesรน] disse loro: ยซIn veritร , in veritร io vi dico: un servo non รจ piรน grande del suo padrone, nรฉ un inviato รจ piรน grande di chi lo ha mandato. Sapendo queste cose, siete beati se le mettete in pratica. Non parlo di tutti voi; io conosco quelli che ho scelto; ma deve compiersi la Scrittura: Colui che mangia il mio pane ha alzato contro di me il suo calcagno. Ve lo dico fin dโora, prima che accada, perchรฉ, quando sarร avvenuto, crediate che Io sono. In veritร , in veritร io vi dico: chi accoglie colui che io manderรฒ, accoglie me; chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandatoยป.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
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