Vangelo di oggi
III Domenica di Quaresima (Anno A)
Commento: P. Julio César RAMOS González SDB (Mendoza, Argentina)
«Dammi da bere!»
come in quel mezzogiorno in Samaria, Gesù si avvicina alla nostra vita, a metà strada del nostro cammino quaresimale, chiedendoci, come alla samaritana: «Dammi da bere» (Gv 4,7). «La Sua sete materiale -ci dice Giovanni Paolo II- è segno di una realtà molto più profonda: esprime l’ardente desiderio che sia la donna con cui parla, come gli altri samaritani si aprano alla fede».
Il Prefazio della celebrazione eucaristica di oggi ci parlerà di questo dialogo che finisce in uno scambio salvifico in cui il Signore, «(…) al chiedere acqua alla samaritana, aveva già infuso in lei la grazia della fede, e, se volle aver sete della fede di quella donna, fu per far ardere in lei il fuoco dell’amore divino».
Questo desiderio salvatore di Gesù, trasformato in “sete”, è oggidì pure “sete” `della nostra fede´, della nostra risposta di fede di fronte a tanti inviti quaresimali alla conversione, al cambio, a riconciliarci con Dio e con i fratelli, a prepararci quanto meglio sia possibile a ricevere una nuova vita di risuscitati nella Pasqua che ci si avvicina.
«Sono io che parlo con te» (Gv 4,26): questa diretta e manifesta confessione di Gesù, circa la Sua missione, cosa che non aveva fatto con nessuno prima, mostra allo stesso modo l’amore di Dio che diventa ancora di più `ricerca del peccatore e promessa di salvazione´che soddisfarrà abbondantemente il desiderio umano della Vita vera. E’ così che, più avanti, in questo stesso Vangelo, Gesù proclamerà; «Se qualcuno ha sete, venga a me, e beva chi crede in me» come dice la Scrittura: `dal su seno correranno fiumi di acqua viva»´(Gv 7,37-38). Perciò, il tuo impegno è uscire oggi da te e dire agli uomini:«Venite a vadere un uomo che mi ha detto…» (Gv 4,29). Fonte