Giorno liturgico
Venerdì, V settimana del Tempo Ordinario
Commento a cura del Rev. D. Joan MARQUÉS i Suriñach (Vilamarí, Girona, Spagna)
«Ha fatto bene ogni cosa»
Oggi, il Vangelo ci presenta un miracolo di Gesù: restituì l’udito e districò la lingua a un sordomuto. La gente rimase stupita e diceva: «Ha fatto bene ogni cosa» (Mc 7,37).
Questa è la biografia di Gesù fatta dai suoi contemporanei. Una biografia breve e completa. Chi è Gesù? E’ colui che ha fatto bene ogni cosa. Nel doppio senso della parola: nel che e nel come, nella sostanza e nel modo. E’ Colui che ha fatto solamente opere buone è Colui che ha fatto bene le buone opere, in un modo perfetto, compiuto. Gesù è colui che fa tutto bene, perché solo fa buone azioni, e ciò che fa, lo lascia terminato. Non lascia niente incompiuto; e non aspetta a compierlo più tardi.
-Anche tu cerca di completare adesso tutto quello che fai: la preghiera, le relazioni con i familiari e le altre persone, il lavoro, l’apostolato, l’assiduità nella tua formazione spirituale e professionale, etc. Sii esigente con te stesso e prudentemente cerca di esserlo pure verso quelli che dipendono da te. Non permettere lavori fatti alla meno peggio. Non piacciono a Dio e danno fastidio al prossimo. Non assumere questo atteggiamento solo per compiacere, ne perché questa forma di procedere ti dia più reddito, anche umanamente; no! Perché a Dio non sono le opere non buone ne quelle ”buone” fatte male. La Sacra Scrittura afferma che «sono perfette le sue opere» (Dt 32,4). Il Signore, per mezzo di Mosè, dice al popolo d’Israele; «Non offrite nulla con qualche difetto, perché non sarebbe gradito» (Lev 22,20). Chiedi l’aiuto materno della Vergine Maria. Come Gesù, anche Lei fece bene ogni cosa.
San Josemaría ci offre il segreto per ottenerlo: «Fa quello che devi fare e concentrati in quello che fai» E’ questo il tuo modo di agire?
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Mc 7, 31-37
Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù, uscito dalla regione di Tiro, passando per Sidòne, venne verso il mare di Galilea in pieno territorio della Decàpoli.
Gli portarono un sordomuto e lo pregarono di imporgli la mano. Lo prese in disparte, lontano dalla folla, gli pose le dita negli orecchi e con la saliva gli toccò la lingua; guardando quindi verso il cielo, emise un sospiro e gli disse: «Effatà», cioè: «Apriti!». E subito gli si aprirono gli orecchi, si sciolse il nodo della sua lingua e parlava correttamente.
E comandò loro di non dirlo a nessuno. Ma più egli lo proibiva, più essi lo proclamavano e, pieni di stupore, dicevano: «Ha fatto bene ogni cosa: fa udire i sordi e fa parlare i muti!».
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
Fonte: LaSacraBibbia.net
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