Contemplare il Vangelo del 4 Novembre 2021

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«Vi sarà gioia nel cielo per un solo peccatore che si converte»

Rev. D. Francesc NICOLAU i Pous (Barcelona, Spagna)

Oggi, l’evangelista della misericordia di Dio ci presenta due parabole di Gesù che mettono in rilievo la condotta divina verso i peccatori che ritornano sul buon cammino. Con l’immagine così umana dell’allegria ci svela la bontà di Dio che si compiace del ritorno di chi si era allontanato dal peccato. E’ come far ritorno alla casa del Padre (come dirà più esplicitamente in Lc 15,11-32.

Il Signore non venne a condannare il mondo, ma a salvarlo (cf. Gv 3,17), e lo fece accogliendo i peccatori che con piena fiducia «si avvicinavano a Gesù per ascoltarLo» giacché Lui curava loro l’anima come un medico cura il corpo degli ammalati (cf. Mt 9,12). I farisei si consideravano buoni e non sentivano il bisogno del medico, ed è per loro –dice l’evangelista- che Gesù propose le parabole che oggi leggiamo.

Se noi ci sentiamo spiritualmente ammalati, Gesù ci assisterà e si rallegrerà per essere ricorsi a Lui. Se, invece, come gli orgogliosi farisei, credessimo di non aver bisogno di chiedere perdono, il Medico divino non potrebbe attuare in noi. Dobbiamo riconoscerci peccatori ogni volta che recitiamo il Padrenostro, giacché in esso diciamo «perdona i nostri peccati…».

E quanto dobbiamo esserGli riconoscenti del suo perdono! Quanta gratitudine dobbiamo avere pure del sacramento della riconciliazione che ha messo a portata di mano così compassionevolmente! Che la superbia non ce lo faccia disdegnare. Sant’Agostino ci dice che Gesù Cristo, Dio-Uomo ci diede esempio di umiltà per guarirci dal “tumore” della superbia, giacché grande miseria è l’uomo superbo, ma ancora più grande misericordia è Dio umile».

Diciamo ancora che la lezione che Gesù da ai farisei risulta esemplare anche per noi; non possiamo allontanare da noi i peccatori. Il Signore vuole che ci amiamo come Lui ci ha amato (cf. Gv 13,34) e dobbiamo sentire una gioia enorme quando possiamo riportare all’addiaccio una pecora sbandata o ricuperare una moneta smarrita.


AUTORE: Autori Vari
FONTE: Evangeli.net
SITO WEB: https://evangeli.net