Giorno liturgico: Sabato della III settimana di Quaresima
Commento al Vangelo a cura del Fr. Gavan JENNINGS (Dublรญn, Irlanda)
ยซ Io vi dico: questi (โฆ) tornรฒ a casa sua giustificato ยป
Oggi, Gesรน ci presenta due uomini che, di fronte ad un โosservatoreโ occasionale, potrebbero sembrare quasi identici, giacchรฉ essi si trovano allo stesso posto, svolgendo la stessa attivitร : entrambi ยซsalirono al tempio a pregareยป (Lc 18,10). Ma oltre le apparenze, nel profondo delle loro coscienze personali, i due uomini sono radicalmente differenti: lโuno, il fariseo, ha la coscienza tranquilla, mentre lโaltro, il pubblicano -esattore delle tasse- si trova inquieto a causa dei suoi sentimenti di colpa.
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Ai nostri giorni siamo propensi a considerare i sentimenti di colpa โil rimorso- come un qualcosa che si avvicina ad una aberrazione psicologica. Tuttavia la coscienza di colpa consente al pubblicano di uscire dal Tempio, con lโanimo sollevato, giacchรฉ ยซquesti, a differenza dellโaltro, tornรฒ a casa sua giustificatoยป (Lc 18,14) mentre lโaltro no. ยซIl senso di colpaยป, ha scritto Benedetto XVI, quando Egli era ancora Cardinale Ratzinger (โCoscienza e veritร โ), rimuove la falsa tranquillitร di coscienza e puรฒ essere chiamato, contraria alla mia โprotesta della coscienzaโ contro la mia esistenza auto-compiacente. Eโ tanto necessario allโuomo, come il dolore fisico che indica unโalterazione corporale delle funzioni normaliยป.
Gesรน non vuole indurci a pensare che il fariseo non stia dicendo la veritร quando afferma di non essere avido, ingiusto, ne adultero, che digiuna e offre soldi al Tempio (cf. Lc 18,11); ma neppure che lโesattore delle tasse stia delirando al considerarsi peccatore. Non รจ questo il caso. Succede, invece che ยซil fariseo, anche lui, ha colpa. Egli ha la coscienza completamente chiara. Ma il โsilenzio della coscienzaโ lo rende impenetrabile davanti a Dio e dโinnanzi agli uomini, mentre il โgrido della coscienzaโ inquieta il pubblicano e lo rende capace della veritร e dellโ amore. ยซGesรน puรฒ riscuotere i peccatori!ยป (Benedetto XVI).
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LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
Lc 18, 9-14
Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesรน disse ancora questa parabola per alcuni che avevano lโintima presunzione di essere giusti e disprezzavano gli altri:
ยซDue uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e lโaltro pubblicano.
Il fariseo, stando in piedi, pregava cosรฌ tra sรฉ: โO Dio, ti ringrazio perchรฉ non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adรนlteri, e neppure come questo pubblicano. Digiuno due volte alla settimana e pago le decime di tutto quello che possiedoโ.
Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: โO Dio, abbi pietร di me peccatoreโ.
Io vi dico: questi, a differenza dellโaltro, tornรฒ a casa sua giustificato, perchรฉ chiunque si esalta sarร umiliato, chi invece si umilia sarร esaltatoยป.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.