Alle ore 11 di questa mattina, presso la Sala Stampa della Santa Sede, in Via della Conciliazione 54, si è tenuta una Conferenza Stampa per la presentazione dell’Assemblea Generale della Pontificia Accademia per la Vita (PAV), sul tema «Accompagnare la vita. Nuove responsabilità nell’era tecnologica», che avrà luogo in Vaticano, nell’Aula Nuova del Sinodo, dal 5 al 7 ottobre.
Intervengono alla Conferenza Stampa S.E. Mons. Vincenzo Paglia, Presidente della Pontificia Accademia per la Vita; Mons. Renzo Pegoraro, Cancelliere della Pontificia Accademia per la Vita; Dott.ssa Bernardette Tobin, Direttrice del Plunkett Centre for Ethics at Australian Catholic University.
Riportiamo di seguito gli interventi di S.E. Mons. Vincenzo Paglia e di Mons. Renzo Pegoraro:
Intervento S.E. Mons. Vincenzo Paglia
Quella che si celebrerà dal 5 al 7 ottobre prossimi nell’aula nuova del Sinodo sarà la prima Assemblea Generale della rinnovata Pontificia Accademia per la Vita.
Tale rinnovamento, voluto da Papa Francesco con la pubblicazione, lo scorso anno, dell’ultimo Statuto, si è finora attuato attraverso la nomina dei nuovi accademici, provenienti da 37 paesi del mondo: 4 membri onorari (cui va aggiunto l’appena scomparso Card. Caffarra) e 45 membri ordinari designati da Papa Francesco, 87 membri corrispondenti e (una delle novità previste dal nuovo statuto) 13 giovani ricercatori.
Il sapiente mix di conferme e nuovi ingressi nel collegio dell’Accademia mette ora questa istituzione nelle condizioni di svolgere appieno il ruolo chiestole dal Santo Padre.
Esso certamente ribadisce, e non poteva essere diversamente, il compito specifico dell’Accademia di porsi a servizio della vita umana in tutte le sue fasi, al contempo ampliando i temi affrontati e le competenze coinvolte. La situazione contemporanea, come viene chiaramente indicato dall’Enciclica Laudato si’, ci sollecita a una riflessione sulla vita umana che tenga conto delle nuove tecnologie che hanno un impatto in questo campo e dei molteplici fattori che incidono nel mutare dei contesti sociali. Occorre mettere sempre meglio a fuoco il significato della vita umana, che non può essere ridotto solo a quanto ce ne dicono le scienze naturali. In questa luce sarà possibile interpretare il destino della persona umana, il suo compito nel mondo, il suo realizzarsi relazionale, che esige il superamento del solipsismo tragico di alcuni esiti della cultura occidentale. L’attenzione alle diverse età della vita e il reciproco custodirsi fra le generazioni indicano una strada feconda e imprescindibile: secondo queste tappe è scandito il percorso dell’Assemblea generale.
Le gravi domande a cui il mondo si trova confrontato interpellano la nostra fede: il Papa ha chiesto all’Accademia di farsi luogo di dialogo e di confronto, attingendo al ricco patrimonio della tradizione evangelica e coinvolgendo, in questo sostegno a tutto campo della vita umana, alleati in ogni cultura e tradizione umana e religiosa.
L’Assemblea generale è la prima grande occasione di mettersi all’opera secondo questa prospettiva. Durante il workshop pubblico e il confronto interno fra gli accademici, sarà affrontato il delicato nesso tra l’accompagnamento nelle diverse età della vita e il ruolo svolto dalla tecnologia, con le immense possibilità che essa offre e, al contempo, la rischiosa pretesa che essa avanza di diventare nuova religione cui sacrificare ogni altro valore.
Altri momenti di riflessione profonda e appassionata seguiranno nei prossimi mesi: un convegno con la sezione europea della Wold Medical Association sul fine vita a novembre, un grande evento sulle cure palliative a fine febbraio, un congresso in Russia in collaborazione con il Patriarcato di Mosca in primavera, una serie di seminari di studio sui temi del genoma umano, del rapporto tra mente e coscienza, della robotica, della generatività, in preparazione ad altrettanti congressi internazionali che segneranno la vita dell’Accademia nel prossimo futuro.
L’ambizione dell’Accademia è quella di affrontare questi temi coniugando rigore scientifico e sapienza umanistica, passione per la verità e confronto tra diverse competenze e visioni del mondo.
Arricchiscono questa prospettiva alcune collaborazioni che l’Accademia sta avviando con l’eccellenza della vita culturale. La prima di queste è con i Musei Vaticani, che ringrazio vivamente per la disponibilità: il 6 ottobre sarà inaugurato un itinerario artistico promosso all’interno delle collezioni, sul medesimo tema dell’Assemblea, con la presentazione di dodici opere da parte di altrettanti Accademici. Esso sarà visitabile fino al 5 gennaio 2018. Nei prossimi mesi ne saranno annunciati altri.
A servizio di questi obiettivi si pone infine il progetto comunicativo. Si inaugura oggi ufficialmente il nuovo sito dell’Accademia: www.academyforlife.va, mentre già da qualche mese notizie, rimandi e spunti di riflessione, prodotti dall’Accademia e dai suoi membri, sono offerte quotidianamente sui diversi profili social:Twitter: @PontAcadLife; Youtube: Pontifical Academy for Life; Flickr: Pontifical Academy for Life.
Intervento di Mons. Renzo Pegoraro
Il Workshop della Pontificia Accademia per la Vita, dal titolo “Accompagnare la vita: Nuove responsabilità nell’era tecnologica”, del 5 e 6 ottobre p.v., intende mettere a fuoco l’impatto della tecnologia sulla vita umana in tutte le sue fasi dalla generazione alla morte, affrontando anche gli aspetti antropologici legati alla genitorialità, quelli culturali propri della civiltà dell’efficienza e i rapporti tra tecnologia, giustizia e risorse economiche. Tutto ciò solleva rilevanti e urgenti questioni di carattere etico, che interpellano tutti nel comprendere e assumere le responsabilità che abbiamo verso ogni vita umana.
Papa Francesco, nell’Enciclica Laudato si’ riconosce l’importanza crescente della tecnica in ogni ambito della vita umana, con risultati positivi, ma anche con rischi e conseguenze negative e preoccupanti.
La potenza della tecnologia deve accompagnarsi allo sviluppo dell’essere umano per quanto riguarda la responsabilità, i valori e la coscienza.
Il Convegno organizzato dalla Pontificia Accademia per la Vita si pone in questa prospettiva, cercando di offrire elementi di riflessione etica per tutti coloro che hanno a cuore questa responsabilità.
Si percorrono tutte le fasi della vita umana. L’inizio della vita, considerando i significati di “riproduzione, fabbricazione, generazione” di fronte alle tecniche di riproduzione assistita (Relatore è Adriano Pessina, Prof. dell’Università Cattolica di Milano); e quindi la necessità di ri-comprendere l’esperienza della genitorialità e filiazione (Helen Watt, Prof. dell’Anscombe Bioethics Centre, Inghilterra).
Ma la tecnologia interviene sempre più in tutta la sanità, influenza l’uso delle risorse, può accentuare disuguaglianze, enfatizzando l’efficienza e riducendo la protezione e assistenza dei più fragili e vulnerabili. Henk ten Have, (Direttore del Center for Healthcare Ethics, Duquesne University, Pittsburgh, e in passato responsabile per la bioetica dell’UNESCO) e Marcio Fabri, (teologo morale di San Paolo, Brasile), ci aiuteranno nell’evidenziare gli aspetti etici di questi urgenti e “globali” problemi.
E per quanto riguarda la fase finale della vita e l’accompagnamento, la dott.ssa Kathleen Foley (Emerito del Memorial Sloan-Kattering Cancer Center, New York) ci illustrerà la possibilità di bilanciare gli sviluppi tecnologici con la comunicazione e l’attenzione psicologica e relazionale con il malato morente, garantendo adeguate cure palliative.
I discussants presenti (Roberto Dell’Oro, Graciela Moya, Chiara Giaccardi, Carter O. Snead, S.E.R. Mons. Alberto Bochatey, Ana Borovecki, Jacques Simpore, Stefano Semplici, Tomi Thomas, Kostantinos Kornarakis) aiuteranno a riprendere e approfondire quanto esposto dai relatori, stimolando la attiva discussione con i partecipanti al Workshop.