Alle ore 11.30 di questa mattina, nell’Aula Giovanni Paolo II della Sala Stampa della Santa Sede, si è tenuta la conferenza stampa di presentazione dell’Anno dedicato alla Vita Consacrata che sarà celebrato nel 2015.
Intervengono l’Em.mo Card. João Braz de Aviz, Prefetto della Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica e S.E. Mons. José Rodríguez Carballo, O.F.M., Segretario della medesima Congregazione.
● INTERVENTO DEL CARD. JOÃO BRAZ DE AVIZ
Buon giorno a tutti!
Saluto e ringrazio tutti voi, cari giornalisti, per la vostra presenza e per l’attenzione che prestate alla vita consacrata; come ringrazio, anche, la Sala Stampa Vaticana per l’accoglienza molto favorevole di questa “conferenza stampa” che abbiamo pensato di svolgere come Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica. In questa occasione vi portiamo anche il saluto di tutti quanti lavorano in detta Congregazione (circa quaranta persone) e, sicuramente, di tutte le consacrate e i consacrati sparsi nel mondo intero.
Il giorno 29 novembre 2013, il Santo Padre Francesco, alla fine dell’incontro con 120 Superiori generali di Istituti maschili nell’aula del Sinodo, in Vaticano, svoltosi in un clima di gioia e di grande spontaneità –il Papa Francesco ha parlato “a braccio” rispondendo ad alcune domande – , ha annunciato che l’anno 2015 sarà dedicato alla Vita Consacrata. La notizia, accolta con un lungo applauso dall’assemblea, era stata comunicata dalla Segreteria di Stato alla nostra Congregazione alcuni giorni prima. Il Papa Francesco accoglieva così un suggerimento che il Prefetto e il Segretario della Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica, dopo aver ascoltato tanti consacrati, gli avevano presentato alcuni giorni prima, durante un’udienza privata. In quella occasione aveva già approvato detta proposta viva voce.
Seguendo il mandato del Santo Padre trasmesso dalla Segreteria di Stato, il nostro Dicastero sta procedendo alla preparazione di questo Anno. In questo momento siamo in grado di comunicarvi gli obiettivi di questo Anno, che consideriamo un tempo di grazia per la vita consacrata e per la Chiesa, e alcune iniziative che verranno messe in atto nel corso del suo svolgimento.
Prima di tutto ci teniamo a dire che questo Anno della vita consacrata è stato pensato nel contesto dei 50 anni del Concilio Vaticano II, e più in particolare nella ricorrenza dei 50 anni dalla pubblicazione del Decreto conciliare Perfectae caritatis sul rinnovamento della vita consacrata.
Riteniamo che il Concilio abbia rappresentato un soffio dello Spirito non soltanto per l’intera Chiesa ma, forse in modo particolare, per la vita consacrata. Siamo pure convinti che in questi 50 anni la vita consacrata ha percorso un fecondo cammino di rinnovamento, non esente certamente da difficoltà e fatiche, nell’impegno di seguire quanto il Concilio ha chiesto ai consacrati: fedeltà al Signore, alla Chiesa, al proprio carisma e all’uomo di oggi (cf. PC 2).
Proprio perché riconosciamo in questi 50 anni che ci separano dal Concilio un momento di grazia per la vita consacrata, in quanto segnati dalla presenza dello Spirito che ci porta a vivere anche le debolezze e le infedeltà come esperienza della misericordia e dell’amore di Dio, vogliamo che questo Anno sia un’occasione per fare “memoria grata” di questo recente passato. Ecco il primo obiettivo dell’Anno della vita consacrata.
La vita consacrata, come ricordava il Papa Francesco nell’incontro con i Superiori generali, «è complessa, è fatta di peccato e di grazia». In questo Anno vogliamo riconoscere e confessare la nostra debolezza, ma vogliamo anche “gridare” al mondo con forza e con gioia la santità e la vitalità che sono presenti nella vita consacrata. Quanta santità, tante volte nascosta ma non per questo meno feconda, nei monasteri, nei conventi, nelle case dei consacrati, che porta questi uomini e donne ad essere “icone viventi” del Dio “tre volte santo”! Questa convinzione ci porta a confessare con l’Apostolo che «dove abbondò il peccato, soprabbondò la grazia». Invitiamo anche tutti voi pastori, presbiteri e laici, ad unirvi al nostro ringraziamento per il dono della vita consacrata al mondo e alla stessa Chiesa.
Con lo sguardo positivo su questo tempo di grazia che va dal Concilio ad oggi, vogliamo – ed ecco il secondo obiettivo –”abbracciare il futuro con speranza”. Siamo ben coscienti che il momento presente è «delicato e faticoso», come affermava Giovanni Paolo II in Vita consecrata (cf VC 13) e che la crisi che attraversa la società e la stessa Chiesa tocca pienamente la vita consacrata. Ma vogliamo assumere questa crisi non come l’anticamera della morte, ma come un kairos, un’occasione favorevole per la crescita in profondità e, quindi, di speranza, motivata dalla certezza che la vita consacrata non potrà mai sparire nella Chiesa, poiché «è stata voluta dallo stesso Gesù come parte irremovibile della sua Chiesa» (Benedetto XVI ai Vescovi brasiliani in Visita ad limina, 5 nov. 2010). Di fronte a tanti “profeti di sventura” vogliamo rimanere uomini e donne di speranza; una speranza che non si basa sui nostri “carri e cavalli”, cioè sulle nostre forze, sui nostri numeri, ma su Colui nel quale abbiamo riposto la nostra fiducia. In Lui nessuno ci ruberà la nostra speranza.
Questa speranza non ci risparmia, e di questo sono ben coscienti i consacrati, di vivere il presente con passione – terzo obiettivo di questo Anno della vita consacrata. La passione parla di innamoramento, di vera amicizia, di profonda comunione… Di tutto questo si tratta quando parliamo di vita consacrata, ed è questo che dà bellezza alla vita di tanti uomini e donne che professano i consigli evangelici e seguono “più da vicino” Cristo in questo stato di vita. L’Anno della vita consacrata sarà un momento importante per “evangelizzare” la propria vocazione e testimoniare la bellezza della sequela Christi nelle molteplici forme in cui si esprime la nostra vita. I consacrati raccolgono il testimone lasciato loro dai rispettivi fondatori e fondatrici. Spinti anche dal Papa Francesco, in questo Anno vogliono «svegliare il mondo» con la loro testimonianza profetica, particolarmente con la loro presenza nelle periferie esistenziali della povertà e del pensiero, come il Papa Francesco ha chiesto ai Superiori generali.
I consacrati e le consacrate sono coscienti che, oltre a raccontare la grande storia che hanno scritto nel passato, sono chiamati a scrivere una non meno bella e grande storia nel futuro (cf. VC 110). Tutto questo porterà i religiosi e i consacrati a continuare il rinnovamento proposto dal Concilio, potenziando la loro relazione con il Signore, la vita fraterna in comunità, la missione, e curando una formazione adeguate alle sfide del nostro tempo, in modo da «riproporre con coraggio» e con «fedeltà dinamica» e creativa (cf. VC 37) l’esperienza dei loro fondatori e fondatrici.
Ecco gli obiettivi principali di questo Anno della vita consacrata, per il quale ringraziamo di cuore il Santo Padre Francesco.
Passo ora la parola al Segretario della Congregazione, Sua Ecc. Mons. José Rodríguez Carballo, che presenterà alcune iniziative per questo Anno.
[00149-01.01] [Testo originale: Italiano]
● INTERVENTO DI S.E. MONS. JOSÉ RODRÍGUEZ CARBALLO
Anch’io saluto tutti voi e vi ringrazio per quanto farete per accompagnarci in questo Anno dedicato alla Vita consacrata che celebreremo nel 2015, in occasione del 50° anniversario della promulgazione del Decreto conciliare Perfectae caritatis, che per noi continua ad essere un punto obbligato di riferimento.
In questo mio intervento, prima di tutto, voglio comunicarvi che proporremo al Santo Padre che l’Anno della Vita consacrata inizi il prossimo mese di ottobre, in coincidenza con la pubblicazione della Costituzione conciliare Lumen gentium, con particolare riferimento al capitolo VI, che parla della vita consacrata. Proporremo pure che l’Anno della Vita consacrata venga chiuso nel mese di novembre del 2015.
Le attività principali previste per questo Anno, che non ho dubbi nel definire un Anno di grazia per la Chiesa e in particolare per la vita consacrata, sono:
• Inizio ufficiale dell’Anno della Vita consacrata con una solenne concelebrazione nella Basilica di san Pietro, presieduta se possibile dal Santo Padre. Detta celebrazione, dipendendo dall’agenda del Santo Padre, potrebbe essere il giorno 21 novembre 2014, Giornata mondiale “Pro orantibus”.
• Assemblea plenaria della Congregazione, che si terrà nel prossimo mese di novembre e che, partendo dal detto di Gesù “vino nuovo in otri nuovi”, avrà come tema: Il novum nella vita consacrata a partire dal Vaticano II.
• Diversi incontri internazionali a Roma. Tra questi sono previsti i seguenti:
- Incontro per giovani religiosi e religiose: novizi, professi temporanei e professi perpetui con meno di 10 anni di professione;
- Incontro dei formatori e formatrici;
- Congresso internazionale di teologia della vita consacrata, organizzato dal nostro Dicastero, dalla USG e UISG e con la collaborazione delle Università Pontificie, sul tema: “Rinnovamento della vita consacrata alla luce del Concilio e prospettive di futuro”;
- Mostra internazionale su: “La vita consacrata Vangelo nella storia umana”, con diversi stands secondo i vari carismi.
Tutti questi incontri si faranno in stretta collaborazione con la USG e con la UISG, ed è previsto che durino una settimana. Al termine di ognuno si chiederà una Udienza con il Santo Padre.
Per la conclusione dell’Anno della Vita consacrata si pensa pure a una solenne concelebrazione presieduta dal Santo Padre. Potrebbe essere, sempre in accordo con Lui, il giorno 21 novembre 2015 a 50 anni del Decreto Perfectae caritatis.
Per preparare questo Anno, il Dicastero si propone di pubblicare ogni quattro mesi una lettera circolare su temi che riguardano la vita consacrata. La prima di queste lettere circolari uscirà con data 2 febbraio di quest’anno, in occasione della Giornata mondiale della Vita consacrata, e sarà dedicata al Magistero del Papa Francesco sulla vita consacrata. Avrà come titolo: “Rallegratevi”.
Sempre in preparazione all’Anno della Vita consacrata il nostro Dicastero, rispondendo al desiderio del Santo Padre, ha organizzato un symposium sulla gestione dei beni economici e patrimoniali da parte dei religiosi. Questo symposium, pensato principalmente per i Superiori generali e per gli economi generali e provinciali, si celebrerà i giorni 8-9 marzo di quest’anno presso l’auditorium dell’Università “Antonianum” a Roma.
Anche per le suore contemplative proporremo alcune iniziative per l’Anno della Vita consacrata nel rispetto della loro specifica forma di vita. Una di queste sarà una “Catena mondiale di preghiera fra i monasteri”.
A tutte queste iniziative vogliamo dare un taglio particolarmente formativo, sapendo che è nella formazione dove ci giochiamo il presente e il futuro della significatività evangelica della vita consacrata.
Una seconda informazione che vogliamo offrivi riguarda alcuni documenti che sta preparando il Dicastero.
In stretta collaborazione con la Congregazione per i Vescovi, per mandato del Santo Padre, si stanno dando i primi passi per la revisione del documento Mutuae relationes sui rapporti tra i Vescovi e i religiosi nella Chiesa.
Sempre per mandato del Santo Padre si procederà alla attualizzazione dell’istruzione Verbi Sponsa, che tratta dell’autonomia e della clausura delle suore interamente contemplative.
Prevediamo di poter concludere in breve tempo l’elaborazione del documento sulla vita e la missione dei religiosi fratelli.
Pure in tempi brevi prevediamo di offrire ai diversi Istituti di vita consacrata delle linee guida e orientamenti sulla gestione dei beni.
Un primo testo in elaborazione riguarda la vocazione e missione dei fratelli appartenenti agli Istituti laicali. È un documento sul quale è stato fatto un grande lavoro, in stretta collaborazione con gli Istituti interessati, e che speriamo potrà essere pubblicato presto.
Un altro lavoro che il Dicastero sta portando avanti, anche se veramente siamo agli inizi, è la revisione di Verbi Sponsa sulla vita contemplativa, con speciale attenzione all’autonomia dei monasteri e alla clausura. L’attuale documento che regge questi due elementi caratteristici della forma di vita interamente contemplativa, Verbi Sponsa, è relativamente recente, essendo stato pubblicato il 13 maggio 1999. Ma l’evoluzione della vita contemplativa in questi ultimi anni fa sì che sia necessaria una revisione dell’attuale disciplina della clausura e dell’autonomia, facendo speciale riferimento anche alla formazione. Questa revisione si farà in stretta collaborazione con le contemplative.
Durante l’Anno della vita consacrata si attende dal Santo Padre una nuova Costituzione Apostolica sulla vita contemplativa al posto dell’attuale Sponsa Christi promulgata dal Papa Pio XII nel 1950.
Un terzo documento sul quale il nostro Dicastero, in collaborazione con la Congregazione per i Vescovi, inizierà in breve a lavorare è Mutuae relationes. Già oltre 10 anni fa un Sinodo aveva chiesto di rivedere questo documento che guida le relazioni tra Vescovi e religiosi. Come viene richiesto da più parti, oggi questa revisione si fa urgente. Il Santo Padre ha dato mandato alle due Congregazioni interessate di mettere mano a detta revisione.
Un ultimo documento in cantiere è sulla gestione dei beni da parte dei consacrati. È questo un tema che spesso appare nel lavoro del nostro Dicastero. Il documento è abbastanza elaborato e pensiamo che possa essere pubblicato nei prossimi mesi. Con questo documento vogliamo offrire ai religiosi delle linee guida e orientamenti da tener presenti di fronte alle situazioni complesse che si presentano in questo campo.
Concludo questo mio intervento invitando le diverse Conferenze di religiosi e le Unioni dei Superiori Maggiori a programmare bene questo Anno e a fornirci ogni tipo di suggerimento che possa aiutarci a pianificare e a vivere questo Anno della Vita consacrata in modo tale che diventi veramente un “anno di grazia”.
Grazie della vostra attenzione.