Commento al Vangelo del 4 maggio 2014 – don Mauro Pozzi

Il commento al Vangelo della domenica a cura di don Mauro Pozzi parroco della Parrocchia S. Giovanni Battista, Novara.

RESTA CON NOI

Il giorno della resurrezione, il primo dopo il sabato, i discepoli cominciano a disperdersi. Avrebbero cominciato già ad andarsene prima, ma di sabato per gli ebrei è proibito viaggiare. Fa impressione pensare che queste persone, che avevano conosciuto il Maestro di persona, non avevano capito niente. Gesù aveva parlato esplicitamente della sua morte e resurrezione, ma evidentemente non era stato compreso. Per questo nei quaranta giorni dopo la resurrezione apparirà molte volte, ma sarà solo a Pentecoste con il dono dello Spirito Santo che finalmente i discepoli apriranno del tutto gli occhi. La fede è proprio un dono e dobbiamo chiederlo con insistenza. I due discepoli tornano a casa loro, tristi perché la speranza di aver incontrato il Messia si era spenta con la crocifissione e la morte del loro Maestro. Gesù si incammina con loro e ha parole severe per la poca fede che dimostrano: stolti e tardi di cuore. Sta di fatto parlando con noi e ci dice: come fate a credere così poco, non avete letto le scritture? E cominciando da Mosè spiega loro tutto quello che si riferiva a lui. Sarebbe magnifico se potessimo sentire anche noi quella spiegazione! È talmente bella che il cuore arde nel petto dei due. Gesù però non si lascia ancora riconoscere perché vuole regalare loro un altro segno. È anche bellissima la preghiera che i due gli rivolgono: resta con noi. Esprime la loro gratitudine, ma anche il bisogno che hanno di conforto. L’avvicinarsi della sera è una sottolineatura di questa malinconia che stringe il loro cuore ferito, che ha trovato nelle sue parole una grande consolazione. Così dobbiamo fare anche noi nella fatica del quotidiano, pregarlo perché ci stia vicino. E lui non rifiuta, entra e si mette a tavola con loro. Un momento di grande familiarità e intimità. Finalmente, nello spezzare il pane, lo riconoscono. È un gesto che gli hanno visto fare tante volte. Anche se Gesù diventa invisibile ai loro occhi, il pane rimane lì. È così anche per noi, non vediamo fisicamente il Signore, ma lo incontriamo nel pane della messa. Questo episodio conferma la nostra fede nella presenza reale di Gesù nell’eucarestia. Improvvisamente la stanchezza e lo scoraggiamento spariscono e i due discepoli si rimettono in cammino per andare a condividere questa gioia con i fratelli. Questo percorso è quello che noi facciamo a messa ogni domenica. Prima incontriamo Gesù nella Parola che viene letta e poi lo accogliamo dentro di noi nel pane della comunione. Se abbiamo capito bene, allora anche noi dobbiamo uscire di qui pieni di gioia per andare a condividere con i nostri fratelli questo dono grandissimo!

Lc 24, 13-35
Dal Vangelo secondo Luca

Ed ecco, in quello stesso giorno [il primo della settimana] due dei [discepoli] erano in cammino per un villaggio di nome Èmmaus, distante circa undici chilometri da Gerusalemme, e conversavano tra loro di tutto quello che era accaduto. Mentre conversavano e discutevano insieme, Gesù in persona si avvicinò e camminava con loro. Ma i loro occhi erano impediti a riconoscerlo.
Ed egli disse loro: «Che cosa sono questi discorsi che state facendo tra voi lungo il cammino?». Si fermarono, col volto triste; uno di loro, di nome Clèopa, gli rispose: «Solo tu sei forestiero a Gerusalemme! Non sai ciò che vi è accaduto in questi giorni?». Domandò loro: «Che cosa?». Gli risposero: «Ciò che riguarda Gesù, il Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo; come i capi dei sacerdoti e le nostre autorità lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e lo hanno crocifisso. Noi speravamo che egli fosse colui che avrebbe liberato Israele; con tutto ciò, sono passati tre giorni da quando queste cose sono accadute. Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti; si sono recate al mattino alla tomba e, non avendo trovato il suo corpo, sono venute a dirci di aver avuto anche una visione di angeli, i quali affermano che egli è vivo. Alcuni dei nostri sono andati alla tomba e hanno trovato come avevano detto le donne, ma lui non l’hanno visto».
Disse loro: «Stolti e lenti di cuore a credere in tutto ciò che hanno detto i profeti! Non bisognava che il Cristo patisse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?». E, cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui.
Quando furono vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano. Ma essi insistettero: «Resta con noi, perché si fa sera e il giorno è ormai al tramonto». Egli entrò per rimanere con loro.
Quando fu a tavola con loro, prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma egli sparì dalla loro vista. Ed essi dissero l’un l’altro: «Non ardeva forse in noi il nostro cuore mentre egli conversava con noi lungo la via, quando ci spiegava le Scritture?».
Partirono senza indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, i quali dicevano: «Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone!». Ed essi narravano ciò che era accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

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