Commento al Vangelo del 28 settembre 2014 – don Piero Rattin

L’umiltà mantiene vivi. La testardaggine trasforma in fossili.

Dio guarda più ai fatti che alle parole; gli interessa più la sostanza che l’apparenza. È contento di vederci riuniti la domenica, gli fanno piacere le parole di fiducia che gli diciamo o cantiamo…ma è sempre dal lunedì al sabato poi che ne ha la verifica e vede se erano vere, sincere, affidabili.

  • I lettura: Ezechiele 18,25-28;
  • II lettura: Filippesi 2,1-11;
  • Vangelo: Matteo 21,28-32

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Mt 21, 28-32
Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo: «Che ve ne pare? Un uomo aveva due figli. Si rivolse al primo e disse: “Figlio, oggi va’ a lavorare nella vigna”. Ed egli rispose: “Non ne ho voglia”. Ma poi si pentì e vi andò. Si rivolse al secondo e disse lo stesso. Ed egli rispose: “Sì, signore”. Ma non vi andò. Chi dei due ha compiuto la volontà del padre?». Risposero: «Il primo».
E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: i pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio. Giovanni infatti venne a voi sulla via della giustizia, e non gli avete creduto; i pubblicani e le prostitute invece gli hanno creduto. Voi, al contrario, avete visto queste cose, ma poi non vi siete nemmeno pentiti così da credergli».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

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