“La Parola di Dio“, canale YouTube del prolifico Don Mauro di graficapastorale.it, propone una riflessione sul brano del Vangelo di domenica prossima, XVI Domenica del Tempo Ordinario – Anno A.
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Sgraniamo gli occhi, stupiti e indignati, sulla realtà del mondo. Sbalorditi, sgomenti, frastornati, quasi increduli di fronte a certi spettacoli deprimenti: violenza, rapine, odio, litigi ..questo è un po’ il panorama in cui ci aggiriamo sgomenti e impotenti. Siamo esasperati per lo spettacolo che siamo costretti ad assistere, e per il fatto che Dio sembra spettatore distratto, perfino assente, come se la cosa non lo riguardasse. Il cielo appare lontanissimo e spesso sospettiamo addirittura che sia disabitato. Gli uomini si scannano ferocemente, l’ingiustizia e l’oppressione raggiungono livelli intollerabili, il debole è in balia di tutti, domina la disumanità, la follia omicida. E Lui, Lui, Dio, lascia fare, non interviene. Verrebbe voglia di dire: perché non scendi, che dio sei se non batti ciglio, se non esci dal tuo isolamento. Perché non distruggi, perché non bruci tanta zizzania fuori e dentro di noi!
“No, dice Gesù, lasciate che cresca insieme al grano…” L’appuntamento allora non è con una data o un giorno prefissato, ma con la speranza. Una speranza che è coperta dalla sua Parola. E qui allora le posizioni si capovolgono: non siamo più noi che dobbiamo rimproverare a Dio la sua assenza, ma è Lui che rimprovera la nostra fede assente, che non si rimbocca le maniche per tentar di far breccia a tale zizzania. Ripetiamo, allora, col Salmo: Signore, Dio di bontà, compassionevole, lento all’ira e pieno di amore. Dio fedele, volgiti a noi e abbi misericordia.
Mt 13, 24-43
Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù espose alla folla un’altra parabola, dicendo: «Il regno dei cieli è simile a un uomo che ha seminato del buon seme nel suo campo. Ma, mentre tutti dormivano, venne il suo nemico, seminò della zizzania in mezzo al grano e se ne andò. Quando poi lo stelo crebbe e fece frutto, spuntò anche la zizzania. Allora i servi andarono dal padrone di casa e gli dissero: “Signore, non hai seminato del buon seme nel tuo campo? Da dove viene la zizzania?”. Ed egli rispose loro: “Un nemico ha fatto questo!”. E i servi gli dissero: “Vuoi che andiamo a raccoglierla?”. “No, rispose, perché non succeda che, raccogliendo la zizzania, con essa sradichiate anche il grano. Lasciate che l’una e l’altro crescano insieme fino alla mietitura e al momento della mietitura dirò ai mietitori: Raccogliete prima la zizzania e legatela in fasci per bruciarla; il grano invece riponètelo nel mio granaio”».
Espose loro un’altra parabola, dicendo: «Il regno dei cieli è simile a un granello di senape, che un uomo prese e seminò nel suo campo. Esso è il più piccolo di tutti i semi ma, una volta cresciuto, è più grande delle altre piante dell’orto e diventa un albero, tanto che gli uccelli del cielo vengono a fare il nido fra i suoi rami».
Disse loro un’altra parabola: «Il regno dei cieli è simile al lievito, che una donna prese e mescolò in tre misure di farina, finché non fu tutta lievitata».
Tutte queste cose Gesù disse alle folle con parabole e non parlava ad esse se non con parabole, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta: «Aprirò la mia bocca con parabole, proclamerò cose nascoste fin dalla fondazione del mondo».
Poi congedò la folla ed entrò in casa; i suoi discepoli gli si avvicinarono per dirgli: «Spiegaci la parabola della zizzania nel campo». Ed egli rispose: «Colui che semina il buon seme è il Figlio dell’uomo. Il campo è il mondo e il seme buono sono i figli del Regno. La zizzania sono i figli del Maligno e il nemico che l’ha seminata è il diavolo. La mietitura è la fine del mondo e i mietitori sono gli angeli. Come dunque si raccoglie la zizzania e la si brucia nel fuoco, così avverrà alla fine del mondo. Il Figlio dell’uomo manderà i suoi angeli, i quali raccoglieranno dal suo regno tutti gli scandali e tutti quelli che commettono iniquità e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti. Allora i giusti splenderanno come il sole nel regno del Padre loro. Chi ha orecchi, ascolti!».
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.