Commento per animatori – Vangelo di domenica 24 Marzo 2019 – Lc 13, 1-9 – P.G. Diocesi di Roma

1042

In quel tempo si presentarono alcuni a riferire a Gesù il fatto di quei Galilei, il cui sangue Pilato aveva fatto scorrere insieme a quello dei loro sacrifici. Prendendo la parola, Gesù disse loro: «Credete che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei, per aver subito tale sorte? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo. O quelle diciotto persone, sulle quali crollò la torre di Sìloe e le uccise, credete che fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo». Diceva anche questa parabola: «Un tale aveva piantato un albero di fichi nella sua vigna e venne a cercarvi frutti, ma non ne trovò. Allora disse al vignaiolo: “Ecco, sono tre anni che vengo a cercare frutti su quest’albero, ma non ne trovo. Tàglialo dunque! Perché deve sfruttare il terreno?”. Ma quello gli rispose: “Padrone, lascialo ancora quest’anno, finché gli avrò zappato attorno e avrò messo  il  concime.  Vedremo  se porterà frutti per l’avvenire; se no, lo taglierai”».

Commento per gli animatori

Una delle questioni nodali per l’uomo, in particolare nella fase dell’adolescenza è riassunta da quella domanda: Dio, dove sei? Dove sei quando il male imperversa e tu sembri essere indifferente alle sorti dell’uomo? I nostri giovani sentono questa domanda vicina e pressante, sentono come il sentire religioso stia maturando, a proposito anche     di questa grande questione. La morte di un amico giovane o di una persona cara, i fenomeni del terrorismo o gli scenari di cronaca nera    a cui sono sottoposti continuamente da una forte azione mediatica, interpellano fortemente i nostri ragazzi. Dio sembra talvolta dormire e tacere di fronte al male dell’uomo, ma a tal proposito la Sacra Scrittura e in particolare il brano di questa domenica ci fa capire che la domanda è semplicemente mal posta. In che senso?

Abbracciando in modo più ampio la Bibbia, il libro della Genesi ci fa comprendere che la domanda giusta è piuttosto Dove sei, Adamo? Cioè dove sei finito uomo? Dunque non tanto dove sei Dio?, ma dove sei uomo? Infatti l’uomo in seguito al suo allontanamento da Dio ai primordi della storia, è in una situazione di ferita e di caduta, che non dobbiamo mai dimenticare.

Il Vangelo di Luca affronta la questione con questo dialogo tra  Gesù e alcuni che vennero a riferirgli tragici avvenimenti, cioè due fatti di cronaca del tempo. Potremmo dire che sembra essere una “rassegna stampa” dell’epoca, fatta sotto gli occhi del Figlio di Dio. E’ nuovamente l’uomo che presenta la domanda a Dio prendendo spunto da questi avvenimenti che al di là del tempo contingente si ripetono continuamente nella storia.

Il primo avviene addirittura nel tempio, il luogo santo per eccellenza, il luogo della presenza di Dio, nel momento del sacrificio. Questa tragedia avviene nel tempo stesso del sacrificio, quindi anche un momento tra i più santi del culto di Israele.Perciò questo avvenimento porta con sè un grande interrogativo: può non essere presente Dio, nel luogo di Dio?

Il secondo evento può spostare la responsabilità sull’ingegneria dell’uomo: infatti potrebbe essersi trattato di un errore di progettazione o qualche altra grande eventualità ad aver provocato il crollo. Ma il problema rimane: non poteva Dio evitare con la sua mano onnipotente che almeno diciotto persone non fossero sotto la torre al momento del crollo?

Il Vangelo ancora una volta ci fa comprendere che non dobbiamo portare il nostro problema sulle circostanze, ma sul come ci stiamo preparando ad affrontare la vita o più evangelicamente il nostro cammino verso Dio. Se siamo nella direzione di Dio (ovvero nell’atteggiamento della conversione), nessuna circostanza potrà scalfirci in modo sostanziale.

Nella passione di Gesù, al culmine della quaresima vedremo realizzare tutto questo. Su di Lui, l’innocente per eccellenza, si abbatte la peggiore sciagura fisica, psicologica e spirituale. Solo scorgendo il mistero pasquale possiamo entrare in modo corretto in questa problematica, non spiegandola, ma vivendola.

Attività

La rassegna stampa

Partiamo dal presupposto che i nostri adolescenti sono molto informati. Questo è da imputare ad una grandissima diffusione dei mezzi digitali di informazione. Possono accedere con grande facilità ai contenuti di attualità, ma spesso questo si traduce in una superficialità con cui si affrontano i problemi. Proponiamo in questa attività una  vera e propria rassegna stampa realizzata dai ragazzi con tutti i mezzi possibili. Ognuno di loro dovrebbe aver acquistato prima dell’incontro (oppure lo possono fare gli animatori) i principali quotidiani nazionali e/o locali. Pagine web di rilievo, ogni fonte possibile delle notizie giornaliere. Divisi almeno in due gruppi dovrebbero aver realizzato una piccola rassegna stampa che raccolga le principali notizie del giorno o della settimana. Temi predominanti di vita possono essere guerre, terrorismo ecc; i ragazzi constateranno che spesso la cronaca si tinge di nero. Si può far partire un dibattito all’interno dei gruppi su questi avvenimenti chiedendosi di chi è la responsabilità di questi avvenimenti: di Dio o degli uomini? Il dibattito si può realizzare con la forma del vero e proprio processo. Il tema è molto delicato, dunque va condotto con grande prudenza e preparazione da parte degli animatori.

Una canzone molto forte…

Può essere interessante far ascoltare a scopo evocativo questa canzone, che si pone in conflitto con Dio, in una posizione anche ostile nei confronti della fede.

Una lettera dall’inferno di Emis Killa

Caro Dio, mi scuso se sono sparito.
E’ che, ultimamente, lo avevi fatto anche te
Non sono qui per litigare ma siamo sinceri
io ti ho cercato in ogni dove, tu invece dov’eri?
Nella mia vita non sei stato quel che dovresti
Il diavolo è stato più bravo, per certi versi
il credo dalla fede, ognuno c’ha la sua
Mia madre in chiesa piange sangue, più della tua
Non so con quale scusa ti possa difendere
La gente scrive preghiere ma forse non ami leggere
Nasci in gara per poi perdere
Veniamo al mondo piangendo e questo mi ha sempre fatto riflettere
Se ti comporti male, ti fai qualche nemico
E ci sarà un motivo, se Giuda ti ha tradito
Mi hai creato a tua immagine e oggi sono un re
Ma la corona di spine tienitela per te.
Mio Dio qualche volta che io ti cerco, quando sono nei guai
scrivo una lettera dall’inferno ma non la leggerai.
Mio Dio detti legge nell’universo, perché prendi e dai
ma le lettere dall’inferno non le leggi mai.
Se sei onnipresente e dall’alto ci fissi
Se sei onnipotente a ’sto punto te ne infischi
Considerando le volte in cui vedi e non agisci,
forse conviene farci credere che non esisti
Nonostante i crocifissi e le preghiere ad alta voce
Nessuno è prediletto, ognuno ha la sua croce
Non prego quando pranzo e non ti ringrazio
Il pane a tavola ce l’ho perché mi alzo, e mi faccio il mazzo
Faccio buone azioni,
ma nonostante questo sul mio conto girano cattive voci
Scendi dall’altare, per una volta si può fare
Liberarti dagli impegni e liberaci dal male
Un Dio che impone i suoi comandamenti, che giustizia è?
Un Dio onesto, un Dio che non detta regole
Non avere alcun Dio al di fuori di me,
lo direbbe solo chi è egoista e pensa per sé.
Mio Dio qualche volta che io ti cerco, quando sono nei guai
Scrivo una lettera dall’inferno ma non la leggerai.
Mio Dio detti legge nell’universo, perché prendi e dai
Ma le lettere dall’inferno non le leggi mai.
Mio Dio
Mio Dio
Quando chiedi se credo in Dio, non rispondo di sì
forse è un limite mio, lui mi ha fatto così.
Quando chiedi se credo in Dio, non rispondo di sì
forse è un limite mio, lui mi ha fatto così.
Mio Dio
Mio Dio
Mio Dio
Mio Dio
Mio Dio
Qualche volta che io ti cerco, quando sono nei guai
Scrivo una lettera dall’inferno ma non la leggerai.
Mio Dio
Detti legge nell’universo, perché prendi e dai
Ma le lettere dall’inferno non le leggi mai.

Può essere utile leggere al termine di questo incontro il Vangelo, accompagnandolo con un commento chiaro e preciso dell’animatore. E’ un testo difficile che vuole culminare con presentare la Croce: Gesù non risolve come un mago i problemi del mondo, ma in quella Croce vi è il grido di tutti, lì Dio accoglie la ribellione, la contraddizione e ci offre la sua condivisione e da qui si apre la fede, la fede nella Risurrezione; ogni sofferenza, se condivisa nell’amore, genera vita.

Segno

La croce è il segno più chiaro di quanto realizzato finora nel percorso, nel contesto quaresimale

A conclusione dell’attività si può realizzare un piccolo crocifisso in legno oppure una croce con la palma. Nel contesto della preghiera è anche possibile (se presente il sacerdote), benedire le croci.

  • Preparazione della Croce
    Assicurati di avere a portata di mano:
  1. compensato
  2. seghetto
  3. carta vetrata
  4. vernice lucida
  5. cordicella
  6. vite a occhiello

Come prima cosa procuratevi una piccola tavoletta di compensato che facilmente troverete in un negozio di bricolage e, disegnatevi sopra, con la matita, una croce a tau. Se avete difficoltà nel disegno potete stampare la croce da internet, sovrapponete poi il foglio di carta al compensato e tracciate con un punzone il contorno della croce. Successivamente ritagliate con molta attenzione il disegno lungo il bordo utilizzando un sottilissimo seghetto per legno.

Dopo, levigate per bene i bordi della sagoma ritagliata, utilizzando carta vetrata a grana fine. Ora prendete una vite a occhiello e praticate un piccolo foro sulla parte superiore della croce utilizzando un punzone. Successivamente, inseritevi la vite e cominciate a ruotarla in senso orario per farla penetrare nel legno, fino a quando essa si arresterà. A questo punto, prendete un impregnante per legno. Spennellate la superficie della croce e lasciate asciugare il tutto. Date altre due mani e aspettate nuovamente che la vernice asciughi. Infine, terminate passando una mano di vernice lucidante. Ora prendete una cordicella di tessuto o una cordicella di cuoio e fatela passare con cura attraverso l’occhiello della vite. Bloccate poi la cordicella con un nodo. La vostra collana ora è pronta per essere indossata.

  • Croce con foglia di palma

Cominciate con il prendere una foglia di palma, assicurandovi che sia abbastanza flessibile, dato il lavoro che andrete ad effettuare. Prendete la foglia tra le mani e piegatela all’incirca a metà, girando la punta verso destra, in modo tale da ottenere una sorta di angolo a 90°. Piegate ulteriormente la foglia a destra, e infine piegatela verso il basso: il risultato finale sarà simile ad un quadrato. Prendete ora la parte a punta della foglia e piegatela in modo tale da inserirla nel quadrato appena creato. Una volta ciò dovrete tirarla, in modo tale che passi del tutto nel quadrato e vi crei una sorta di angolo retto. Per fare in modo che sia saldo tirate sia la parte a punta, che la parte larga della foglia. Prendete di nuovo la punta della foglia, giratela verso voi, e fatela passare di nuovo nel quadrato, ma non del tutto, solo un po’. Capovolgete il vostro lavoro in modo tale da ritrovarvi la parte appuntita della foglia verso il basso, e  la  sorta  di  “cerchietto”  che  avrete  appena  creato  verso  l’alto.  Esso sarà la testa della vostra croce, ed anche la base. Ora prendete la parte larga della foglia, piegatela verso sinistra e inseritela nel quadrato in modo tale da creare un altro “cerchietto”. Esso dovrà essere della stessa larghezza del primo che avrete creato. Con il restante pezzo di foglia che vi sarà avanzato dopo l’ultimo passaggio effettuato, dovrete creare la parte destra della croce. Non dovrete far altro che ripetere lo stesso meccanismo effettuato per gli altri due “cerchietti” (o ovali) che avrete creato: prendete l’estremità, piegatela stavolta verso destra, ed inseritela nel quadrato centrale. Ed il gioco è fatto.

Preghiera

Dove sei Signore? Scusa se telo chiedo, ma sono passati i tempi in
cui ti sentivo sempre.
Sto crescendo e spesso questo si traduce con un allontanamento da
Te.
Tutti mi chiedono come puoi essere buono ma anche essere così
assente.
Ti dico la verità: a volte faccio fatica a credere in Te.
Ogni giorno ne sento tante,
amici a cui capitano cose strane
gente in guerra
tutto sembra molto lontano dalla tua pace.
Ti chiedo oggi di aiutarmi a credere in Te.
Fatti sentire forte, ma nel frattempo aiutami
a crescere verso di Te.

Meditazione personale

Questa notte ho fatto un sogno, ho sognato che camminavo sulla sabbia accompagnato dal Signore e sullo schermo della notte erano proiettati tutti i giorni della mia vita.

Mi sono guardato alle spalle ed ho visto che, per ogni giorno della mia vita, come proiettate in un film, apparivano orme sulla sabbia: una mia e una del Signore.

Così sono andato avanti, finché tutti i miei giorni si esaurirono. Allora mi fermai guardando indietro, notando che in certi posti c’era solo un’orma… Questi posti coincidevano con i giorni più difficili della mia vita, i giorni di maggior angustia, di maggior paura e di maggior dolore… Ho domandato allora: “Signore, Tu avevi detto che saresti stato con me tutti i giorni della mia vita ed io ho accettato di vivere con te. Ma perché mi hai lasciato solo proprio nei momenti peggiori della mia esistenza?”

Ed il Signore: “Figlio mio, io ti amo e ti dissi che sarei stato con te tutta la vita e che non ti avrei lasciato solo neppure un attimo, e non ti ho lasciato … I giorni in cui hai visto solo un’orma sulla sabbia sono stati i giorni in cui ti ho portato in braccio.”

Sì, è proprio così:quando ho lasciato la terra non ho detto che avrei risolto tutto, ma ho promesso: “Ecco, io sono con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo”!

E allora prova a pensarealledifficoltàdellatuavita,allefaticheeallesofferenze della tua famiglia… ora fai entrare Gesù in quelle ferite, in quelle difficoltà? Cosa vuol dire accogliere la compagnia di Gesù? Quando hai sentito che Egli era al tuo fianco? Hai mai considerato che proprio tu potresti essere per alcuni che soffrono segno della presenza e della carezza di Dio?

Fonte: Pastorale Giovanile della Diocesi di Roma, sussidio di Quaresima 2019