Il Signore se ne va …
Il Signore va e resta. No, non è il gioco del nascondino. È un modo per dirci che è il “nostro tempo”: il tempo di agire, di impegnarci, di vivere ciò che significa la gioia della Risurrezione… E di annunciarlo instancabilmente.
Il Signore se ne va, ma resta nel nostro cuore, per trasformare la nostra mente e attivare le nostre mani nell’abbandono quotidiano fino alla fine.
Il Signore se ne va, ma lo abbiamo così vicino che in qualsiasi palpito del cuore possiamo sentirlo battere, soprattutto nei piccoli, in quelli che non contano, nei poveri …
Il Signore se ne va, ma noi restiamo con Lui. Non c’è modo che il corpo che è la sua testa, il suo motore, la sua Vita lasci il corpo.
Il Signore se ne va, ma ecco la Chiesa che serve i poveri per renderlo presente.
Il Signore se ne va. È il nostro turno. Non dimentichiamolo. È seduto alla destra del Padre e vuole che questo nostro mondo si alzi a Lui.
(Testo tradotto usando Google Translate – mi scuso per eventuali errori, nel caso scrivete nei commenti)
- Leggi qui il brano del Vangelo
- Le immagini di Patxi Velasco FANO in alta risoluzione le puoi trovare qui.
- Testo di: Fernando Cordero ss.cc.