Nella Terza Domenica di Pasqua, la liturgia ci propone il Vangelo in cui Gesù risorto appare ai due discepoli di Èmmaus, che lo riconoscono solo nella frazione del pane. Ma il Signore scompare dalla loro vista. Allora dicono:
«Non ardeva forse in noi il nostro cuore mentre egli conversava con noi lungo la via, quando ci spiegava le Scritture?»
Su questo brano evangelico ascoltiamo una breve riflessione di don Ezechiele Pasotti, prefetto agli studi nel Collegio Diocesano missionario “Redemptoris Mater” di Roma:
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Gli occhi dei due discepoli di Emmaus non riconoscono il Signore. La croce ha inchiodato i loro occhi: lo hanno visto deposto nel sepolcro! Il pensiero che possa essere Lui neanche li sfiora. L’uomo che ora si unisce a loro non è che un “forestiero”. E mentre “il forestiero” svela la loro cecità, davanti alle Scritture, al cammino preparato da Dio per il suo Cristo, ne sono affascinati, il loro cuore arde, ma sono ancora increduli. Gli dicono: “Rimani con noi, perché si fa sera”. E “il forestiero” entra da loro. Gesù, dopo la sua morte e risurrezione, inizia a compiere l’opera, che affiderà poi alla sua Chiesa, di riunire i suoi discepoli, strappandoli alla loro incredulità e preparandoli a divenire suoi testimoni, pronti ad affrontare la morte, se necessario, ma assolutamente certi della notizia che accade davanti ai loro occhi: Cristo è vivo! È risorto. Lo riconoscono nella “frazione del pane”, nel segno che aveva anticipato loro nell’ultima cena: quel pane – il suo corpo – offerto per loro, quel calice – il suo sangue versato, la sua vittoria sulla morte. La notizia è così sconvolgente che anche per questi discepoli ora non c’è più tempo per altro, neppure per il riposo dopo una giornata di viaggio. Si alzano, subito, e corrono al Cenacolo, alla comunità dei Discepoli, che delusi avevano abbandonato, a confessare: “È vero! È risorto”. Questa notizia è per noi oggi. Anche davanti ai nostri occhi, impietriti dalla storia che non comprendiamo, dalla sofferenza, dalla paura, c’è oggi questo annuncio: “Cristo è risorto! È veramente risorto!”.
Fonte: Radio Vaticana