Nella 30.ma Domenica del Tempo ordinario, la liturgia ci presenta il passo del Vangelo in cui un dottore della legge, per mettere alla prova Gesù, gli chiede quale sia il grande comandamento. Gesù risponde:
“Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. Questo è il grande e primo comandamento. Il secondo poi è simile a quello: amerai il tuo prossimo come te stesso”.
Su questo brano evangelico, ascoltiamo il commento di don Ezechiele Pasotti, prefetto agli studi nel Collegio Diocesano missionario “Redemptoris Mater” di Roma:
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È importante mettere il Vangelo di oggi nel suo retto contesto, per non cadere nel moralismo di mettere al centro il dovere. Nell’Antico Testamento il precetto di amare Dio con tutto il cuore, con tutta l’anima e le forze viene posto non come punto di partenza, ma di arrivo: Dio ha mostrato tutto il suo amore per il popolo di Israele, lo è andato a prendere in Egitto, nella casa di schiavitù, lo ha liberato con braccio potente…, ora gli indica la via da percorrere per vivere felici (cf Dt 5,32-33. 6,4ss). Il precetto dell’amore è risposta all’azione di Dio, all’opera di salvezza messa in atto a favore del suo popolo. Il Dio che si è rivelato a Israele, e che si rivela in Cristo Gesù, non è un Dio che chiede, un Dio di comandamenti…, ma un Dio che dona, un Dio che si dona, che sposa il suo popolo. L’amore è il segreto della vita, è la via per avere la vita: “In questo sta l’amore – ci dice San Giovanni –: Non siamo stati noi ad amare Dio, ma è lui che ha amato noi e ha mandato il suo Figlio come vittima di espiazione per i nostri peccati” (1Gv 4,10). E’ proprio per questa iniziativa divina che l’amore di Dio e l’amore del prossimo camminano necessariamente insieme: amiamo proprio perché siamo stati amati per primi: “Tutta la legge trova la sua pienezza in un solo precetto: amerai il prossimo tuo come te stesso…” (Gal 5,14). Ci si illude di amare Dio se non si ama il prossimo, ma ci si illude pure di amare il prossimo se non si ama Dio, perché alla fine non è amore divino, gratuito, ma solo ricerca di sé.
Fonte: Radio Vaticana
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