Nella Domenica della Divina Misericordia, la liturgia ci propone il Vangelo in cui Tommaso non crede agli altri discepoli che hanno visto Gesù risorto. Il Signore appare di nuovo e dice a Tommaso:
«Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!»
Su questo brano evangelico ascoltiamo una breve riflessione di don Ezechiele Pasotti, prefetto agli studi nel Collegio Diocesano missionario “Redemptoris Mater” di Roma:
“Abbiamo visto il Signore!”, gridano i discepoli a Tommaso che, assente, non vuole sapere nulla. Quel Signore, che Tommaso ricorda con le mani inchiodate alla croce, con il fianco trafitto dalla spada, e della cui morte è più che certo…: “Dovrei crederlo vivo?”. Al grido esultante dei suoi compagni: “Abbiamo visto il Signore!”, risponde un poco cinico: “Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi – quei chiodi che ha visto perforare le mani del Signore ed hanno impietrito la sua anima –, e se non metto la mia mano nel suo costato – ha visto la lancia aprire quel costato profondamente –, io non crederò”. Ed ecco davanti ai suoi occhi, ancora sigillati dalla paura e dall’angoscia della morte, incapaci di vedere altro, ora sta il Signore della vita: “Pace a voi!”. Ed a Tommaso dice: “Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani…!”. Sono io. “Non essere incredulo, ma credente!”. Il cuore di Tommaso si apre e gli occhi ora vedono: “Mio Signore e mio Dio!”. In quelle piaghe splende ora davvero la gloria della Divina Misericordia e la grandezza del Sacerdozio regale di Cristo che intercede per l’uomo presso il Padre. Il grido di Tommaso è una richiesta di perdono per la propria incredulità, ma anche una dichiarazione di amore al suo Signore e Dio. È un grido di speranza. Di vittoria. Che sia, oggi, anche il mio grido. Il tuo grido di speranza e di vittoria. Il Battesimo, di cui oggi facciamo anche memoria, ci ha costituiti testimoni di questa vittoria. Il mistero della morte si è aperto e svelato: è la via che apre il Cielo.
Fonte: Radio Vaticana