Commento alle letture di domenica 28 febbraio 2016 โ€“ Card. Silvano Piovanelli

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Il commento alle letture di domenica 28 febbraio 2016 a cura del Cardinal Silvano Piovanelli.

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Terza Domenica del Tempo di Quaresima

[ads2]Lc 13, 1-9
Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo si presentarono alcuni a riferire a Gesรน il fatto di quei Galilei, il cui sangue Pilato aveva fatto scorrere insieme a quello dei loro sacrifici. Prendendo la parola, Gesรน disse loro: ยซCredete che quei Galilei fossero piรน peccatori di tutti i Galilei, per aver subito tale sorte? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo. O quelle diciotto persone, sulle quali crollรฒ la torre di Sรฌloe e le uccise, credete che fossero piรน colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modoยป.
Diceva anche questa parabola: ยซUn tale aveva piantato un albero di fichi nella sua vigna e venne a cercarvi frutti, ma non ne trovรฒ. Allora disse al vignaiolo: โ€œEcco, sono tre anni che vengo a cercare frutti su questโ€™albero, ma non ne trovo. Tร glialo dunque! Perchรฉ deve sfruttare il terreno?โ€. Ma quello gli rispose: โ€œPadrone, lascialo ancora questโ€™anno, finchรฉ gli avrรฒ zappato attorno e avrรฒ messo il concime. Vedremo se porterร  frutti per lโ€™avvenire; se no, lo taglieraiโ€ยป.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

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  • 28 Febbraio โ€“ 05 Marzo 2016
  • Tempo di Quaresima III, Colore viola
  • Lezionario: Ciclo C, Salterio: sett. 2

Fonte: LaSacraBibbia.net

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Lโ€™esigenza della risposta alla Parola e agli interventi di Dio nella nostra vita diventa radicale ed urgente con Gesรน, che รจ la Parola definitiva del Padre e il Dono incommensurabile del suo Amore. Lโ€™evangelista Luca lo sottolinea, con la pagina di questa domenica, con due strumenti: la cronaca e la parabola.

Al centro due drammatici episodi di cronaca. Il primo: viene riferita a Gesรน la repressione brutale della polizia romana allโ€™interno del tempio, su ordine di Pilato: alcuni galilei sono stati uccisi nel tempio con il massimo della contaminazione: la mescolanza del loro sangue con quello dei sacrifici.

Si presentarono alcuni a riferire a Gesรน questo fatto, perchรฉ egli prenda posizione contro i dominatori romani. Perchรฉ Gesรน non prende posizione? Le strutture oppressive sono generalmente piantate saldamente con la forza schiacciando chi si oppone. Qualcuno pensa che per rovesciarle si possa fare ricorso alla violenza. Quasi sempre lโ€™uso della forza non risolve i problemi, ma ne aggiunge altri moltiplicando le vittime. Il pensiero oggi va spontaneamente alla Siria e alla rivolta che รจ in corso.

Il Signore non รจ indifferente dinanzi ai problemi, ma lโ€™aggressivitร , la vendetta, lโ€™odio non servono e quasi sempre aggravano la situazione. Gesรน non sfugge al problema, ma propone una soluzione diversa: รจ inutile illudersi che possa cambiare qualcosa semplicemente sostituendo coloro che detengono il potere. Se i nuovi arrivati non hanno un cuore nuovo, se non seguono una logica diversa, tutto rimane come prima. Sarebbe come cambiare gli attori di uno spettacolo senza modificare il testo che devono recitare. Ecco la ragione per cui Gesรน non aderisce allโ€™esplosione collettiva di sdegno contro Pilato. Egli invita alla conversione, propone un cambiamento di mentalitร โ€ฆ 

Il secondo episodio viene ricordato da Gesรน stesso: il crollo della torre di Siloe aveva provocato diciotto vittime. Lโ€™opinione corrente era che i morti ammazzati, come pure le vittime di catastrofi naturali o accidentali, fossero responsabili del loro male: erano peccatori e giustamente Dio li puniva. Gesรน ribalta il giudizio: questi morti non erano nรฉ piรน ยซpeccatoriยป, nรฉ piรน ยซcolpevoliยป degli altri. Essere scampati ad una disgrazia, essere usciti incolumi da un disastro non ci dร  assicurazioni dinanzi a Dio. Chi ci mette al sicuro dinanzi a Dio รจ soltanto la conversione della nostra vita. ยซSe non vi convertite perirete tutti allo stesso modoยป. Una conversione che Dio sollecita e per la quale Egli รจ in trepida attesa.

Ecco la parabola del fico che non fa frutti ormai da tre anni. Il padrone ha ragione di dire al vignaiolo: ยซTaglialoยป. Ma quel vignaiolo che รจ Gesรน conosce bene il cuore di Dio e dice: ยซLascialo ancora questโ€™annoยป.

Il cuore di Dio รจ piรน grande del nostro stesso cuore e conosce ogni cosa (1Gv.3,19-20).

Ecco perchรฉ accetta di buon grado la contrattazione di Abramo per salvare Sodoma e Gomorra. Ecco perchรฉ manda Giona a predicare a Ninive, cittร  pagana, ยซgente che non sa distinguere fra la mano destra la sinistraยป e Giona non vorrebbe compiere la missione, perchรฉ sa che Dio รจ troppo buono: ยซun Dio misericordioso e pietoso, longanime, di grande amore e che si lascia impietosire riguardo al male minacciatoยป.

Ed ecco perchรฉ Dio non solo dilaziona al suo servo la restituzione di un gigantesco debito (diecimila talenti), ma addirittura glielo condona interamente e subito.

Il tempo della Chiesa โ€“ questa ยซpienezza dei tempiยป โ€“ รจ un tempo di proroga per ancora ยซzappare intornoยป, ยซmettere il concimeยป, per vedere se il fico porta frutto. รˆ quanto Gesรน domanda a noi nella comunitร  cristiana e nel mondo che noi conosciamo.

Fonte

Card. Silvano Piovanelli

piovanelli silvano cardinale

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