Commento alle letture di domenica 25 giugno 2017 โ€“ don Giorgio Scatto

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Il commento alle letture di domenica 18 giugno 2017 a cura di don Giorgio Scatto.

La tragedia umana รจ travolta dalla sovrabbondanza dellโ€™Amore

Lodate il Signore, perchรฉ ha liberato la vita del povero dalle mani dei malfattori.

La prima lettura di questa domenica del tempo ordinario รจ tratta da un insieme di testi autobiografici, chiamati ยซconfessioni di Geremiaยป, nei quali il profeta, dialogando con Dio, elenca tutte le sue sofferenze e descrive in termini drammatici le difficoltร  che incontra nel compimento della sua missione. Non solo questo profeta tragico ha dovuto rassegnarsi al celibato impostogli da Dio stesso, per simboleggiare in tal modo le tribolazioni del suo tempo (Ger 16,1-4), ma รจ stato privato anche di tutte le gioie dellโ€™amicizia. Aggiungiamo pure lโ€™insuccesso della predicazione e lโ€™ostilitร  che questa gli ha attirato, e allora capiremo come egli abbia potuto giungere fino al punto di subire la tentazione di sottrarsi alla Parola di Dio e di rinunciare al suo compito. Credo di comprendere le ragioni per le quali alcuni, anche tra i preti migliori, talvolta lasciano il ministero.

Ma cโ€™รจ unโ€™altra via dโ€™uscita.

In mezzo a tutte le difficoltร  il profeta รจ certo del soccorso del Signore, perchรฉ egli non combatte per sรฉ, ma per il Signore, anche se giunge a provocarlo: ยซPerchรฉ vuoi essere come un forte incapace di aiutare? Eppure tu sei in mezzo a noi, Signore, il tuo nome รจ invocato da noi, non abbandonarciยป (Ger 14,9).

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Signore, che provi il giusto, che vedi il cuore e la mente, possa io vedere la tua vendetta su di loro, poichรฉ a te ho affidato la mia causa!

Piรน di una volta la preghiera che Geremia rivolge al Signore non respira che vendetta contro i suoi nemici. Tali espressioni, che troviamo frequenti anche nei salmi, suonano male ai nostri occhi: raramente, infatti, nelle nostre liturgie cantiamo i drammi della storia e le tragedie dellโ€™umanitร . Cantiamo piรน volentieri il gregoriano piuttosto che la sofferenza e il grido di tanti fratelli.

La pietร  di Geremia conosce i sentimenti di vendetta perchรฉ il male attorno a lui รจ davvero grande e insopportabile, ma nello stesso tempo, invocando la distruzione dei suoi persecutori, sa che il male non รจ invincibile e che Dio puรฒ ribaltare la situazione in ogni momento.

La nostra pericope termina con un invito pressante a lodare JHWH, Signore dei poveri: i desideri vendicativi di Geremia si infrangono contro la dura roccia del suo amore misericordioso e vogliono solo far trionfare la giustizia di Dio, fortemente compromessa nella storia personale del profeta, colma di umiliazioni e di oltraggi.

[ads2]Tutti hanno peccatoโ€ฆ

Ma il dono di grazia non รจ come la caduta. Se infatti per la caduta di uno solo tutti morirono, molto di piรน la grazia di Dio e il dono concesso in grazia del solo uomo Gesรน Cristo si sono riversati in abbondanza su tutti.

Non possiamo semplicemente accontentarci di opporre Gesรน ad Adamo. La sovrabbondanza dellโ€™amore di Dio in Gesรน Cristo non si puรฒ commisurare al peccato dellโ€™uomo e alle sue conseguenze. Il punto focale รจ quel ยซmolto di piรนยป procuratoci dallโ€™azione salvifica di Gesรน Cristo. La percezione di tale abbondanza fa parte della teologia paolina, manifestata anche in altri contesti. Per esempio quando lโ€™Apostolo paragona le sofferenze del tempo presente con la gloria futura: ยซIl momentaneo, leggero peso della nostra tribolazione ci procura una quantitร  smisurata ed eterna di gloriaยป (2Cor 4,17).

In tutte le lettere di Paolo si manifesta questa certezza: lโ€™abisso della salvezza non รจ lโ€™inverso dellโ€™abisso della colpa; รจ piuttosto la colpa che รจ un debole segno delle dimensioni inaccessibili della salvezza. In Cristo la tragedia dellโ€™esistenza umana รจ non solo superata, ma travolta dalla sovrabbondanza dellโ€™amore, che ricopre e supera tutto.

Non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo.

Anche questo austero passo del Vangelo รจ ยซbuona notiziaยป che ci rivela come la coraggiosa professione della fede, preferendo lโ€™attaccamento a Gesรน a qualsiasi altro legame, sia la legge piรน profonda che sostiene la vita del discepolo.

Chi sono quelli che ยซuccidono il corpoยป? Sono tutti coloro che alimentano lโ€™odio e la persecuzione. Ma non bisogna avere paura, perchรฉ il grande progetto del Regno di Dio sarร  presto reso manifesto a tutti. Ciรฒ che ora si puรฒ appena mormorare allโ€™orecchio sarร  proclamato ยซsui tettiยป. Non dobbiamo perderci di coraggio se oggi si predica lโ€™ideologia nefasta del rifiuto dello straniero, lโ€™uso delle ruspe nei campi rom, il dominio dellโ€™idolatria del denaro e del potere. Molti cristiani, purtroppo, obbediscono al capopopolo di turno piuttosto che al Vangelo. Dio perรฒ ha un altro piano e giungerร  a realizzarlo.

Non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo.

Un mio amico monaco iracheno, vissuto sempre in scenari di guerra e di violenza, alla domanda se non avesse paura di morire, mi rispose con un sorriso: ยซE perchรฉ dovrei aver paura? La morte รจ solo un cambiamento di luogoยป. Gli uomini possono accanirsi contro la vita del corpo, possono anche soffocarla, distruggerla, ma non hanno alcun potere sulla vita vera, che sfugge ad ogni attacco.

La vita รจ lโ€™esistenza vera dellโ€™uomo, quella che si fonda in Dio e si compie in Lui. La morte, invece, รจ lโ€™esistenza โ€“ simile a quella di unโ€™ombra โ€“ dellโ€™uomo che ha smarrito la sua vicinanza con Dio e la relazione con il fratello. La vera vita, che Dio assicura in maniera definitiva, non puรฒ essere diminuita nรฉ tolta dagli uomini, neppure attraverso una morte violenta.

Voi valete piรน di molti passeri!

Il Padre veglia sulla sua creazione, compreso ciรฒ che si compra per niente, come un passero.

Di fronte ai rischi della missione, e anche alla rinuncia da parte di numerosi inviati, il discepolo che vuole mantenersi fedele deve avvertire di essere oggetto della tenerezza del Padre che รจ nei cieli.

Chi avrร  mantenuta integra la sua professione di fede, come i profeti e i martiri, troverร  in Gesรน un difensore al momento del giudizio.

don Giorgio Scatto 

[box type=โ€infoโ€ align=โ€โ€ class=โ€โ€ width=โ€โ€]D. Giorgio Scatto, sacerdote della diocesi di Venezia, รจ il fondatore e il priore della comunitร  monastica Piccola Famiglia della Risurrezione, sorta nella Pentecoste del 1984 con il consenso e la paternitร  del Patriarca Marco Cรจ.
Vive la piccola Regola, ricevuta dalle mani di don Giuseppe Dossetti, presso il quale don Giorgio ha dimorato per circa un anno nella sua comunitร  a Gerusalemme. La comunitร , composta di fratelli e sorelle, vive a Marango, vicino Caorle in provincia di Venezia, si propone di vivere il primato del Vangelo e di annunciarlo ai poveri, come primi destinatari della novitร  del Regno. Eโ€™ aperta allโ€™accoglienza di quanti cercano Dio in un tempo di solitudine e di preghiera. [/box]

LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 25 giugno 2017 anche qui.

XII Domenica del Tempo Ordinario โ€“ Anno A

Mt 10, 26-33
Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesรน disse ai suoi apostoli:
ยซNon abbiate paura degli uomini, poichรฉ nulla vi รจ di nascosto che non sarร  svelato nรฉ di segreto che non sarร  conosciuto. Quello che io vi dico nelle tenebre voi ditelo nella luce, e quello che ascoltate allโ€™orecchio voi annunciatelo dalle terrazze.
E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere lโ€™anima; abbiate paura piuttosto di colui che ha il potere di far perire nella Geรจnna e lโ€™anima e il corpo.
Due passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure nemmeno uno di essi cadrร  a terra senza il volere del Padre vostro. Perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non abbiate dunque paura: voi valete piรน di molti passeri!
Perciรฒ chiunque mi riconoscerร  davanti agli uomini, anchโ€™io lo riconoscerรฒ davanti al Padre mio che รจ nei cieli; chi invece mi rinnegherร  davanti agli uomini, anchโ€™io lo rinnegherรฒ davanti al Padre mio che รจ nei cieliยป.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 25 Giugno โ€“ 01 Luglio 2017
  • Tempo Ordinario XII, Colore Verde
  • Lezionario: Ciclo A | Salterio: sett. 4

Fonte: LaSacraBibbia.net

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