Commento alle letture di domenica 7 Luglio 2019 โ€“ Carlo Miglietta

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Il commento alle letture di domenica 7 Luglio 2019 a cura di Carlo Miglietta, biblista; il suo sito รจ โ€œBuona Bibbia a tuttiโ€œ.

GESร™ LO SFASCIAFAMIGLIE

MISSIONE DEI SETTANTADUE DISCEPOLI (10,1-12)

Accanto allโ€™invio in missione dei dodici apostoli (Lc 9,1-6: episodio riportato anche da Marco e Matteo), Luca riporta anche un secondo episodio che invece gli รจ proprio: lโ€™invio in missione dei settantadue discepoli. Parecchi manoscritti leggono al v. 1 il numero settanta (lo stesso al v. 17): lโ€™una e lโ€™altra lezione vogliono indicare il numero delle nazioni della terra, espresse in Gen 10, settanta secondo il testo ebraico, settantadue secondo quello greco, a cui probabilmente Luca si rifร . Lโ€™intenzione รจ di mostrare che la missione non รจ unicamente affidata allo stretto gruppo degli apostoli, ma anche alla cerchia piรน vasta dei discepoli. Il compito di annunciare Cristo rientra nella vocazione cristiana di ogni battezzato e deve estendersi a tutta la terra. Probabilmente Luca scrive a una Chiesa che sperimenta, a causa della persecuzione, un calo della speranza e dello slancio missionario.

Lโ€™evangelista introduce lโ€™episodio collegandolo ai detti sulla sequela.

โ€œLi mandรฒโ€: la missione suppone un invio e di questo il missionario (in questo caso, ogni cristiano) deve essere consapevole di aver ricevuto un incarico che deve portare a compimento con fedeltร  e nei termini stabiliti.

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Nel concetto di inviare cโ€™รจ anche lโ€™idea del viaggio, della partenza, della dispersione: โ€œAndate!โ€. Non sono i popoli che devono incamminarsi verso i discepoli, ma i discepoli che devono correre verso i popoli. Questo modo di pensare la missione accentua fortemente lโ€™idea di universalitร  e di servizio.

โ€œA due a dueโ€ฆโ€: รจ la Chiesa come tale che รจ missionaria.

Ma quali sono i comportamenti e i sentimenti che Gesรน pretende dai suoi missionari?

  1. Anzitutto, la consapevolezza dellโ€™urgenza e della vastitร  del compito: โ€œLa messe รจ moltaโ€ฆโ€. Lโ€™urgenza e la vastitร  del compito sono sottolineate anche da un altro avvertimento: โ€œPer via non salutate nessunoโ€. Non cโ€™รจ tempo per conversazioni inutili, per cose secondarie. Il discepolo si concentra tutto sullโ€™essenziale e non ha tempo da perdere.
  2. Da questa consapevolezza sgorga la necessitร  della preghiera: โ€œPregate il padrone della messeโ€ฆโ€: il missionario deve conformare i suoi desideri, sentimenti, pensieri a quelli di Dio.
  3. Una missione povera: โ€œNon portate nรฉ borsa nรฉ bisacciaโ€ฆโ€. Si tratta di una libertร  indispensabile perchรฉ la purezza del Vangelo sia salvata. Eโ€™ il modo di vivere che rende credibile il Vangelo stesso: mostra, infatti, davanti al tutti, la fiducia che il missionario ha nel Padre.

Luca estende a tutti i settantadue discepoli le indicazioni che Gesรน dร  ai dodici apostoli, mandandoli in missione: โ€œQuesti dodici Gesรน li inviรฒ dopo averli cosรฌ istruitiโ€ฆ: ยซNon procuratevi oro, nรฉ argento, nรฉ moneta di rame nelle vostre cinture, nรฉ bisaccia da viaggio, nรฉ due tuniche, nรฉ sandali, nรฉ bastone, perchรฉ lโ€™operaio ha diritto al suo nutrimentoยปโ€ (Mt 10,5-10). Luca, al solito piรน radicale, premette: โ€œNon prendete nulla per il viaggioโ€, e poi riprende lโ€™elenco matteano: โ€œnรฉ bastone, nรฉ bisaccia, nรฉ pane, nรฉ denaro, nรฉ due tuniche per ciascunoโ€ (Lc 9,3), aggiungendo โ€œil paneโ€ e omettendo โ€œi sandaliโ€, e senza concludere con il richiamo al diritto al nutrimento, quasi a sottolineare il valore in sรฉ di una testimonianza povera. Marco invece concede ai Dodici il bastone e i sandali: โ€œE ordinรฒ loro che, oltre al bastone, non prendessero nulla per il viaggio: nรฉ pane, nรฉ bisaccia, nรฉ denaro nella borsa; ma, calzati solo i sandali, non indossassero due tunicheโ€ (Mc 6,8-9). Forse รจ giร  una mitigazione della prima comunitร , che perรฒ non toglie il senso del profondo richiamo ad una missione povera, tutta affidata a Dio e non ai mezzi umani.

  1. La consapevolezza e lโ€™accettazione di una situazione di sproporzione: โ€œVi mando come agnelli in mezzo ai lupiโ€. Lo scontro con il mondo non รจ ad armi pari, ma il cristiano deve avere Fede nella Parola che annuncia, anche se questa sembra inadeguata al compito. Spesso รจ la mancanza di Fede che impedisce alla Parola di manifestare la forza di Dio che essa nasconde.
  2. Unโ€™evangelizzazione libera e liberante: โ€œIn qualunque casa entriate, prima dite: ยซPace a questa casaยป. Se vi sarร  un figlio della pace, la vostra pace scenderร  su di lui, altrimenti ritornerร  su di voiโ€ (10,5-6).
  3. Lโ€™inculturazione: โ€œRestate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perchรฉ lโ€™operaio รจ degno della sua mercede. Non passate di casa in casa. Quando entrerete in una cittร  e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarร  messo dinanziโ€ (10,7-8).
  4. Il Vangelo deve essere preceduto e accompagnato da azione di liberazione verso i piรน poveri, verso gli ultimi, che ne sono i primi destinatari: โ€œCurate i malati che vi si trovano, e dite loro: ยซEโ€™ vicino a voi il regno di Dioยปโ€ (10,9).

Nella conclusione del discorso di Gesรน (10,10-12) compare il tema del giudizio e del rifiuto, due situazioni che riflettono le molteplici esperienze di ostilitร  e rifiuto delle comunitร  missionarie cristiane nelle cittร  giudaiche prime e in quelle pagane poi. Ma sono parole che insistono nuovamente sul tema dellโ€™urgenza: nรฉ il successo nรฉ il fallimento possono trattenere il missionario. Anche Gesรน fu respinto dai samaritani. Lโ€™espressione โ€œscuotere la polvereโ€ รจ un richiamo allโ€™urgenza e allโ€™unicitร  dellโ€™evento: รจ lโ€™ultimo appello.

LE CITTร€ IMPENITENTI (10,13-16)

Al discorso missionario seguono due detti di Gesรน, che in origine erano certamente separati, ma che qui trovano unโ€™eccellente collocazione. Essi sottolineano, riferendosi non piรน ai missionari ma a chi ascolta il loro annuncio, la necessitร  dellโ€™ascolto con Fede e lโ€™urgenza della conversione.

Corazin, Betsaida e Cafarnao sono le tre cittร  della riva settentrionale del lago di Galilea nelle quali Gesรน ha portato avanti la sua attivitร  con maggiore intensitร . I loro abitanti hanno udito lโ€™annuncio e hanno visto i miracoli, ma non si sono convertiti, mentre Tiro e Sidone, cittร  pagane, avrebbero accettato il Vangelo. Il giudizio su Cafarnao รจ poi particolarmente severo. Citando Isaia 14,13-15, un testo ironico sulla caduta del re di Babilonia, Gesรน accusa queste cittร  di essere arroganti e idolatre come Babilonia.

  1. Questi versetti sono una lamentazione profetica di Gesรน su chi non accoglierร  i suoi inviati.
  2. Non sono una maledizione, ma un ultimo vigoroso appello alla conversione.
  3. Retaggio di un pensiero cristiano ancora primitivo: โ€œI missionari sembra che non abbiano ancora ben compreso il messaggio che proclamanoโ€ฆ Permangono ancora le ombre lasciate dalla comunitร  giudaica nella comunitร  primitivaโ€ฆ Tali annunzi, se fossero da prendere seriamente, smentirebbero il messaggio evangelico fondamentale che รจ quello dellโ€™amor di Dio verso tutti: giudei e pagani, giusti e peccatori. Egli non cambia mai anche quando gli uomini lo dimenticano o lo tradiscono, tanto meno cova pensieri di ira e di vendetta verso quelli che non rispettano le sue leggiโ€ฆ Dio รจ solo bontร , come Gesรน ha piรน volte ribadito. Tutte le affermazioni che contraddicono tale veritร  sono da ritenere insicure, dubbie, falseโ€ (O. Da Spinetoli, Luca, Cittadella Editrice, Assisi, 1994, pgg. 368-369). 

Per chiudere il discorso, Gesรน si rivolge nuovamente ai missionari ricordando loro un principio del giudaismo rabbinico: โ€œLโ€™inviato di un uomo รจ come se fosse lui stessoโ€. Ascoltare lโ€™inviato, cioรจ accogliere il suo insegnamento e metterlo in pratica (6,47), รจ come ascoltare Gesรน in persona, che a sua volta รจ lโ€™inviato del Padre. Allo stesso modo, contrastare lโ€™inviato รจ in definitiva opporsi al disegno salvifico di Dio stesso.

IL RITORNO DEI SETTANTADUE (10,17-24)

Discorso ecclesiologico

Gli inviati riferiscono al Signore il loro successo negli esorcismi. Il potere di guarigione che Dio ha dato a suo Figlio, si รจ dimostrato efficace in loro quando hanno invocato il nome di Gesรน (cfr At 3,6). Partendo, i missionari avevano avuto lโ€™incarico di guarire i malati (v. 9), ora tornano felici di aver cacciato i demoni (v. 17): โ€œciรฒ fa pensare che per lโ€™evangelista una cosa รจ uguale allโ€™altra. Nella mentalitร  antica, biblica ed extrabiblica, il demonio sintetizza infatti le forze avverse allโ€™uomo, fisiche e spiritualiโ€ (O. Da Spinetoli).

Gesรน esprime in modo simbolico la propria convinzione: gli esorcismi testimoniano che lโ€™impero del male crolla. E ne esporrร  i motivi in 11,20: il Regno di Dio sta sopraggiungendo e occupa il posto di Satana. Ormai i discepoli possono confrontarsi senza timore con le diverse manifestazioni del male, poichรฉ esse sono sottomesse a un potere che proviene da Gesรน stesso. โ€œNon solo ยซSatanaยป e il ยซdragoneยป ma anche gli altri simboli mitologici del male, il ยซserpenteยป e lo ยซscorpioneยป, come qualsiasi forza (dynamis) che il nemico, Satana, possa accampare (v. 19) sarร  vanificataโ€ (O. Da Spinetoli): cfr Sl 91,13: โ€œCamminerai su aspidi e vipere, schiaccerai leoni e draghiโ€ (cfr Dt 8,15).

Ma il vero motivo della gioia dei rappresentanti di Gesรน non va cercato perรฒ nel loro potere sulle forze infernali, ma nel fatto che Dio ha scritto i loro nomi nel libro della vita che non avrร  fine.

Discorso cristologico

  1. Pieno di gioia per la venuta del Regno testimoniata dagli esorcismi, Gesรน pronuncia allora un rendimento di grazie al Padre, che si rivela ai โ€œpiccoliโ€. Gesรน โ€œesultรฒโ€: che bello un Gesรน gioioso, allegro, felice!
  2. Quando Gesรน parlava, lโ€™espressione โ€œi sapienti e gli intelligentiโ€ designava le รฉlites religiose di Israele, rabbini e farisei che restavano ciechi di fronte allโ€™annuncio di Gesรน. I โ€œpiccoliโ€, invece, erano gli uomini senza cultura, senza competenza religiosa.

La divina salvezza รจ per coloro che hanno bisogno di un Salvatore. Eโ€™ per coloro che โ€œstanno nelle tenebre e nellโ€™ombra della morteโ€ (Lc 1,79). Sono i poveri โ€œconcretiโ€, โ€œmaterialiโ€, gli emarginati sotto il profilo economicosociale (tale รจ infatti il vero significato del termine ptรฒchoi), che Gesรน proclama: โ€œBeatiโ€, aggiungendo: โ€œperchรฉ vostro รจ il regno di Dioโ€ (Lc 6,20-25). Eโ€™ per i veri โ€œpoveriโ€ che รจ โ€œproclamato il lieto messaggioโ€ di Gesรน (Lc 4,18; 7,22). Ai โ€œpoveriโ€, corrispondono gli โ€œumiliโ€ (tapeinoi: Lc 1,51-54; cfr 14,11; 18,14). Il Regno di Dio รจ per i โ€œpiccoliโ€, opposti ai โ€œgrandiโ€ (Lc 9,48; 17,10; Mt 11,25; 18,1-4; 19,13-14; 20,26), per โ€œgli ultimiโ€, opposti ai โ€œprimiโ€ (Mt 19,30; Mc 9,35). Tra i โ€œpiccoliโ€, una categoria privilegiata per il Regno รจ quella dei bambini (paidรฌa: Mc 10,14-15, o nรฉpioi: Mt 11,25): Gesรน non fa solo riferimenti alla situazione psicologica o interiore dei bambini: Gesรน richiama il fatto che nella cultura di allora essi non valevano niente. 

Un altro gruppo che occupa un posto particolare nellโ€™attenzione di Cristo รจ quello dei โ€œpeccatoriโ€ (amartolรฒi: Mc 2,17; 14,41; Mt 9,10). Alla classe dei โ€œpeccatoriโ€ appartenevano non solo i ladri e le prostitute, ma anche tutti coloro che esercitavano mestieri considerati โ€œimpuriโ€: gli esattori (immondi perchรฉ a continuo contatto con i pagani), i pastori, i conciatori, gli asinariโ€ฆ: costoro, in una societร  teocratica, erano emarginati, privi di diritti politici e civili, quasi equiparati agli schiavi.

Tra i malati, trovano posto speciale per Gesรน due categorie โ€œtabรนโ€ nel giudaismo: i lebbrosi (Mt 8,2-4; 11,5; Lc 17,12-19โ€ฆ) e gli โ€œindemoniatiโ€, probabilmente malati psichiatrici (Mt 4,24; 8,28-34; 9,32-33; At 8,7โ€ฆ).

Dirร  Giacomo: โ€œDio non ha forse scelto i poveri del mondo per farli ricchi con la fede ed eredi del regno?โ€ (Gc 2,5). E Paolo: โ€œConsiderate la vostra chiamata, fratelli: non ci sono tra voi molti sapienti secondo la carne, non molti potenti, non molti nobili. Ma Dio ha scelto ciรฒ che nel mondo รจ stolto per confondere i sapientiโ€ฆ, ciรฒ che nel mondo รจ debole per confondere i fortiโ€ฆ, ciรฒ che nel mondo รจ ignobile e disprezzato per ridurre a nulla le cose che sono, perchรฉ nessun uomo possa gloriarsi davanti a Dioโ€ (1 Cor 1,26-29). La prima Chiesa ha chiara coscienza delle scelte del Maestroโ€ฆ

  1. Il privilegio dei โ€œpiccoliโ€ non รจ un โ€œmeritoโ€ da essi acquisito, ma รจ una precisa scelta di Dio: essa dipende solo dalla eudokรฌa del Padre, dalla sua benevolenza gratuita: โ€œIn quello stesso istante Gesรน esultรฒ nello Spirito Santo e disse: โ€œIo ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, che hai nascosto queste cose ai dotti e ai sapienti e le hai rivelate ai piccoli. Sรฌ, Padre, perchรฉ cosรฌ a te รจ piaciutoยปโ€ (10,21). La beatitudine dei poveri non sta nella loro condizione di oppressione, ma nel fatto che Dio in Cristo si mostra loro come Padre amoroso, che ha ascoltato il pianto dei suoi figli, e che corre in loro soccorso: questa presenza di Dio al loro fianco รจ il โ€œRegno di Dioโ€ (Lc 6,20): โ€œIl presupposto delle beatitudini di Gesรน non รจ che i poveri siano migliori e piรน meritevoli degli altri. R. Fabris diceva molto beneโ€ฆ: se i poveri sono i destinatari della buona novella, non รจ perchรฉ essi rispondono a certe condizioni, ma semplicemente perchรฉ Dio รจ Dioโ€ (J. Dupont, in A.B.I., Evangelizzare pauperibus, Atti della XXIV settimana biblica, Paideia, Brescia, 1978, pg. 171: nostra traduzione dal francese). Si deve intervenire per il fratello non perchรฉ egli ne sia degno, ma solo perchรฉ ne ha bisogno, come Dio โ€œche fa sorgere il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiustiโ€ (Mt 5,45). Come il profeta Osea, che sposa una prostituta, Gomer, senza giudicarla, senza collocarsi al di sopra di lei, senza โ€œinnamorarsi per pietร โ€, ma โ€œfidanzandosi (ndr: in ebraico si usa il verbo โ€˜rs, che designa una ragazza vergine!) nella giustizia e nella fedeltร , nellโ€™amore e nella tenerezzaโ€ (Os 2,21).

Infine Gesรน si rivolge ai discepoli (โ€œvolgendosi ai discepoli, in disparteโ€), i quali devono essere consapevoli della fortuna che li ha raggiunti, cioรจ la fortuna di vedere la vittoria sul male (la caduta di satana), la fortuna di essere chiamati alla conoscenza del Padre e del Figlio e la fortuna di constatare che le valutazioni di Dio capovolgono le valutazioni degli uomini.

Letture della
XIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO โ€“ ANNO C

Prima Lettura

Io farรฒ scorrere verso di essa, come un fiume, la pace.

Dal libro del profeta Isaรฌa
Is 66,10-14c

Rallegratevi con Gerusalemme,
esultate per essa tutti voi che lโ€™amate.
Sfavillate con essa di gioia
tutti voi che per essa eravate in lutto.
Cosรฌ sarete allattati e vi sazierete
al seno delle sue consolazioni;
succhierete e vi delizierete
al petto della sua gloria.
 
Perchรฉ cosรฌ dice il Signore:
ยซEcco, io farรฒ scorrere verso di essa,
come un fiume, la pace;
come un torrente in piena, la gloria delle genti.
Voi sarete allattati e portati in braccio,
e sulle ginocchia sarete accarezzati.
Come una madre consola un figlio,
cosรฌ io vi consolerรฒ;
a Gerusalemme sarete consolati.
Voi lo vedrete e gioirร  il vostro cuore,
le vostre ossa saranno rigogliose come lโ€™erba.
La mano del Signore si farร  conoscere ai suoi serviยป.

Parola di Dio

Salmo Responsoriale

Dal Salmo 65 (66)
R. Acclamate Dio, voi tutti della terra.

Acclamate Dio, voi tutti della terra,
cantate la gloria del suo nome,
dategli gloria con la lode.
Dite a Dio: ยซTerribili sono le tue opere!ยป. R.
 
ยซA te si prostri tutta la terra,
a te canti inni, canti al tuo nomeยป.
Venite e vedete le opere di Dio,
terribile nel suo agire sugli uomini. R.
 
Egli cambiรฒ il mare in terraferma;
passarono a piedi il fiume:
per questo in lui esultiamo di gioia.
Con la sua forza domina in eterno.
 
Venite, ascoltate, voi tutti che temete Dio,
e narrerรฒ quanto per me ha fatto.
Sia benedetto Dio,
che non ha respinto la mia preghiera,
non mi ha negato la sua misericordia. R.

Seconda Lettura

Porto le stigmate di Gesรน sul mio corpo.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Gร lati
Gal 6,14-18

 
Fratelli, quanto a me invece non ci sia altro vanto che nella croce del Signore nostro Gesรน Cristo, per mezzo della quale il mondo per me รจ stato crocifisso, come io per il mondo.
 
Non รจ infatti la circoncisione che conta, nรฉ la non circoncisione, ma lโ€™essere nuova creatura. E su quanti seguiranno questa norma sia pace e misericordia, come su tutto lโ€™Israele di Dio.
 
Dโ€™ora innanzi nessuno mi procuri fastidi: io porto le stigmate di Gesรน sul mio corpo.
 
La grazia del Signore nostro Gesรน Cristo sia con il vostro spirito, fratelli. Amen.

Parola di Dio

Vangelo

La vostra pace scenderร  su di lui.

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 10,1-12.17-20

 
In quel tempo, il Signore designรฒ altri settantadue e li inviรฒ a due a due davanti a sรฉ in ogni cittร  e luogo dove stava per recarsi.
 
Diceva loro: ยซLa messe รจ abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perchรฉ mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, nรฉ sacca, nรฉ sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada.
 
In qualunque casa entriate, prima dite: โ€œPace a questa casa!โ€. Se vi sarร  un figlio della pace, la vostra pace scenderร  su di lui, altrimenti ritornerร  su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perchรฉ chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa allโ€™altra.
 
Quando entrerete in una cittร  e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarร  offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: โ€œรˆ vicino a voi il regno di Dioโ€. Ma quando entrerete in una cittร  e non vi accoglieranno, uscite sulle sue piazze e dite: โ€œAnche la polvere della vostra cittร , che si รจ attaccata ai nostri piedi, noi la scuotiamo contro di voi; sappiate perรฒ che il regno di Dio รจ vicinoโ€. Io vi dico che, in quel giorno, Sรฒdoma sarร  trattata meno duramente di quella cittร ยป.
 
I settantadue tornarono pieni di gioia, dicendo: ยซSignore, anche i demรฒni si sottomettono a noi nel tuo nomeยป. Egli disse loro: ยซVedevo Satana cadere dal cielo come una folgore. Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra serpenti e scorpioni e sopra tutta la potenza del nemico: nulla potrร  danneggiarvi. Non rallegratevi perรฒ perchรฉ i demรฒni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto perchรฉ i vostri nomi sono scritti nei cieliยป.

Parola del Signore
 
Oppure forma breve:
La vostra pace scenderร  su di lui.

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 10,1-9

 
In quel tempo, il Signore designรฒ altri settantadue e li inviรฒ a due a due davanti a sรฉ in ogni cittร  e luogo dove stava per recarsi.
 
Diceva loro: ยซLa messe รจ abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perchรฉ mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, nรฉ sacca, nรฉ sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada.
 
In qualunque casa entriate, prima dite: โ€œPace a questa casa!โ€. Se vi sarร  un figlio della pace, la vostra pace scenderร  su di lui, altrimenti ritornerร  su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perchรฉ chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa allโ€™altra.
 
Quando entrerete in una cittร  e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarร  offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: โ€œรˆ vicino a voi il regno di Dioโ€ยป.

Parola del Signore