Il commento alle letture di domenica 6 agosto 2017 a cura di don Giorgio Scatto.
Unโapertura degli occhi del cuore
Gesรน ha annunciato ai discepoli che ยซdoveva andare a Gerusalemme, soffrire molto da parte degli anziani, dei capi dei sacerdoti e degli scribi, e venire ucciso e risorgere il terzo giornoยป (Mt 16,21). Queste parole perรฒ rimangono oscure e incomprensibili. Addirittura cโรจ uno scontro verbale tra Pietro e Gesรน: il primo rimprovera aspramente il Maestro, perchรฉ quelle non sono cose da dire; e il secondo restituisce con altrettanta violenza, dando del โsatanaโ al suo migliore amico. Cโรจ un evidente imbarazzo generale.
Poi Gesรน riprende a parlare apertamente, a tutti, dicendo che nessuno รจ obbligato a seguirlo, non รจ da tutti, รจ solo per chi vuole; ma nello stesso tempo pone le condizioni della sequela: occorre rinnegare se stessi, prendere la propria croce e, solo allora, seguirlo. Afferma anche che occorre perdere la propria vita per salvarla.
Il buio รจ totale e tutti vengono presi dallo sconcerto.
Sei giorni dopo, Gesรน prese con sรฉ Pietro, Giacomo e Giovanni e li condusse in disparte, su un alto monte.
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Nel vangelo, quando Gesรน sceglie questi tre apostoli e li porta con sรฉ, รจ sempre per farli partecipi di esperienze che anticipano e annunciano il mistero della risurrezione: vedi la guarigione della suocera di Pietro, o il ritorno alla vita della figlia di Giairo, o anche il discorso sugli ultimi tempi, mentre Gesรน sta sul monte degli Ulivi, seduto di fronte al tempio e parla di devastazione e di gloria.
I sei giorni indicano nel linguaggio biblico un limite: siamo nel pieno della prova, e il cuore รจ segnato da una profonda sofferenza. Il cammino che sta davanti รจ ancora lungo, e non se ne intravvede il termine, se non come un approdo di ulteriore sofferenza che culmina con la prospettiva della morte.
Lโessere in disparte รจ la condizione necessaria per liberarsi dalla pesantezza dei pensieri e dallโangoscia del presente. Eโ incominciare a vedere le cose da unโaltra angolazione. Spesso non riusciamo da soli a crearci questo spazio: occorre che qualcuno ci conduca per mano.
Lโalto monte, non va cercato nella geografia della Palestina, anche se la tradizione parla del monte Tabor, nella Galilea, ma indica una altezza di altro genere, piรน spirituale. Eโ come il monte della tentazione (Mt 4,8) o il monte della missione finale, dopo la risurrezione (Mt 28,16).
E fu trasfigurato davanti a loro: il suo volto brillรฒ come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce.
Anche noi, donne e uomini dalla fede fragile e dubbiosa, siamo chiamati, come Pietro, Giovanni e Giacomo, a salire la montagna e a contemplare la gloria di Dio riflessa sul volto di Gesรน. Il linguaggio usato da Matteo si collega alla grande tradizione dei padri di Israele e dei profeti, secondo la quale la maestร di Dio viene immaginata come la maestร di un vegliardo dalla veste ยซcandida come la neveยป; e anche i capelli di questo โantico dei giorniโ sono ยซcandidi come la lanaยป.
Allora comprendiamo fin da subito il messaggio che il Vangelo vuole comunicarci: ci dice di non aver paura di seguire Gesรน, perchรฉ la sua umanitร , anche se dovrร subire la condanna e la morte, non sarร sconfitta, perchรฉ nellโuomo Gesรน abita la pienezza della vita di Dio. E Dio non puรฒ subire la morte.
Ed ecco, apparvero loro Mosรจ ed Elia, che conversavano con lui.
Il passo parallelo di Luca inscrive lโepisodio della trasfigurazione allโinterno del cammino di Gesรน verso Gerusalemme, verso la sua Pasqua, cammino descritto come un esodo: ยซE parlavano del suo esodo, che stava per compiersi a Gerusalemmeยป. Sรฌ, anche noi dobbiamo pensare alla nostra vita come ad un esodo, un pellegrinaggio, unโuscita faticosa da un luogo oscuro, come un percorso pieno di insidie, fino a vedere, come allโimprovviso, una luce sul monte.
Gli esegeti affermano che questa โapparizioneโ รจ da intendersi come una luce particolare su tutta la storia della salvezza, custodita e contemplata nelle Scritture: Legge e Profeti, rappresentati da Mosรจ ed Elia. Ebbene, tutta questa narrazione, questo faticoso esodo, trova la sua piena luce e il suo compimento in Gesรน di Nazareth. Eโ in vista di lui che tutto รจ potuto accadere.
Pietro disse a Gesรน: ยซSignore, รจ bello per noi essere qui! Se vuoi, farรฒ qui tre capanne, una per te, una per Mosรจ e una per Elia.
La trasfigurazione รจ solo per un momento; รจ solo uno squarcio di luce in mezzo alla tempesta, che fa intravvedere il punto di arrivo. Eโ assicurazione e anticipo di una gloria futura. Non รจ lโapprodo.
Occorre scendere, fino al monte del Calvario, e poi ancora piรน giรน, fino alla oscuritร degli Inferi, perchรฉ tutti quelli che vi precipitano siano afferrati e salvati dalle mani forti del crocifisso โ che sta piรน in basso di tutti โ e trascinati in alto. Non รจ il Tabor il punto di arrivo, รจ solo una sosta nel cammino, per riprendere fiato. Pietro, ancora una volta, si inganna, ed รจ vinto dalla tentazione. Vuole una sequela senza croce, una salvezza a basso prezzo, senza il dono totale di sรจ. Non ha ancora compreso che deve ยซrinnegare sรฉ stesso e prendere la propria croce per aver salva la vitaยป.
Una nube luminosa li coprรฌ con la sua ombra.
Come fu importante per Israele nel suo esodo lโesperienza del monte Sinai, della nube della presenza di Dio scesa sul monte e di Mosรจ che entrava nella nube, cosรฌ diventa importante per i discepoli, per la nostra umanitร di oggi, lโesperienza della nube della presenza che scende nella storia, di Gesรน di Nazareth, nostro fratello e compagno di strada nel cammino spesso oscuro e travagliato della vita.
Ed ecco, una voce dalla nube che diceva: ยซQuesti รจ il Figlio mio, lโamato, in lui ho posto il mio compiacimentoยป.
Facciamo attenzione: Dio non ha bocca, e dunque non parla come parliamo noi. I rabbini dicevano che โDio non parla ebraicoโ. Dio ha perรฒ consegnato la sua Parola alla voce dei profeti e alle pagine della Scrittura. Noi, dopo aver letto un brano della Bibbia nella liturgia, proclamiamo: ยซParola di Dio!ยป ยซParola del Signore!ยป. Anche Gesรน e i discepoli hanno inteso la voce di Dio attraverso lโascolto orante delle Scritture.
Il cammino, per tutti, รจ difficile e spesso oscuro. Vivere รจ faticoso, mantenere la fede รจ arduo. Ma Gesรน, sul monte, ci ha mostrato la sua luce, se pur per un attimo: sono i nostri occhi che si sono aperti e hanno visto quello che normalmente non vedono. La โtrasfigurazioneโ รจ una grazia fatta allโuomo, unโapertura degli occhi del cuore, per credere e sperare ancora.
Il Signore Gesรน Cristo trasfigurerร il nostro misero corpo per conformarlo al suo corpo glorioso (Fil 3,21).
don Giorgio Scatto
[box type=โinfoโ align=โโ class=โโ width=โโ]D. Giorgio Scatto, sacerdote della diocesi di Venezia, รจ il fondatore e il priore della comunitร monastica Piccola Famiglia della Risurrezione, sorta nella Pentecoste del 1984 con il consenso e la paternitร del Patriarca Marco Cรจ.
Vive la piccola Regola, ricevuta dalle mani di don Giuseppe Dossetti, presso il quale don Giorgio ha dimorato per circa un anno nella sua comunitร a Gerusalemme. La comunitร , composta di fratelli e sorelle, vive a Marango, vicino Caorle in provincia di Venezia, si propone di vivere il primato del Vangelo e di annunciarlo ai poveri, come primi destinatari della novitร del Regno. Eโ aperta allโaccoglienza di quanti cercano Dio in un tempo di solitudine e di preghiera. [/box]
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Trasfigurazione del Signore โ Anno A
- Colore liturgico: Verde
- Dn 7,9-10.13-14; Sal. 96; 2Pt 1,16-19; Mt 17, 1-9
Il suo volto brillรฒ come il sole.
Mt 17, 1-9
In quel tempo, Gesรน prese con sรฉ Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte. E fu trasfigurato davanti a loro: il suo volto brillรฒ come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce. Ed ecco apparvero loro Mosรจ ed Elia, che conversavano con lui. Prendendo la parola, Pietro disse a Gesรน: ยซSignore, รจ bello per noi essere qui! Se vuoi, farรฒ qui tre capanne, una per te, una per Mosรจ e una per Eliaยป. Egli stava ancora parlando, quando una nube luminosa li coprรฌ con la sua ombra. Ed ecco una voce dalla nube che diceva: ยซQuesti รจ il Figlio mio, lโamato: in lui ho posto il mio compiacimento. Ascoltateloยป. Allโudire ciรฒ, i discepoli caddero con la faccia a terra e furono presi da grande timore. Ma Gesรน si avvicinรฒ, li toccรฒ e disse: ยซAlzatevi e non temeteยป. Alzando gli occhi non videro nessuno, se non Gesรน solo. Mentre scendevano dal monte, Gesรน ordinรฒ loro: ยซNon parlate a nessuno di questa visione, prima che il Figlio dellโuomo non sia risorto dai mortiยป.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 06 โ 12 Agosto 2017
- Tempo Ordinario XVIII, Colore Bianco
- Lezionario: Ciclo A | Salterio: sett. 2
Fonte: LaSacraBibbia.net
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