Commento alle letture di domenica 4 giugno 2017 – Missionari della Via

Il commento alle letture di domenica 4 giugno 2017 a cura dei Missionari della Via.

La Pentecoste non è la fine del tempo di Pasqua, ma il suo fine: Gesù muore e risorge per donarci lo Spirito Santo, la vita di Dio, per farci vivere già ora secondo il cielo! Immaginiamo gli Apostoli la sera dell’Ascensione di Gesù, quando si sentirono dire: Andate in tutto il mondo, predicate il mio Vangelo, fate discepoli, battezzate, insegnate… (cfr Mt 28,19). Quei poveri uomini avranno pensato: sì, ma come facciamo? Da dove partiamo? Ma chi ci crederà? E chissà, magari ricordavano anche le parole di Gesù: Vi perseguiteranno per causa mia… se hanno odiato me, odieranno anche voi… Insomma, c’era di che spaventarsi, o comunque, di sentirsi inadeguati.

I discepoli avevano paura, una paura che nasceva dal sentirsi piccoli per realizzare un’impresa tanto grande. Perciò, memori della promessa di Gesù di man-dare loro un altro Consolatore, lo Spirito Santo, dal quale avrebbero ricevuto forza, hanno trovato l’unica soluzione: attendere, mettendosi in preghiera. Cominciavano a capire che senza questo Spirito, non andavano da nessuna parte. Ed ecco la Pentecoste: lo Spirito Santo si riversa su di loro, e divengono coraggiosi e intrepidi nell’annuncio della verità. Vivono un’esperienza di amore intenso, una gioia contagiosa, un “di più” che non viene di certo da loro, ma da Dio, anzi, che è Dio stesso! Pietro ad esempio, che aveva rinnegato Gesù davanti ad una povera serva, ora parla pubblicamente nella piazza di Gerusalemme annunziando con forza: Gesù, che voi avete crocifisso, è risorto! Solo in Lui c’è salvezza! (cfr At 2,23-24).

Gli apostoli da paurosi diventano coraggiosi, infuocati dall’amore di Dio che propagano nel mondo intero! Anche noi spesso ci ritroviamo a dover affrontare situazioni complicate; ci sentiamo spesso inadeguati davanti alle sfide della vita; a volte affrontiamo problemi più grandi di noi, e siamo tentati al pessimismo; facciamo poi i conti con i nostri limiti: quante volte sappiamo qual è il bene, ma ci ritroviamo a fare l’esatto opposto? Per non parlare di quante volte fatichiamo a perdonare, ad amare, e avvertiamo la nostra inadeguatezza o persino la vergogna nel testimoniare agli altri la nostra fede. Ecco il “segreto”: pregare, invocare lo Spirito Santo! Tanti cristiani vivono la loro fede a stenti, a forza, come uno che spinge una macchina, quando gli basterebbe metterla in moto per viaggiare a tutta velocità; riscopriamo in noi il motore dello Spirito Santo, invochiamolo, lasciamoci trasformare dall’amore di Dio! Ma perché sia possibile, è importante che ripartiamo da quel Cenacolo, dove gli Apostoli pregano con Maria una preghiera perseverante (dunque non saltuaria, della serie un giorno sì e quattro no, giusto quando mi ricordo…) e concorde, cioè fatta da persone unite tra loro. La prima comunità cristiana, come tutte, aveva tanti problemi, ma aveva un desiderio: seguire Gesù, amarsi, essere un cuor solo e un’anima sola, ma per davvero e non solo nell’apparenza: non sorridenti e bellini quando si è in chiesa, calando poi la maschera quando si è fuori, “spellandosi” a vicenda a suon di sparlate, vivendo ipocritamente, lontano dal Vangelo e scandalizzando gli altri con l’incoerenza. Come fa a scendere lo Spirito su persone che non si accettano, che son piene di giudizi ostili, di pregiudizi tra loro e verso gli altri, italiani o stranieri che siano?

Sì, è importante ripartire da quel Cenacolo, diventando una cosa sola nella carità. Se c’è Gesù al centro, se c’è il desiderio sincero di seguirLo, anche oggi come a Pentecoste, tutti, parlando lingue nuove, si capiscono; se invece c’è l’io al centro, col desiderio di farsi un nome, di emergere gli uni sugli altri, di mettersi in mostra, attaccandosi a poltrone e incarichi, accade anche oggi quello che accadde a Babele: non ci si capisce più! Che cosa chiediamo oggi allo Spirito Santo come Chiesa, e dunque come comunità religiose, come parrocchie e movimenti, come famiglie? Che ci dia il coraggio di uscire, di andare incontro agli altri per portare il Vangelo; non aspettare dentro, ma uscire!, a cominciare dall’uscire dai nostri piagnistei, dal sentirci “l’ombelico sventurato del mondo”, per imparare ad amare, a perdonare, a sorridere a chi ci sta accanto, a trattare con rispetto coniuge, figli e genitori, a spendere il nostro tempo per chi è solo e bisognoso, a toccare la carne di Cristo nei poveri, nei sofferenti, negli immigrati.

Preghiamo la Parola

Spirito Santo, illuminaci, guidaci, fortificaci, rendici capaci di amare e di perdonare: guarisci le nostre ferite e fa della nostra vita un dono d’amore per Dio e per gli altri.

Frà Umile mdv

Condividiamo la Parola

VERITA’: Vita interiore e sacramenti

Maria è il modello dell’umiltà che crede e attende tutto dal Signore. Spesso la nostra vita non cambia, perché non invochiamo lo Spirito Santo con forza e insistenza, convinti che possa davvero trasformare il nostro cuore e le nostre abitudini. Perché non iniziare da ora, pregando con fervore e decisione, iniziando a conoscere questo.

Spirito Santo, ospite dolce e motore dell’anima?

CARITA’: Testimonianza di vita

Lo Spirito Santo ci spinge ad uscire, ad andare incontro agli altri, a trasmettere la gioia del Vangelo con tutta la nostra vita. Ci chiediamo: come comunità parrocchiale, religiosa, come movimento, stiamo uscendo? Che posto ha l’evangelizza-zione? O ci accontentiamo di ritiri e sacrosanti momenti di preghiera, trascurando però la missione?

LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 4 giugno 2017 anche qui.

Domenica di Pentecoste

Gv 20, 19-23
Dal Vangelo secondo Giovanni

La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco.

E i discepoli gioirono al vedere il Signore. Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 04 – 10 Giugno 2017
  • Tempo di Pasqua VII, Colore – Rosso
  • Lezionario: Ciclo A | Salterio: sett. 1

Fonte: LaSacraBibbia.net

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