Il commento alle letture di domenica 31 dicembre 2017 a cura dei Missionari della Via.
Questa prima domenica dopo il Natale è dedicata alla famiglia: “Dio ha voluto nascere in una famiglia umana, ha voluto avere una madre e un padre, come noi”. “Lui poteva venire spettacolarmente, o come un guerriero, un imperatore… No, no: viene come un figlio di famiglia, in una famiglia… Quella di Nazaret non era una famiglia finta, non era una famiglia irreale, per questo ci impegna a riscoprire la vocazione e la missione della famiglia, di ogni famiglia… : fare posto a Gesù che viene, accogliere Gesù nella famiglia, nella persona dei figli, del marito, della moglie, dei nonni… Gesù è lì. Accoglierlo lì, perché cresca spiritualmente in quella famiglia” (papa Francesco). Sì, accogliere Gesù, amandosi e camminando insieme verso il cielo, secondo quel progetto d’amore che Dio ha stabilito per la famiglia e che oggi è sotto attacco da più fronti: leggi che non la tutelano affatto, anzi, che la minano alla base: dalle unioni di fatto alla facilità dei divorzi, dalle convivenze part-time a quelle tra persone dello stesso sesso, sino all’ideologia gender che giunge e negare le differenze tra uomo e donna… è proprio vero: dove viene meno Dio, viene meno anche l’uomo e la sua più alta dignità.
Contempliamo la presentazione di Gesù al Tempio. Nel mondo ebraico, i primogeniti, in ricordo della liberazione dall’Egitto, erano considerati come proprietà di Dio. Per potersi riappropriare del figlio, i genitori compivano un gesto ricco di simbolismo, offrendo qual-cosa a Dio in cambio del figlio che riportavano a casa. La Santa Famiglia, obbediente alla Legge di Dio, si presenta al Tempio, anche se qui ovviamente c’è molto di più: Gesù presentato al Tempio rimane proprietà di Dio. Attraverso i suoi genitori, si offre al Padre per la nostra salvezza, cosa che farà per tutta la vita sino all’estremo sacrificio della croce; inoltre qui al Tempio è Dio stesso che ci sta presentando suo Figlio, anche attraverso le parole profetiche degli anziani Simeone ed Anna, che parlano di salvezza, di luce, di pace, ma anche di un combattimento, della scelta davanti alla quale Gesù, che è la Verità, porrà ogni uomo. Da tutto questo, traiamo qualche piccola considerazione. La Santa Famiglia, obbediente alla Legge di Dio, è la più ricca di tutte perché ha Gesù al centro. Oggi, come ci ha detto papa Francesco, tante famiglie crollano perché manca proprio l’unione con Dio. Mancando lui, manca “il collante”, quello Spirito capace di purificare i nostri cuori dall’egoismo, dal domi-nio sull’altro, dall’imporre le proprie vedute. Prima cosa dunque: rimettere Gesù al centro nelle nostre case, dove spesso e purtroppo si prega poco, iniziando dal pregare insieme prima di mangiare o condividere un momento di preghiera insieme la sera, magari leggendo la pagina del Vangelo quotidiano…
Gesù, che è Dio, nasce e cresce in una famiglia normale, dove la mamma lo cura con premura, dove il papà gli insegna a pregare e a lavorare, sostenendo lui e la sua sposa nei momenti difficili con fortezza e tenerezza; il tutto in un clima di pace, di amore, di aiuto vicendevole. Che bello se iniziassimo a riscoprirlo anche nelle nostre case, a partire da piccoli gesti di aiuto, da un po’ più di dialogo e meno tv, dall’utilizzo di parole gentili, come ci ha consigliato sempre il papa: Ricordiamo le tre parole-chiave per vivere in pace e gioia in famiglia: permesso, grazie, scusa. Quando in una famiglia non si è invadenti e si chiede “permesso”, quando in una famiglia non si è egoisti e si impara a dire “grazie”, e quando in una famiglia uno si accorge che ha fatto una cosa brutta e sa chiedere “scusa”, in quella famiglia c’è pace e c’è gioia. Ricordiamo queste tre parole.
Infine i genitori, presentando Gesù al Tempio, lo riconoscono come dono di Dio. Il rito della purificazione era un riconoscere che tutta la vita è collegata a Dio, che da lui ha origine e a lui va consegnata. Sì, la vita è un dono di Dio, va presentata a lui, va affidata a lui. Non è un nostro possesso. Se viene meno questa verità, la vita viene sna-turata, manipolata; e per capirlo, basta guardarsi attorno. Siamo arrivati ad essere manipolatori della specie: si stanno facendo delle leggi che ci permettono di uccidere un bambino se, ancora nel grembo della madre, è malformato; oppure se una persona sof-fre, la si può “uccidere in maniera assistita” attraverso l’eutanasia. Mi pare evidente che senza la fede in Dio, a un certo punto nasce la paura di esistere e si dice: “Come si fa a mettere al mondo un figlio se poi questo figlio dovrà soffrire tutta la vita, preferendo di non essere mai nato?”. Ecco, questo punto di vista “disperato” lo si sente oggi affermare dappertutto: esplicitamente in ‘buona fede’ nei discorsi della gente, implicitamente (e perversamente) nella cronaca che i telegiornali volutamente scelgono di color nero. Così la cultura della morte è giunta ad intridere talmente la nostra società, che si pretende di legalizzare la morte della famiglia (le convivenze sessuali tra persone dello stesso sesso costituiscono la quintessenza infeconda della morte), facendone un falso diritto e una falsa bandiera di libertà, mentre si chiama realizzazione di sé un comportamento che costituisce in realtà la morte di sé. Ebbene, il messaggio della festa della Santa Famiglia, all’opposto, è questo: il punto di vista di Dio, il punto di vista da cui la Chiesa parte, e l’unico giusto punto di vista da cui l’uomo deve sempre porsi, è il punto di vista del SÍ alla vita! (Benedetto XVI). Che il Signore ci aiuti ad amare come Lui!
Preghiamo la Parola
Signore, ti preghiamo per le nostra famiglie perché siano focolari di amore e di preghiera, che custodiscono la vita in tutte le sue forme, imparando da te ad amare da Dio.
VERITA’: Vita interiore e sacramenti
Papa Francesco in uno dei suoi interventi ha detto che il matrimonio è stato trasformato in “un’associazione”, così che aumentano i fallimenti matrimoniali perché si dimentica che la cosa principale è l’unione con Dio. Invece la Sacra Famiglia è una famiglia semplice ma ricca, perché Gesù è al centro di tutto: nella tua famiglia riuscite a pregare insieme? Ti adoperi per far si che ci sia unità e che la vita sia orientata a Dio ?
CARITA’: Testimonianza di vita
Testimoni con carità la bellezza della famiglia che purtroppo spesso viene snaturata? Difendi il valore della vita in tutte le sue forme? Cerchi di informarti su alcuni argomenti attuali che mettono in dubbio il valore della vita e dell’esistenza dell’uomo?
LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 31 dicembre 2017 anche qui.
Domenica della Santa Famiglia, Gesù, Maria e Giuseppe – Anno B
- Colore liturgico: Viola
- Gn 15, 1-6; 21, 1-3;
- Sal 104;
- Eb 11, 8.11-12.17-19;
- Lc 2, 22-40
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Lc 2, 22-40
Dal Vangelo secondo Luca
22Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la legge di Mosé, portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore – 23come è scritto nella legge del Signore: Ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore – 24e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o due giovani colombi, come prescrive la legge del Signore. 25Ora a Gerusalemme c’era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione d’Israele, e lo Spirito Santo era su di lui. 26Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore. 27Mosso dallo Spirito, si recò al tempio e, mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per fare ciò che la Legge prescriveva a suo riguardo, 28anch’egli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio, dicendo: 29«Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo vada in pace, secondo la tua parola, 30perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza, 31preparata da te davanti a tutti i popoli: 32luce per rivelarti alle genti e gloria del tuo popolo, Israele». 33Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui. 34Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse: «Ecco, egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione 35– e anche a te una spada trafiggerà l’anima –, affinché siano svelati i pensieri di molti cuori». 36C’era anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuele, della tribù di Aser. Era molto avanzata in età, aveva vissuto con il marito sette anni dopo il suo matrimonio, 37era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. 38Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme. 39Quando ebbero adempiuto ogni cosa secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nàzaret. 40Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era su di lui.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 31 Dicembre 2017 – 06 Gennaio 2018
- Tempo di Natale I
- Colore Bianco
- Lezionario: Ciclo B
- Salterio: sett. 1
Fonte: LaSacraBibbia.net
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