Il commento alle letture di domenica 3 settembre 2017 a cura di don Giorgio Scatto.
Unโofferta di tenerezza e di Parola
Vi esorto, per la misericordia di Dio, a offrire i vostri corpi come sacrificio vivente, santo e gradito a Dio; รจ questo il vostro culto spirituale.
Il Concilio Vaticano II ha profondamente rinnovato la liturgia della Chiesa. Di fronte ai ripetuti tentativi di tornare al passato, papa Francesco ha recentemente riaffermato la necessitร di ยซlavorare in questa direzione, in particolare riscoprendo i motivi delle decisioni compiute con la riforma liturgica, superando letture infondate e superficiali, ricezioni parziali e prassi che la sfigurano. Non si tratta di ripensare la riforma rivedendone le scelte, quanto di conoscerne meglio le ragioni. Possiamo affermare con sicurezza e con autoritร magisteriale che la riforma liturgica รจ irreversibileยป. Benissimo. Vale per tutti: per quanti han fatto man bassa della liturgia, riducendola a qualcosa di scialbo e banale, e per quanti sognano ancora โchirotecheโ, muri di candelabri sullโaltare, addobbi e merletti, troni e flabelli.
Resta perรฒ ancora scoperto il punto dellโยซoffrite i vostri corpiยป come vero ยซculto spiritualeยป, su cui ritorna ancora papa Francesco: ยซLa Chiesa รจ davvero viva se, formando un solo essere vivente con Cristo, รจ portatrice di vita, รจ materna, รจ missionaria, esce incontro al prossimo, sollecita di servire senza inseguire poteri mondani che la rendono sterileยป. La liturgia รจ vera se educa a offrire la vita. Eโ quanto Gesรน ha detto ai suoi nellโultima cena: ยซQuesto รจ il mio corpo dato per voi. Anche voi fate cosรฌ in memoria di meยป.
SantโAgostino, contrapponendo la vita cristiana alla religiositร pagana, spiega che lโunico culto che possa veramente glorificare Dio consiste nellโamare gli uomini con un amore simile a quello con cui Dio li ama, per condurre anchโessi a questo amore (La cittร di Dio X,3). E san Giovanni Crisostomo: ยซVuoi vedere il suo altare? Questo altare รจ costituito dalle membra stesse del Cristo. Veneralo. Non ti scandalizzare. Tu onori lโaltare che riceve il corpo del Cristo, mentre disprezzi lโaltare che รจ il corpo di Cristo e che puoi contemplare ovunque: nelle vie e sulle piazze e ad ogni ora tu puoi sacrificarviยป (Omelia 20, P:G:,61, 540).
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Non conformatevi a questo mondo, ma lasciatevi trasformare, rinnovando il vostro modo di pensare, per poter discernere la volontร di Dio.
Come si fa a non lasciarci plasmare dallo spirito del mondo? Come possiamo rinnovare continuamente il nostro modo di pensare?
Io credo che ci siano soltanto due vie. La prima รจ guardare allโaltro con uno sguardo di compassione e di tenerezza. Un mio amico vescovo mi ha detto: ยซ Ricordati sempre che nel mondo cโรจ piรน dolore che peccatoยป. Dobbiamo guardare il dolore, non fuggirlo, non commentarlo, ma abbracciarlo, portarlo dentro di noi per sollevare il fratello. Eโ il vero culto spirituale.
La seconda via รจ quella della Parola. Sovente essa affascina, entusiasma, seduce โ come afferma il profeta Geremia โ ma รจ anche una Parola che ci fa violenza, che ci schiaccia, talmente รจ pesante; diventa umanamente insopportabile perchรฉ, a motivo di essa siamo ยซoggetto di derisione ogni giornoยป. Eโ una Parola che diventa ยซcausa di vergogna e di scherno tutto il giornoยป, perchรฉ รจ una Parola che molti non vogliono piรน sentire. Anche nella Chiesa. Si preferiscono le parole dโordine del proprio leader spirituale, del proprio guru politico, di chi fabbrica notizie false spacciandole per vere. Non si ama piรน sentirci dire la veritร . Verrebbe voglia di smettere, di fare altro, di dedicarci solo a noi stessi: ยซNon parlerรฒ piรน nel suo nome!ยป.
Immagino come sarebbe la mia vita privata della luce della Parola: sarebbe un mucchio di cenere dal quale si sprigiona solo un poโ di fumo. Invece, dove cโรจ la parola vi รจ un ยซfuoco ardenteยป, incontenibile. Il fuoco della Parola, che brucia in noi, crea profeti, testimoni e martiri. E il fuoco, a poco a poco, incendierร il mondo intero.
Da quel giorno, Gesรน cominciรฒ a spiegare ai suoi discepoli che doveva andare a Gerusalemme e soffrire moltoโฆ, venire ucciso e risorgere il terzo giorno.
Nella vita di Gesรน รจ maturato il tempo per qualcosa di nuovo. Si passa dalla rivelazione su Gesรน Messia a quella sul Figlio dellโuomo sofferente. Nasce anche un nuovo tipo di incomprensione, non piรน da parte delle folle, ma che รจ propria dei discepoli: si puรฒ accettare che Gesรน sia il Messia, ma rifiutare che egli debba soffrire.
Il testo di Matteo dice che Gesรน ยซdovevaยป soffrire molto. Non รจ solo la conseguenza suggerita dalle circostanze politiche negative e dalla posizione assunta dalle autoritร religiose, avverse a Gesรน. La Passione non รจ un evento eccezionale, ma una necessitร di ordine โteologicoโ: Gesรน ha letto la sua morte nella luce del disegno salvifico di Dio, realizzato attraverso lโofferta della vita del โservo di YHWHโ: ยซQuando offrirร se stesso in sacrificio di espiazione, vedrร una discendenza, vivrร a lungo, si compirร per mezzo suo la volontร del Signoreยป (Is 53,10). Dio non si compiace della sofferenza del Figlio, non la vuole neppure. Egli si compiace piuttosto del fatto che il suo โservoโ non esita ad affrontare la sofferenza, e anche la morte, pur di comunicare a tutti che Dio รจ Padre ed ha misericordia di tutti i suoi figli, vicini e lontani, cattivi e buoni.
Ma questo non lo capisce nessuno. Nemmeno Pietro, che si oppone apertamente a Gesรน: ยซQuesto non ti accadrร mai!ยป.
La tentazione che fu di Gesรน, e che ora รจ dei discepoli, รจ la tentazione del popolo eletto (e puรฒ essere della Chiesa in ogni momento): rifiutare โ in nome del Messia glorioso โ il ยซservo di Dioยป. Meglio gratificanti liturgie e nuvole dโincenso, piuttosto che lavorare duramente nei sotterranei della storia e udire continuamente il grido dei disperati. Eโ piรน comodo โcondividereโ una notizia di facebook con un semplice โmi piaceโ, che abitare la complessitร dei problemi e delle idee, con un ascolto attento e uno studio laborioso.
Il cammino di liberazione dellโuomo comporta impegno diretto, sacrificio, e spesso anche lโofferta della vita. Chi vorrร โsalvareโ la propria vita restando a guardare, si perderร . Chi โperderร โ la vita, attraverso un fedele, coraggioso, perseverante impegno per i fratelli, troverร centuplicata la sua gioia e restituito in abbondanza il suo dono.
Occorrono tre semplici avvertenze.
Rinnegare se stessi, cioรจ decentrarsi, smettere di essere al centro di tutto.
Prendere la propria croce, che vuol dire assumere con fedeltร il progetto del Regno, portando ogni giorno il proprio piccolo contributo.
Seguire Gesรน. ร diventare discepoli, non maestri; รจ mettersi dietro, non davanti.
Se ci mettiamo davanti, diventiamo pietre dโinciampo, Satana.
Meglio stare dietro, e camminare con Gesรน, senza piรน perdere tempo.
LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
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XXII Domenica del Tempo Ordinario โ Anno A
- Colore liturgico: Verde
- Ger 20, 7-9; Sal.62; Rm 12, 1-2; Mt 16, 21-27
Mt 16, 21-27
Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesรน cominciรฒ a spiegare ai suoi discepoli che doveva andare a Gerusalemme e soffrire molto da parte degli anziani, dei capi dei sacerdoti e degli scribi, e venire ucciso e risorgere il terzo giorno.
Pietro lo prese in disparte e si mise a rimproverarlo dicendo: ยซDio non voglia, Signore; questo non ti accadrร maiยป. Ma egli, voltandosi, disse a Pietro: ยซVaโ dietro a me, Satana! Tu mi sei di scandalo, perchรฉ non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini!ยป.
Allora Gesรน disse ai suoi discepoli: ยซSe qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perchรฉ chi vuole salvare la propria vita, la perderร ; ma chi perderร la propria vita per causa mia, la troverร .
Infatti quale vantaggio avrร un uomo se guadagnerร il mondo intero, ma perderร la propria vita? O che cosa un uomo potrร dare in cambio della propria vita?
Perchรฉ il Figlio dellโuomo sta per venire nella gloria del Padre suo, con i suoi angeli, e allora renderร a ciascuno secondo le sue azioniยป.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 03 โ 09 Settembre 2017
- Tempo Ordinario XXII, Colore Verde
- Lezionario: Ciclo A | Salterio: sett. 2
Fonte: LaSacraBibbia.net
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